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Tanti positivi perché tanti tamponi? C'è chi dice no: «Virus festeggia in Veneto zona gialla»

«Se non stimoliamo con responsabilità i comportamenti prudenti avremo un Natale di dolore, non di speranza», ha dichiarato il consigliere regionale in Veneto Arturo Lorenzoni

«Luca Zaia si ostina a dire che in Veneto abbiamo più contagi perché si fanno più tamponi. Quanto è fuori strada. La figura pubblicata oggi da Gianpiero Dalla Zuanna è chiarissima. Non sono i contagi che preoccupano, ma i ricoveri in terapia intensiva (in figura) e i morti. Che non dipendono dal numero dei tamponi e sono terribilmente in crescita in Veneto, a differenza delle zone rosse del resto d'Italia». Così si esprime Arturo Lorenzoni, sfidante di Zaia per il centrosinistra nel corso delle passate elezioni regionali, in riferimento alle dichiarazioni ribadite anche ieri dal presidente del Veneto, secondo il quale appunto l'alto numero delle persone positive al virus Sars-CoV-2 a livello regionale dipenderebbe dall'altrettanto elevato numero di tamponi svolti.

Post Facebook Arturo Lorenzoni

Post Facebook Arturo Lorenzoni

«Se non stimoliamo con responsabilità i comportamenti prudenti avremo un Natale di dolore, non di speranza. È dovere di tutti, - ha quindi concluso Arturo Lorenzoni - a cominciare da chi ha la responsabilità di amministrare questa Regione». Considerazioni che si ricollegano a quanto affermato anche da un'altra consigliera regionale, questa volta del Pd, la veronese Anna Maria Bigon che recentemente ha dichiarato: «Se vogliamo passare un Natale sereni, sono necessarie maggiori restrizioni, non appelli generici ad evitare assembramenti». Sulla stessa onda si era poi espressa anche la consigliera comunale dem a Verona Elisa La Paglia, annunciando un confronto via social con la dott.ssa in Medicina del Lavoro Tatiana Biondani sul tema "Contagi e tamponi". Così si è espressa sui social poche ore fa Elisa La Paglia: «ll Veneto, rimasto zona gialla durante tutta la durata del primo Dpcm della seconda ondata, lo scorso fine settimana ha registrato il maggior numero di positivi in Italia. Il tracciamento non sempre funziona e i risultati dei test molecolari arrivano anche oltre una settimana in alcuni casi. È importante essere consapevoli, informati e accorti in vista delle imminenti festività natalizie».

Post Facebook Elisa La Paglia

Post Facebook Elisa La Paglia

È però ugualmente interessante analizzare più a fondo anche le stesse considerazioni svolte da Gianpiero Dalla Zuanna, vale a dire il professore ordinario del Dipartimento di Scienze Statistiche dell'Università di Padova, citato anzitutto da Arturo Lorenzoni ed al quale viene appunto attribuita la pubblicazione del precedente grafico mostrato. Il professore Gianpiero Dalla Zuanna, infatti, dalla propria pagina Facebook svolge un'interessante riflessione che, per certi aspetti, appare assai vicina nel contenuto a quanto dichiarato meno di 48 ore fa anche dal professor Andrea Crisanti in merito per l'appunto alla cosiddetta "zona gialla". La premessa fatta dal professore Gianpiero Dalla Zuanna è all'insegna del politically correct, ma tutto sommato appare pacata e condivisibile: «In Veneto l’epidemia corre più rapida che nel resto d’Italia. Non è solo responsabilità di Zaia. Credo si debba evitare sia di gettargli addosso la croce ora che le cose vanno male, sia di cantarne le lodi quando le cose vanno bene. Ci sono responsabilità condivise a tutti i livelli, dai cittadini, a Zaia, a Conte».

Poi però arriva la parte più interessante delle considerazioni svolte dal professor Gianpiero Dalla Zuanna: «L’errore di fondo, condiviso da Governo, CTS e Regioni, è stato di stabilire il livello di lockdown tenendo anche conto della capacità del sistema sanitario (posti in rianimazione, capacità di tamponare...). Paradossalmente, il Veneto oggi, con i molti contagi, ricoverati e morti, paga la bontà del suo sistema sanitario. Il virus ha festeggiato in Veneto, sempre rimasto zona gialla...con i ristoranti sempre aperti a pranzo, le gite fuori porta sempre permesse, i divieti fatti rispettare in modo blando, eccetera».

Post Facebook professore Gianpiero Dalla Zuanna

Post Facebook professore Unipd Gianpiero Dalla Zuanna

Riflessioni, come detto, non dissimili da quelle svolte in un'intervista televisiva su La7 dal professor Andrea Crisanti, il quale aveva anch'egli parlato di «effetto paradosso» in riferimento alla zona gialla: «La zona gialla ha dei paradossi, - aveva dichiarato Crisanti - poiché viene stabilita anche con dei criteri di tenuta del sistema sanitario nazionale, quindi con il numero dei posti in Rianimazione ancora disponibili e con la capienza dei reparti. Quindi di fatto succede un effetto paradosso, - aveva spiegato il professor Andrea Crisanti - cioè che la Regione che è più preparata dal punto di vista sanitario permette al virus di trasmettersi di più, perché ha delle misure restrittive più blande e, infatti, il Veneto ha da quasi una settimana i casi in aumento ed è sicuramente una delle Regioni più colpite».

Crisanti: «Terza ondata una certezza». Veneto zona gialla? «Ora è tra le Regioni più colpite»

Una valutazione, questa relativa alla zona gialla, che oggi rischia di essere ancora più attuale, a fronte soprattutto degli ormai imminenti cambi di fascia di rischio che la Cabina di regia nazionale è prossima a stabilire per alcune Regioni italiane, le quali già da domenica 13 dicembre dovrebbero ritrovarsi per l'appunto in zona gialla. Su tutte vi è la Lombardia che, così come annunciato ieri dal suo governatore Attilio Fontana, è praticamente ufficiale passerà dall'arancione al giallo, vedendo dunque per la settimana dal 13 al 20 dicembre nuovamente possibili anche gli spostamenti da e verso le altre Regioni gialle, quali appunto il Veneto (qualora, ovviamente, non fosse invece proprio la Regione del presidente Zaia a mutare colore in arancione). Prima infatti che entrino in vigore le restrizioni ulteriori sugli spostamenti previste dall'ultimo Dpcm per il cosiddetto "periodo natalizio", cioè dal giorno 21 dicembre 2020 all'1 gennaio 2021, vi sarà quella che abbiamo definito in precedenza una sorta di "zona franca", nel periodo tra domenica 13 e domenica 20 dicembre, durante la quale sarà consentito spostarsi, senza alcuna motivazione e pure per turismo (come chiarito anche dalle FAQ del Governo) tra le ore 5 e le 22, anche tra Regioni differenti purché in zona gialla. E da domenica, l'Italia potrebbe davvero ritrovarsi in larga parte colorata di giallo.

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