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Martedì, 23 Aprile 2024

‘Ndrangheta e riciclaggio nell'edilizia: 4 arresti e sequestri per oltre 9 milioni

L'indagine riguarda le province di Verona, Trento e Mantova. Tre individui sono stati portati in carcere ed il quarto è stato sottoposto ad obbligo di dimora presso il comune di residenza

Oltre 40 militari ed agenti della guardia di finanza e della Direzione Investigativa Antimafia, sono impegnati in un'operazione che tocca Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia. Le indagini dirette dalla DDA di Venezia infatti, hanno portato la DIA e i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona ad eseguire quattro misure cautelari e a sequestrare beni per un valore di oltre 9 milioni di euro nelle province di Verona, Mantova e Trento, come disposto dal gip del tribunale veneziano. 
Tre degli individui sono stati portati in carcere ed il quarto è stato sottoposto ad obbligo di dimora presso il comune di residenza. Nei loro confronti sono stati contestati reati tributari, con particolare riferimento all’emissione e utilizzo di false fatturazioni, riciclaggio e autoriciclaggio, con l'aggravente del metodo mafioso e di averli presumibilmente commessi per agevolare le attività della ‘ndrangheta. I beni sequestrato rappresenterebbero dunque il profitto degli illeciti tributari e del riciclaggio. 

Provvedimenti che, come detto sono scattati al termine delle attività investigative della procura, che avrebbero permesso di accertare "l’operatività di un sodalizio criminale di stampo ‘ndranghetistico dedito alla commissione di numerosi delitti".
Nello specifico, erano emersi concreti elementi di prova che una società, gestita dai tre soggetti, all’epoca arrestati, era stata strumentalmente utilizzata per l’emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti di cui beneficiavano altre imprese, riconducibili ad esponenti della criminalità organizzata di matrice calabrese operanti tra Veneto ed Emilia Romagna. 

Partendo quindi dai risultati della pregressa indagine sono partiti i nuovi accertamenti, grazie ai quali sarebbero stati documentati gravi indizi relativi all’esistenza anche di altre società ritenute vicine alla 'ndrangheta, interessate alla realizzazione di lavori (anche in appalti pubblici) nel settore edilizio.

Le successive verifiche svolte, avvalorate anche dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, hanno determinato l’apertura di un nuovo procedimento penale e l’esecuzione di complessi accertamenti bancari nei confronti di società esecutrici di lavori pubblici. Queste nuove indagini, delegate dalla procura veneziana in modo sinergico alla DIA e alla guardia di finanza veronese, si sono concentrate sulle attività di infiltrazione nel settore dell’edilizia in Veneto da parte di gruppi locali affiliati alla 'ndrangheta, in particolare alla cosca Arena-Nicoscia, operante a Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. 

Gli appronfondimenti dei finanzieri scaligeri, consistiti in disamine contabili, indagini finanziarie, controlli incrociati, riscontri degli obblighi previdenziali sul personale dipendente, interpolazione con le evidenze antiriciclaggio e mappature delle cointeressenze societarie, insieme alle verifiche fiscali avviate in parallelo, avrebbero permesso di riscontrare elementi concreti che suggerirscono una contiguità con la ‘ndrangheta in alcune delle imprese finite sotto la lente d'ingrandimento. Inoltre sarebbero stati appurati rapporti fittizi tra aziende per la realizzazione di opere o la prestazione di servizi, mentre sarebbe stata accertata la destinazione dei flussi finanziari a favore di imprese con sede in Calabria, rappresentate o riconducibili ad ambienti della criminalità organizzata.
I destinatari dei provvedimenti sono indagati per i delitti di riciclaggio (art.648- bis c.p.), autoriciclaggio (art.648-ter 1 c.p.), emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 e 8 DLGS 74/2000), tutti aggravati, per il caso di specie, dal metodo mafioso (art.7 d.l. 152/91, ora art.416-bis.1 c.p.) avendo costoro agito nell’interesse delle locali di ‘ndrangheta.

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