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Virus e crisi economica, Tosi e Pd: «Milioni dal governo, ma il Comune non aiuta i veronesi»

Il Pd parla di «21,5 milioni di euro» di aiuti dal governo al Comune di Verona, Flavio Tosi addirittura di «65 milioni di euro totali» da usare per la «spesa corrente», tutti denunciano: «Finora Sboarina non ha approvato nessuna misura di aiuto a famiglie e imprese veronesi»

«Volevano mandare a casa Conte ma gli arrivano ben 21,5 milioni di euro dal governo; volevano uscire dall’Unione Europea ma gli arrivano 5 milioni dai bandi europei. L’amministrazione Sboarina non ne azzecca una, ha detto di "no" a tutto, ma a quanto pare la fortuna del dilettante è più forte di ogni cosa». Lo affermano in una nota i consiglieri comunali del Partito democratico a Verona Elisa La Paglia, Federico BeniniStefano Vallani che poi aggiungono: «Contraddizioni politiche a parte, si tratta comunque di ottime notizie per la città che ora attende siano mantenuti gli impegni di aiutare le categorie economiche piegate dalla crisi del coronavirus. Siamo a fine luglio e finora l’amministrazione non ha stanziato un solo euro per farlo».

Un concetto quest'ultimo ribadito anche dall'ex sindaco scaligero Flavio Tosi che non ha perso l'occasione di fare un po' di conti in tasca all'amministrazione, sottolineando come secondo lui ora i denari a disposizione del Comune di Verona per sostenere famiglie e imprese locali non manchino affatto, nonostante la crisi economica conseguente alla pandemia: «Al Comune arriveranno altri 16,6 milioni di euro dal governo per fronteggiare la crisi innescata dal coronavirus. - argomenta in una nota Flavio Tosi - A questi vanno aggiunti i 3,3 milioni del precedente stanziamento. Sboarina si ritrova in cassa così 20 milioni di euro liquidi, più i 35 milioni di avanzo di amministrazione del 2019, più i 10 milioni da poter spendere dell'incasso della vendita delle quote di A4 per la parte corrente (ai quali si aggiungono altri 10 milioni per investimenti, sempre derivanti dalla cessione della partecipazione nell’autostrada). Parliamo di 65 milioni di euro totali, - evidenzia il consigliere di minoranza Flavio Tosi - da poter destinare quasi totalmente alla spesa corrente, eppure finora Sboarina non ha approvato nessuna misura di aiuto a famiglie e imprese veronesi, dalla riduzione delle tasse comunali e dei rifiuti, alla riduzione delle bollette di luce e gas. Al contrario invece di quanto è stato fatto a Bologna dove la Tari è stata ridotta dal 25 al 50% a tutte le imprese, con un finanziamento straordinario del Comune».

Gli esponenti Pd a palazzo Barbieri Elisa La Paglia, Federico BeniniStefano Vallani hanno a loro volta voluto sottolineare nel loro intervento come l'amministrazione locale, a loro avviso, abbia soltanto «messo a posto i conti del bilancio previsionale 2020, ma non ha tagliato nessuna spesa improduttiva per restituirla alla città. Le imprese e le famiglie hanno necessità subito, altro che rinvio al 2021. Dobbiamo arginare le chiusure di esercizi. L’elenco delle cose da fare è lunghissimo: turismo, cultura, servizi all’infanzia, commercio». Critiche ribadite all'unisono, come già visto, anche dal consigliere comunale Flavio Tosi che non esita ad avanzare una previsione alquanto scoraggiante per Verona: «Il Comune si ritroverà così a fine anno di nuovo con un avanzo di amministrazione enorme, segno di un sindaco che non sa investire e quindi amministrare, che non è capace di spendere i soldi che possono aiutare a rilanciare la città».

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