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Covid e scuola, Zaia: «Tifiamo per il rientro il 10 gennaio, ma nessuna tragedia se si rinvia a febbraio»

Il governatore del Veneto spiega: «Se i dati epidemiologici dovessero peggiorare, l'ipotesi dello slittamento della data del ritorno in classe è sul tavolo»

Mentre si attendono le nuove decisioni del governo in materia di super green pass che potrebbe essere reso obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro, o anzitutto per i lavoratori del settore pubblico, l'altro grande tema in questa ennesima fase complicata dell'emergenza Covid-19 è quello legato al mondo della scuola. Lo spettro della Dad continua ad aleggiare tra i banchi degli istituti, per quanto abbastanza unanime sia ad oggi la volontà degli amministratori nel cercare in ogni modo di evitare il "tutti a casa" generalizzato che gli studenti di ogni ordine e grado hanno, purtroppo, già conosciuto in passato. 

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Il governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciato nelle scorse ore che è pronta una proposta al governo per la gestione delle quarantene tra gli studenti e, più in generale, per monitorare la situazione contagi in ambito scolastico. Lo stesso presidente Zaia in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera ha spiegato così la sua posizione: «Chiedo al governo di valutare l'introduzione dell'automonitoraggio a scuola, a partire dal primo giorno di rientro e fino alla fine dell'emergenza, come già fanno Israele e Gran Bretagna».

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Il primo nodo che resta tuttora da sciogliere è però proprio quello che si lega alla data del rientro effettivo in classe dopo la pausa per le vacanze natalizie. Sul punto il governatore Zaia è stato chiaro: «Nessuno aspira a tenere le scuole chiuse. Sarebbe una sconfitta per tutti, per ragioni ideali ma anche pratiche, perché conosciamo bene le difficoltà che vivono famiglie con ragazzi e bambini a casa». Allo stesso tempo, tuttavia, il presidente del Veneto Luca Zaia ha anche aggiunto: «Ci vuole l'onestà intellettuale di avvisare i cittadini: se i dati epidemiologici dovessero peggiorare, l'ipotesi dello slittamento della data del ritorno in classe è sul tavolo e andrà valutata con attenzione dalle autorità scientifiche».

Insomma, il rientro in classe dopo l'epifania non è affatto da darsi così per scontato anche se la volontà più volta esplicitata da parte dell'esecutivo è quella di scongiurare la didattica a distanza. Il governatore Luca Zaia, sempre sullo stesso tema, ha poi aggiunto: «Tifiamo tutti per la ripartenza il 10 gennaio, ma se ce lo consigliassero gli scienziati, non sarebbe una tragedia rinviare all'inizio di febbraio».

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