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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Verso il nuovo decreto del governo che introdurrà il "super green pass" e le restrizioni per i non vaccinati

Le nuove misure al vaglio del Consiglio dei ministri di oggi potrebbero entrare in vigore già a partire dalla prossima settimana: stretta in vista per i no-vax

Cabina di regia del governo in mattinata e Consiglio dei ministri alle 15.30 di oggi, mercoledì 24 novembre. Dovrebbe essere questo l'itinerario politico che condurrà verso l'introduzione in Italia del cosiddetto "super green pass", altrimenti chiamato green pass "rafforzato", insomma il certificato verde Covid rilasciato ai soli vaccinati o guariti, escludendo dunque il fattore dei tamponi negativi. Tra oggi e domani, dunque, il governo dovrebbe emanare un nuovo decreto-legge, circa i cui contenuti al momento si prevedono varie ipotesi. Vediamo di seguito i tanti dubbi al riguardo e quali sono le certezze.

Dalla Cabina di regia le prime indiscrezioni: il "super green pass" valido già dalla zona bianca, stretta no-vax

Durata ridotta del green pass e terze dosi

L'unica vera cosa che appare certa è che la durata dei dodici mesi di validità per il green pass sarà accorciata a nove mesi. Le evidenze scientifiche del calo nella protezione vaccinale dopo i sei mesi dall'ultima somministrazione fanno sì che su tale punto vi sia sostanziale accordo nella compagine di governo. A tale questione si lega però anche la possibilità di vincolare la validità del green pass all'effettuazione della cosiddetta "terza dose" di vaccino che potrà essere somministrata dopo 5 mesi dall'ultima ricevuta. Pare scontato che per il personale sanitario e chi esercita professioni in ambito socio-sanitario scatterà l'obbligo della "terza dose".

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Obbligo vaccinale, quali categorie?

Il personale sanitario e chi svolge mansioni di vario genere in tale ambito si è visto sin da subito sottoposto all'obbligo vaccinale per il ciclo primario. In discussione sarebbe la possibilità di introdurre tale obbligo anche per altre categorie: si va dalle forze dell'ordine al personale scolastico, mentre qualcuno suggerisce persino di estenderlo al personale della pubblica amministrazione in senso lato. Non è detto che sul punto venga effettivamente deciso qualcosa già col prossimo decreto-legge.

Premio ai vaccinati o lockdown dei non vaccinati?

Entriamo nel vivo delle cose. Il nuovo decreto-legge che il governo sta preparando parrebbe essersi orientato attorno al modello austriaco, quasi subito abbandonato da Vienna che da lunedì ha generalizzato il lockdown (data la gravità della crisi), così come a quello della Germania, ovvero il sistema delle "2G". Le "G" stanno per Geimpft e Genesen, vale a dire "Vaccinato" o "Guarito" e sono appunto solamente due perché ad essere stata abbandonata da Austria e Germania è stata la terza "G", quella cioè di Getestet, ovvero "Testato/Tamponato". In breve, il green pass "rafforzato" o il "super green pass" allo studio del governo italiano, prevederebbe che ad ottenerlo possano essere solo i cittadini che siano stati vaccinati oppure che siano guariti da Covid-19.

Suona certamente male chiamarlo "lockdown dei non vaccinati", ma è altrettanto vero che definirlo un "premio ai vaccinati", nonostante l'eufemismo, confermi ugualmente l'impressione di una spartizione netta tra due categorie di cittadini, i vaccinati ed i non vaccinati per l'appunto. I primi, unitamente a chi è guarito da Covid, potranno ottenere il "super green pass" e dunque continuare a frequentare luoghi dove si svolgono attività ricreative, insomma avere ancora una socialità estesa e rivendicare un tempo libero da riempire con le proprie attività "superflee". I secondi, invece, ovvero i non vaccinati, potranno continuare ad ottenere una seconda tipologia di green pass attraverso il tampone negativo, ma questo certificato verde Covid consentirà loro di accedere soltanto ai luoghi e servizi ritenuti "essenziali": il non vaccinato con tampone negativo potrà lavorare, potrà usufruire verosimilmente di alcuni mezzi di trasporto (aerei, treni). In linea generale, inoltre, tutti quanti i cittadini potranno sempre accedere ai supermercati per far la spesa, andare in farmacia o fruire di altre prestazioni "essenziali" senza necessità di green pass, né quello "semplice" né tantomeno quello "rafforzato".

Dalla vita del non vaccinato, privato del "super green pass", il nuovo decreto-legge punterà però ad eliminare i momenti sociali e gli spazi ricreativi, ovvero il tempo dell'ozio (otium), lasciandogli il solo tempo-lavoro (nec-otium). Tra i luoghi in cui il detentore vaccinato/guarito di "super green pass" potrà continuare ad accedere con il nuovo decreto-legge dovrebbero figurare: cinema, teatri, ristoranti, piscine, palestre, stadi, palazzetti dello sport e, forse, pure le discoteche. Va da sé che il non vaccinato finirebbe invece con l'essere escluso dall'accesso a questo genere di luoghi, così come è in discussione la possibilità di escludere l'accesso agli alberghi per chi non abbia il "super green pass".

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I colori delle Regioni ed il "super green pass"

Le scuole di pensiero che si stanno confrontando tra i componenti del governo, nonché i presidenti di Regione, in queste ore paiono essere sostanzialmente due: chi spinge perché il nuovo "super green pass" trovi applicazione a partire dalla zona gialla o persino dalla zona arancione, qualora un territorio venga classificato in tale area di rischio, dall'altro lato invece chi punta ad introdurre il "super green pass" già dalla zona bianca.

Questa seconda ipotesi, ovviamente, vorrebbe dire che già in area bianca chi non è vaccinato ed è stato abituato sinora ad andare, per esempio, a cena al ristorante avendo cura di farsi un tampone nelle precedenti 48 ore, non potrebbe più farlo. Stessa cosa dicasi per tutti gli altri spazi "ricreativi" e le attività del tempo libero che, anche in zona bianca, a quel punto diverrebbero prerogativa esclusiva dei cittadini possessori di "super green pass", ovvero dei vaccinati o dei guariti da Covid. Il fatto è però che se davvero trovasse applicazione questa seconda scuola di pensiero, l'introduzione del "super green pass" a partire già dalla zona bianca renderebbe nei fatti inutile o superata la suddivisione stessa delle Regioni italiane in diverse zone colorate sulla base del rischio epidemiologico. Dalla zona bianca alla zona rossa non ci sarebbero più "chiusure" di attività, ma un'unica grande suddivisione tra chi possa o non possa accedere a tali attività o servizi, ovvero un'unica grande ripartizione tra vaccinati/guariti e non vaccinati. Secondo le ultimissime informazioni riportate dalle agenzie, il nuovo decreto-legge dovrebbe prevedere proprio l'introduzione del "super green pass" sin dalla zona bianca, con le restrizioni ai cittadini non vaccinati che si applicherebbero dunque anche in Veneto.

La prima ipotesi risulterebbe a suo modo ancor più complessa, poiché in ogni caso vorrebbe dire ridisegnare l'impianto normativo per ciascuna zona di rischio. Se, poniamo, il "super green pass" dovesse trovare applicazione a partire dalla zona arancione, vorrebbe dire che una persona vaccinata potrà ancora accedere al ristorante per consumare seduta al tavolo. Tuttavia, ad oggi, in zona arancione è prevista la sospensione del servizio al tavolo nei locali della ristorazione che dovrebbero quindi tornare a fare il solo servizio a domicilio o d'asporto. Stessa cosa dicasi per cinema e teatri che si vedrebbero chiusi in zona arancione. È chiaro dunque che, eventualmente, il nuovo decreto-legge introducendo il "super green pass" a partire da una specifica zona "colorata" dovrà anche di conseguenza riscriverne le norme e restrizioni connesse alle singole attività che, ad oggi, è previsto siano oggetto di "sospensione". 

Proposta delle Regioni: obbligo mascherina all'aperto

Nel confronto vivissimo in queste ore tra presidenti di Regione e rappresentati del governo, quest'oggi, secondo alcune indiscrezioni, i primi avrebbero proposto di introdurre con il nuovo decreto-legge, sin da subito ed in tutte le zone di rischio, quindi già dalla zona bianca, l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto. 

Quando entrerà in vigore il nuovo decreto-legge?

Altro aspetto non di poco conto è a partire da quando le nuove disposizioni, quali che siano, produrranno effetti concreti. Si parla di lunedì 29 novembre, oppure del primo weekend di dicembre, ma quel che è certo è che non si dovrebbe andar oltre il ponte dell'Immacolata che inaugurerà ufficialmente il periodo delle Festività verso il Natale e poi il Capodanno. Lasciare un po' di margine di tempo potrebbe voler dire sfruttare l'effetto "annuncio" e spingere così nuove persone verso la vaccinazione, d'altro canto attendere troppo potrebbe voler dire rischiare di far la fine di chi aveva annunciato il "lockdown dei non vaccinati" e si è poi ritrovato ad allargare a tutta la popolazione le nuove restrizioni, senza più alcun "premio" per i vaccinati.

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