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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Bozza Dpcm: coprifuoco Natale e Capodanno (rafforzato), sì pranzi ristorante in zona gialla

A Capodanno negli Hotel solo ristorazione in camera, coprifuoco confermato dalle 22 alle 5 e tra il 31 dicembre e l'1 gennaio dalle 22 alle 7. Negozi aperti fino alle 21 in zona gialla e arancione, salvi pranzi Natale e Santo Stefano al ristorante (solo nel proprio Comune)

Dopo l'approvazione avvenuta mercoledì 2 dicembre da parte dell'esecutivo di un decreto-legge che funzionerà da quadro normativo per il prossimo Dpcm, sta circolando in queste ore la nuova bozza del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, al momento al vaglio dei governatori di Regione (come sempre piuttosto critici al riguardo). La principale novità del decreto-legge ufficialmente approvato riguarda gli spostamenti nell'arco temporale tra il 21 dicembre 2020 ed il 6 gennaio 2021: in questo periodo non ci si potrà spostare tra Regioni diverse, anche tra Regioni gialle, salvo che per «comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute». È fatta salva inoltre dal decreto-legge approvato, anche la possibilità di rientro alla residenza, domicilio o abitazione (non però nelle seconde case).

Nei giorni di Natale, Santo Stefano ed il primo dell'anno, inoltre, sarà vietato anche spostarsi tra Comuni diversi interni ad una stessa Regione, qualunque sia il suo "colore" nella classificazione per fascia di rischio, ma saranno sempre altresì salve le deroghe delle «comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute». Anche per i giorni 25, 26 dicembre e primo dell'anno valgono, ai sensi del decreto-legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale, pure le deroghe del «rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case».

Decreto-legge 2 dicembre 2020 n. 158 - Gazzetta Ufficiale

Decreto-legge 2 dicembre 2020 n. 158 - Gazzetta Ufficiale

Governo approva decreto-legge: spostamenti vietati tra Regioni dal 21 dicembre, stop seconde case

Le misure contenute nella bozza del Dpcm 3 dicembre 2020

Il nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri dovrebbe invece ufficialmente essere presentato questa sera dal premier Giuseppe Conte (conferenza stampa alle 20.15), in modo che possa poi entrare in vigore da domani, venerdì 4 dicembre. Nella bozza si legge che le nuove norme contenute nel Dpcm avranno durata fino al prossimo 15 gennaio 2021. Vediamo ora nel dettaglio le principali novità previste nella bozza del Dpcm e in larga parte confermate in conferenza stampa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Conte 3 dicembre 2020

Premier Conte - 3 dicembre 2020

Confermate le tre aree di rischio (gialla, arancione, rossa)

La prima cosa da porre in evidenza è che anche in questo nuovo Dpcm, così come annunciato dal ministro Speranza, è confermato il meccanismo delle tre diverse fasce di rischio per le Regioni. Restano dunque le tre zone in cui l'Italia può essere suddivisa in chiave epidemiologica, la zona gialla, arancione e rossa. Per ciascuna zona sono poi elencate nella bozza del Dpcm, rispettivamente agli articoli 1, 2 e 3, le relative misure mano a mano sempre più restrittive. Le principali variazioni contenute nella bozza del Dpcm riguardano l'articolo 1, vale a dire quello che si applica nelle cosiddette zone gialle, ma che è bene ricordare si applica in realtà più precisamente all'intero territorio nazionale, salvo le ulteriori restrizioni previste nei territori della zona arancione o rossa.

Coprifuoco dalle 22 alle 5, rafforzato a Capodanno

L'Art. 1 comma 3 della bozza del nuovo Dpcm prevede che sull'intero territorio nazionale si applichi la seguente disposzione:

«Dalle ore 22 alle ore 5 del giorno successivo, nonché dalle ore 22 del 31 dicembre 2020 alle ore 7 del 1° gennaio 2021 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».

In sostanza, anche in zona gialla così come in tutta Italia resta il coprifuoco dalle ore 22 alle 5 del seguente mattino, tutti i giorni, mentre per la vigilia di Capodanno l'orario di coprifuoco inizierà sempre alle ore 22 ma durerà fino alle ore 7 del mattino seguente (cioè il 1° gennaio 2021). Durante il coprifuoco sarà vietato uscire di casa per compiere uno spostamento anche all'interno del proprio stesso Comune, fatte salve le tre solite motivazioni deroganti il divieto: «comprovate esigenze lavorative», «situazioni di necessità» e «motivi di salute». Anche alla vigilia di Natale, dunque, sarà necessario rispettare il coprifuoco e quindi le celebrazioni liturgiche potranno essere svolte solo nei limiti orari stabiliti dal Dpcm.

Negozi in zona gialla e arancione aperti fino alle ore 21

Per quato riguarda i negozi, secondo la bozza del Dpcm, nelle Regioni zona gialla, ma anche in quelle zona arancione dove ugualmente sono aperti, «fino al 6 gennaio 2021, l'esercizio delle attività commerciali al dettaglio è consentito fino alle ore 21». La bozza specifica però che «nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmiacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florivivaistici, tabacchi ed edicole».

Bar e ristoranti: a Capodanno negli alberghi solo servizio in camera

Anche nelle Regioni gialle verrà impedito di aggirare l'impossibilità di fare cenoni di Capodanno recandosi negli hotel, dove appunto è prevista per la sera del 31 dicembre la sola possibilità di ristorazione esclusivamente con servizio in camera. Si legge nella bozza del Dpcm che per tutti i giorni la ristorazione negli alberghi è consentita senza limiti d'orario ma «limitatamente ai propri clienti che siano ivi alloggiati», e tuttavia «dalle ore 18 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7 del 1° gennaio 2021, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera».

Per la zona gialla, resta confermata l'attività di ristorazione dalle 5 del mattino fino alle 18, con il consumo «per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutte conviventi». Dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico, ma resta consentita senza limitazioni d'orari la consegna a domicilio e fino alle ore 22 anche la vendita d'asporto. Il dato "positivo" per le attività economiche nel settore della ristorazione, è che in zona gialla, secondo la bozza del Dpcm, non sono previste restrizioni specifiche per i pranzi al ristorante nei giorni di Natale e Santo Stefano (o anche volendo per il pranzo al 31 dicembre) che dunque, se verrà confermata la bozza del Dpcm, dovrebbero essere consentiti, seppur con un massimo di 4 persone non conviventi al tavolo e solo nei ristoranti interni al proprio Comune, poiché bisogna ricordare che il 25 e 26 dicembre 2020 (ed il 1° gennaio 2021) sarà in vigore in tutta Italia il divieto di spostamento tra Comuni diversi stabilito dal decreto-legge approvato ieri.

In zona arancione è invece confermata nella bozza del Dpcm la sospensione generale dell'attività di ristorazione, salvo che per il domicilio e l'asporto, così come è sospesa ugualmente anche nelle Regioni definite zona rossa.

Pranzi di Natale e Santo Stefano nelle case private

La bozza del Dpcm non apporta significative modifiche a quanto già era disposto nel precedente decreto in materia di abitazioni private. Anche la bozza del nuovo Dpcm, infatti, si limita a disporre che «con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative, situazioni di necessità o urgenza». Questo è quanto si legge all'Art. 1 comma 9 lettera n) della bozza del Dpcm, pertanto valido sull'intero territorio nazionale (salvo restrizioni per le aree arancioni e rosse). Trattandosi di una «forte raccomandazione», si è di fronte ad un'esortazione che, col Natale di mezzo è assai prevedibile non tutti rispetteranno (il che, ricordiamolo, non implica sanzioni). Vediamo di seguito però come tale «forte raccomandazione» si incroci con i divieti sugli spostamenti nelle tre aree di rischio.

  • Zona gialla: il pranzo in famiglia nella propria casa a Natale o Santo Stefano potrà eventualmente essere svolto, senza infrangere alcun divieto, con parenti che provengano però solo dal Comune dove ha sede l'abitazione prescelta. Non vi è un limite massimo di persone che vi possano prendere parte indicato dalla bozza del Dpcm, poiché quest'ultima, come visto, solo sconsiglia fortemente in via generale di ricevere persone diverse dai conviventi a casa, ma appunto per questo non determina alcun numero massimo di persone. Gli spostamenti, tuttavia, anche in zona gialla saranno vietati tra Comuni diversi il 25, 26 dicembre 2020 e l'1 gennaio 2021, questo per effetto del decreto-legge (non del Dpcm) già pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
  • Zona arancione: indipendentemente da quanto disposto dal decreto-legge appena citato, per i territori in zona arancione gli spostamenti tra Comuni diversi sono già vietati tutti i giorni anche nella bozza del nuovo Dpcm, pertanto a maggior ragione a Natale e Santo Stefano un eventuale pranzo a casa potrà vedere partecipare solo persone che abitano nel medesimo Comune e, anche in questo caso, non vi è un numero limite massimo indicato dalla bozza del Dpcm.
  • Zona rossa: a fronte della limitazione prevista anche dalla bozza dell'ultimo Dpcm che vieta la mobilità intracomunale, nelle Regioni zona rossa non è possibile ipotizzare alcun tipo di pranzo natalizio nemmeno nelle abitazioni private, salvo che per le persone che siano conviventi sotto lo stesso tetto.

Per completezza va poi chiarito che nella bozza del Dpcm, oltre alla raccomandazione di evitare di ricevere a casa persone non conviventi, vi è anche un'ulteriore «forte raccomandazione» sugli spostamenti (oltre alle limitazioni per il "coprifuoco" dalle 22 alle 5). La raccomandazione è valida anche nelle zone gialle e arancioni durante il giorno, ed è quella di «non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi». Insomma, chi decidesse in zona gialla o arancione di andare a pranzo nel prorpio Comune dai familiari per Natale, verrebbe meno non a una, bensì a due «forti raccomandazioni» del Governo, la cui somma però non fa un divieto.

Impianti sciistici aperti dal 7 gennaio 2021

Altro elemento di novità che emerge dalla bozza del Dpcm, è quello relativo agli impianti sciistici. Quest'ultimi saranno chiusi agli sciatori amatoriali fino all'Epifania, mentre «a partire dal 7 gennaio 2021 gli impianti sono aperti» anche agli sciatori amatoriali e sempre nel rispetto di apposite linee guida.

Quarantena per i turisti e per gli italiani che faranno vacanze all'estero

Il premier Giuseppe Conte ha spiegato in conferenza stampa che il nuovo Dpcm imporrà l'obbligo della quarantena al rientro in Italia per chi deciderà di trascorrere le vacanze all'estero dal 21 dicembre al 6 gennaio: «È una misura dissuasiva», ha detto il premier che ha poi rivelato come anche per i turisti stranieri che dovessero venire in Italia durante il periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio sarà obbligatoria la quarantena. Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono poi sospese tutte le crociere in partenza, scalo o arrivo in porti italiani.

Riapertura delle biblioteche

La bozza del Dpcm conferma la sospensione delle mostre e dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri luoghi della cultura, ma aggiunge «ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi».

Ritorno a scuola dal 7 gennaio 2021 anche per le superiori

La bozza del Dpcm indica che anche le «istitutzioni scolastiche di secondo grado» dovranno fare ricorso alla DAD al 100 per cento fino all'Epifania, mentre «a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 50 per cento della popolazione studentesca» dovrà essere «garantita l'attività didattica in presenza». Il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa questa sera, ha però parlato di didattica in presenza per il «75% per cento» della popolazione studentesca a partire dal 7 gennaio 2021.

Università: in presenza esami e sedute di laurea

La bozza del Dpcm prevede che si svolgano in presenza nelle università «le sole attività formative degli insegnamenti relativi al primo anno dei corsi di studio ovvero rivolte a classi con ridotto numero di studenti, quelle dei laboratori, nonché le altre attività curriculari, anche non relative agli insegnamenti del primo anno, quali esami, prove e sedute di laurea».

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