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'Ndrangheta e Fondazione Arena. «In caso di processo, Regione si costituisca parte civile»

Sulle presunte fatture gonfiate pagate dall'ente lirico ad una società risultata poi essere legata alla criminalità organizzata, il consiglio regionale approva l'ordine del giorno delle consigliere Baldin e Guarda

Il consiglio regionale del Veneto, in occasione della discussione sul bilancio consolidato del 2021, ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno per tutelare l'immagine di Fondazione Arena di Verona dopo i fatti dello scorso ottobre. Fatti emersi dopo un'operazione antimafia della guardia di finanza di scaligera, conclusa con quattro arresti e sequestri per nove milioni di euro. L'indagine portò alla luce un presunto giro di fatture gonfiate pagate dall'ente lirico di Verona ad un'azienda che, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto dei forti legami con la 'ndrangheta.

Il sospetto che alcune risorse spese da Fondazione Arena siano finite nelle casse della criminalità organizzata ha animato le consigliere regionali Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) e Cristina Guarda (Europa Verde). La Regione Veneto è infatti uno dei soci della fondazione e le due consigliere hanno presentato un provvedimento per chiedere «un controllo certosino sugli aspetti relativi alle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata».

Il provvedimento è stato approvato e Baldin ha commentato: «Vogliamo tutelare l'immagine dell'Arena di Verona. Un'istituzione culturale così importante per il nostro territorio, nota e stimata a livello internazionale, non può in alcun modo essere macchiata dalle vicende relative ai recenti arresti. Chiediamo inoltre al presidente Luca Zaia di garantire la costituzione di parte civile negli eventuali procedimenti giudiziari».

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