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Speranza su vaccino e Dpcm: «Il 25, 26 dicembre e 1 gennaio spostamenti tra Comuni vietati»

«Non sarà un Natale come gli altri», lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al Senato. Poi il monito: «Se abbassiamo la guardia, la terza ondata è dietro l'angolo»

Il ministro della Salute Roberto Speraza è intervenuto questa mattina, mercoledì 2 dicembre, per un'informativa al Senato in merito all'emergenza epidemiologica da Covid-19 e le ulteriori misure che il Governo è intenzionato a prendere con il nuovo Dpcm che entrerà in vigore nei prossimi giorni fino a gennaio 2021. Il ministro è stato chiarissimo: «Non sarà un Natale come gli altri». Il quadro in miglioramento «non ci deve far abbassare la guardia» e, anche se «le misure differenziate per fasce di rischio stanno funzionando e verranno confermate», ha proseguito il ministro Speranza, «siamo ancora in presenza di una sostenuta circolazione del virus e di una forte pressione sui nostri ospedali».

Speranza: «Limitazioni vanno rafforzate»

A fronte di tutto questo, il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo aver ricordato anche i dati e l'evoluzione della curva epidemiologica, ha ribadito: «Le limitazioni previste dovranno essere rafforzate, è necessario limitare i contatti non indispensabili e ridurre le occasioni di contagio». Il ministro ha spiegato che ad oggi si ha «un'incidenza di 320 casi positivi ogni 100 mila abitanti, ma dobbiamo arrivare almeno a ridurla a 50 ogni 100 mila abitanti». Proprio per questo il ministro Speranza ha spiegato che «le prossime festività natalizie andranno affrontate con la massima serietà», poiché «senza la riduzione degli spostamenti e delle occasioni di contagio, la convivenza con il virus in una società sviluppata come la nostra non è possibile». 

La terza ondata è dietro l'angolo

Nel corso del suo lungo intervento il ministro Roberto Speranza ha parlato di «scelte difficili quanto necessarie» per il Governo, scelte che «comportano sacrifici, ma senza le quali la curva epidemiologica non sarebbe gestibile». Il ministro ha poi ricordato che dopo la prima ondata, durante l'estate, «in molti hanno troppo velocemente teorizzato che si potesse ormai non rispettare più le regole e che la seconda ondata non fosse un rischio concreto». Di qui dunque anche il monito attuale rivolto a tutti, cittadini e istituzioni repubblicane, affinché questa volta si presti maggiore attenzione: «Non facciamoci illusioni, - ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza - se abbassiamo la guardia la terza ondata è dietro l'angolo».

Le nuove misure nel Dpcm di Natale

Scendendo un po' più nel dettaglio delle prossime misure che il nuovo Dpcm prevederà, il ministro della Salute Roberto Speranza ha fornito alcune indicazioni piuttosto chiare: «Gli orientamenti del Governo possono essere riassunti in due scelte di fondo. La prima è riconfermare il modello di classificazione delle Regioni per scenario ed indice di rischio, il sistema delle tre zone (rossa, aracione e gialla) ha dato risultati che noi riteniamo soddisfacenti». Il ministro ha poi precisato: «Oggi, in un contesto di primo miglioramento, le Regioni tendono verso il giallo, ma qualora il quadro dovesse peggiorare, abbiamo già vigente uno strumento automatico che può subito riattivare misure più restrittive».

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha quindi spiegato quella che sarà la seconda scelta fatta dal Governo per gestire la crisi epidemiologica in atto durante le festività natalizie: «Per affrontare adeguatamente le festività natalizie e quelle di fine anno, le limitazioni previste dovranno essere rafforzate, anche nel quadro di un coordinamento europeo che il nostro Paese ha promosso nelle ultime ore. In questo contesto, - ha poi aggiunto il ministro Speranza - appare necessario limitare il più possibile i contatti non indispensabili tra le persone, è per questo che durante le feste natalizie vanno disincentivati gli spostamenti internazionali, vanno limitati gli spostamenti tra le Regioni così come già oggi avviene in presenza di zone rosse e arancioni, e nei più importanti giorni di festa, il 25, il 26 dicembre e il primo gennaio, vanno limitati anche gli spostamenti tra i Comuni».

Il ministro Speranza, sempre in merito al nuovo Dpcm, ha anche posto l'attenzione circa la necessità di evitare affollamenti: «Bisognerà evitare potenziali assembramenti nei luoghi di attrazione turistica, legati in modo particolare ad attività sciistiche. È opportuno più in generale ridurre i rischi di diffusione del contagio connessi ai momenti di aggregazione durante le festività del Natale e del Capodanno. Si tratta di misure indispensabili se non vogliamo vanificare i primi segnali di miglioramento. Non sarà un Natale come gli altri, ma serve davvero il contributo di tutti per ridurre il numero dei contagi, quello purtroppo molto alto dei decessi e per alleggerire la pressione sulle nostre strutture sanitarie».

La campagna di vaccinazione contro Covid-19: «Sarà gratis per tutti»

«L'acquisto del vaccino è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani», ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza che poi ha aggiunto: «È probabile che saranno necessarie due dosi per ogni vaccinazione, l'Italia ha opzioni per 202 milioni di dosi. Le prime dosi potranno cominciare ad essere disponibili da gennaio». Speranza ha quindi specificato che «ad oggi sono state indicate due date da Ema: il 29 dicembre per il vaccino Pfizer e il 12 gennaio per il vaccino Moderna. Da queste aziende, - ha aggiunto il ministro - avremo 8 milioni di dosi da Pfizer e 1 milione e 346mila dosi da Moderna».

Il vero cuore della campagna vaccinale, secondo le previsioni, dovrebbe dunque essere tra la prossima primavera e l'estate. «Le categorie da vaccinare con priorità, - ha infine sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza - sono gli operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale delle Rsa per anziani, persone in età avanzata per ottenere una maggiore copertura vaccinale e coprire persone con maggiori fattori di rischio». In seguito, ha aggiunto il ministro, «con l'aumento delle dosi si vaccineranno anche le altre categorie, come le persone dei servizi essenziali, personale scolastico e forze dell'ordine. Nel caso poi di focolai sorti in specifiche aree del Paese, saranno destinate scorte di vaccini rispetto ai territori in difficoltà».

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