rotate-mobile
Cronaca Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

Zona gialla? Crisanti: «Zero barriere al virus». Bassetti: «Se happy hour, presto in rosso»

«Le Regioni in giallo non offrono alcuna barriera alla trasmissione», afferma il prof. Andrea Crisanti. Scettico anche l'infettivologo Bassetti: «Non è un liberi tutti, altrimenti si creeranno nuovi focolai e torneremo presto in rosso. Se italiani non sono diligenti, meritano lockdown»

Da lunedì 1 febbraio non solo il Veneto ma anche moltissime altre Regioni italiane torneranno ad essere zona gialla, di fatto tutte tranne cinque che è stato stabilito dal governo saranno in zona arancione. Poco prima delle festività natalizie la situazione era molto simile a quella che si avrà da domani ed in Italia si aprì contestualmente un vigoroso dibattito circa l'effettivo funzionamento delle misure restrittive previste in area gialla ai fini del contenimento del contagio. L'esito cui si giunse fu che tali misure in realtà non funzionavano, o comunque funzionavano poco, così poco che poi lo stesso governo istituì il ben noto calendario che impose nei giorni festivi e prefestivi la zona rossa in tutta Italia e quella arancione nei feriali. Insomma, la zona gialla venne letteralmente mandata in soffitta.

Torna la zona gialla: quali le regole e i divieti? Cosa si può fare e cosa no da lunedì 1 febbraio 

Oggi invece, tra crisi economica e di governo, l'area gialla un po' inaspettatamente, soprattutto in alcune Regioni (vedi la Lombardia), è pronta a fare nuovamente capolino, ma con essa anche le considerazioni di molti che vedono in tutto questo dei seri rischi. È pur vero che la zona gialla di oggi non è quella di ieri, in particolare sul tema degli spostamenti è stata introdotta la limitazione giornaliera di un solo spostamento verso le abitazioni private abitate proprio per ridurre il pericolo di focolai in ambito familiare, ma restano comunque molte situazioni ad alto "rischio" affollamento: dai mezzi pubblici con la riapetura delle scuole, sia pur graduale, alle vie dello shopping nelle città durante i weekend e tutte le solite circostanze che ormai abbiamo imparato a conoscere.

Veneto zona gialla, Zaia avverte: «Non è finita, responsabilità o torniamo arancioni o rossi» 

Tra i più critici da sempe nei confronti della zona gialla vi è il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dott. Andrea Crisanti. Commentando l'oramai prossima trasformazione cromatica delle Regioni italiane che virano verso il giallo, il professor Andrea Crisanti ha dichiarato nelle scorse ore all'agenzia Adnkronos: «È una delle fasi di questo "stop and go", di cui vedremo gli effetti. Effetti che ci diranno se è stato un errore o meno, dal momento che le Regioni in giallo, come si è già visto, non offrono alcuna barriera alla trasmissione. Staremo a vedere».

Tanto scetticismo dunque che emerge dalle parole di Crisanti, il quale però va detto non è affatto l'unico scienziato a nutrire seri dubbi e preoccupazioni circa gli effetti epidemiologici a lunga gittata della cosiddetta zona gialla. Anche il primario del reparto di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, il dott. Matteo Bassetti, nel corso di un'intervista a La Stampa, ha rivelato tutta la sua perplessità: «Se la zona gialla sarà un happy hour, - spiega il dott. Matteo Bassetti - si creeranno nuovi focolai e torneremo presto in rosso». Lo stesso primario del San Martino di Genova ha poi aggiunto: «Se gli italiani non sfruttano questa occasione per dimostrare che hanno imparato a comportarsi in maniera diligente è veramente la volta che si meritano il lockdown. Non è un liberi tutti, - ha quindi concluso il dott. Matteo Bassetti - ma l’occasione di provare a convivere veramente col virus grazie a distanze, mascherine, gel, divieti di assembramenti e bar e ristoranti chiusi la sera».

Verona in giallo. Bus, il piano per le scuole. Sboarina: «Basta poco per tornare arancioni» 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Zona gialla? Crisanti: «Zero barriere al virus». Bassetti: «Se happy hour, presto in rosso»

VeronaSera è in caricamento