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Covid, l'appello di Bigon (Pd): «Riaprire i centri vaccinali prima di essere costretti a ripristinare le restrizioni in Rsa e ospedali»

«Non bisogna fare allarmismi, - evidenzia la consigliera regionale in Veneto Anna Maria Bigon - ma nemmeno sottovalutare il balzo in avanti fatto registrare dai contagi»

«Occorre riaprire i centri o punti vaccinali per over 65 e persone fragili, prima che la rinnovata diffusione del Covid costringa ad adottare misure drastiche di isolamento in ospedali, strutture residenziali e case di riposo». È la richiesta esplicita formulata dalla consigliera regionale del Partito democratico, la veronese Anna Maria Bigon, peraltro vicepresidente della Commissione regionale sanità e sociale, la quale poi ha aggiunto: «Non bisogna fare allarmismi, ma nemmeno sottovalutare il balzo in avanti fatto registrare dai contagi che i primari dei reparti di pneumologia veneti ci dicono avere complicazioni, soprattutto in anziani ultra 75enni e fragili affetti da più patologie».

Secondo la stessa vicepresidente della Commissione regionale sanità e sociale Anna Maria Bigon, sarebbe ormai «esperienza comune che ottenere il vaccino sia diventato piuttosto complicato e - ha quindi sottolineato l'esponente veronese del Pd - è venuto meno anche l’aspetto della sensibilizzazione». In tal senso, secondo Bigon, «nelle forme e nelle modalità adeguate bisogna pertanto riprendere a comunicare i rischi di della patologia che oggi a Verona conta circa mille pazienti e 8-10 mila nuovi casi ogni settimana a livello regionale, una parte dei quali deve ricorrere a cure ospedaliere con tutto ciò che comporta anche sulla salute del personale sanitario».

La consigliera regionale del Pd ha infine aggiunto: «È chiaro che non torneremo più all’emergenza del passato, ma oggi la tutela dei nostri anziani, dei fragili e del personale sanitario passa attraverso la ripresa delle vaccinazioni anti Covid, necessaria a prevenire le restrizioni del passato che tanti disagi e danni hanno causato soprattutto nelle case di riposo. Si riaprano dunque i centri vaccinali pubblici, - ha esortato in conclusione Anna Maria Bigon - oppure dei punti all'interno di studi medici previo accordo, e nel frattempo si organizzi un sistema in grado di garantire di anno in anno la profilassi a tutte le persone che ne hanno bisogno».

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