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Tassa dei rifiuti più leggera per le attività che donano eccedenze alimentari

Consiglio comunale modifica il regolamento della Tari, ampliando il beneficio a tutte le attività economiche. E scontro sull'opera d'arte "Giulietta e Romeo", Bisinella: «Spreco di denaro pubblico»

Si amplia la platea delle realtà economiche che possono contribuire a diminuire lo spreco alimentare e al tempo stesso ricevere un beneficio sulla Tari. Il consiglio comunale di Verona ha approvato le modifiche del regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti, allargando il riconoscimento di uno sgravio tributario (pari all'80% della quota variabile) a tutte le attività economiche che aderiscono all'iniziativa di recupero del cibo e dei prodotti di scarto. Prodotti che andranno, attraverso associazioni assistenziali, a chi è nel bisogno oppure per l'alimentazione animale, e non dovranno essere così smaltiti come rifiuti.

L'attività di recupero del cibo è attiva da anni sul territorio comunale e provinciale attraverso il progetto Rebus. Finora ha coinvolto soprattutto il mondo associazionistico e del terzo settore. Grazie al voto del consiglio comunale, il progetto ora si amplia a tutte le attività economiche (commerciali, industriali, professionali e produttive) che creano o distribuiscono beni alimentari e che a titolo gratuito decideranno di cederne le eccedenze. Il tutto per favorire la diffusione di un modello solidale di gestione dello spreco, e per ridurre e prevenire la produzione di rifiuti.

L'incentivo ad aderire a questa iniziativa arriverà dalla riduzione della quota variabile della Tari. Una riduzione che sarà proporzionale alla quantità di alimenti ceduti. «Agevoliamo i cittadini favorendo al contempo le fasce più fragili che beneficeranno del recupero alimentare, con l’attenzione altresì per l’ambiente, perché recuperare equivale a non smaltire - ha dichiarato l'assessora alle politiche sociali Luisa Ceni - È il tipico esempio in cui tutti vincono. Inoltre, per la prima volta, in favore delle attività economiche viene spostato il termine per ottenere una riduzione della parte variabile della tassazione sui rifiuti. Un risultato frutto del confronto e dell’interazione con le categorie produttive, con cui viene portato avanti un rapporto costruttivo».

Lo scorso consiglio comunale si è occupato anche di urbanistica con l'approvazione della riclassificazione di aree edificabili per le quali i privati proprietari abbiano presentato la richiesta rispondendo all’avviso pubblico del Comune di Verona. L’unica variante verde che consente tale riclassificazione riguarda una proprietà in Via Moruri in ottava circoscrizione. Via libera anche all’aggiornamento annuale del catasto delle aree percorse dal fuoco a seguito degli eventi del 2022. Si tratta di sette terreni tra Parona, Trezzolano, Montorio, Sezano, Torricelle, Duello e Sezano. Con tale aggiornamento vengono inoltre esclusi dal catasto i terreni che vi rientravano da 15 anni, periodo durante il quale non hanno potuto vedere modificata la loro destinazione d’uso.

Ad inizio seduta si è svolta inoltre la commemorazione a cura di Roberto Marchesini dell'ex consigliere comunale Sergio De Lucca, deceduto il 5 febbraio scorso.

Due infine le domande di attualità a cui gli assessori hanno risposto. L'assessore alla mobilità Tommaso Ferrari ha fornito informazioni al consigliere comunale Nicolò Zavarise sull’anticipazione dei cantieri per la filovia in Via Pisano. «L’anticipazione del cantiere di Via Pisano nasce da dialogo tra circoscrizione e Amt3 che, in presenza dello stato di ammaloramento del manto manto stradale ha ritenuto opportuno anticipare il cantiere, programmandone la realizzazione in modo frazionato - ha spiegato Ferrari - Una soluzione che abbiamo personalmente illustrato ai commercianti della zona. Crediamo che la soluzione individuata da Amt3 e l'iimpresa, e cioè quella di frazionare il cantiere possa diminuire i disagi alla viabilità della zona».

Non è invece rimasta molto soddisfatta della risposta la consigliera Patrizia Bisinella, la quale aveva chiesto delucidazioni sull'iter adottato dai Musei Civici per acquistare il dipinto "Giulietta e Romeo" per la Casa di Giulietta. L'assessora alla cultura Marta Ugolini ha dichiarato: «L'acquisizione del quadro è stata disposta nel novembre 2022 a seguito di una due diligence condotta dalla direttrice dei Musei Civici ed ha seguito la procedura prevista dal codice dei contratti vigente al momento dell’acquisto. Il dipinto, che non era sottoposto a vincoli di tutela e quindi era a rischio di dispersione sul mercato, è stato acquistato per 81.600 euro, prezzo risultato congruo dalle verifiche effettuate. Per quanto riguarda la convenienza strategica, il dipinto si innesta perfettamente all’interno della Casa di Giulietta, verrà collocato nel salone più grande e andrà ad incrementare l’esiguo numero di opere d’arte originali presenti nella Casa. Constatato che mancava, nel frattempo ci siamo attivati per avviare la stesura di un apposito regolamento per l’acquisto delle opere d’arte». Ma per Bisinella si è trattato di uno sperpero di denaro pubblico: «Non si comprende il senso di voler acquisire opere di importanza secondaria nel panorama artistico italiano, quando la nostra città detiene valori ben più rilevanti spesso dimenticati tra uffici pubblici e magazzini comunali. Verona ha ben tante altre emergenze rispetto all’arricchimento di un patrimonio culturale già immenso e spesso mal gestito. Non si incide sulle cose che contano e in compenso si sperperano i soldi dei veronesi per stelle di Natale inadeguate e strapagate, giochi di luce e opere d’arte di secondo piano».

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