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Polemiche nella Lega, Marcato: «Perdono e vogliono rottamare dream team»

Salvini e Zaia s'incontrano a Letexpo e non commentano i recenti malumori interni al partito. Ma l'assessore regionale non tace: «Dobbiamo chiederci chi siamo e dove stiamo andando una volta per tutte»

La richiesta al momento insoddisfatta di un terzo mandato per i presidenti di Regione. Terzo mandato che permetterebbe il prossimo anno di ricandidare Luca Zaia in Veneto. L'espulsione di un militante storico come Gianantonio Da Re. E l'ormai manifesta nostalgia per quella Lega che non era ancora guidata da Matteo Salvini e che si chiamava Lega Nord. C'è agitazione all'interno del Carroccio, soprattutto in Veneto. E se i principali protagonisti preferiscono evitare l'argomento e cambiare discorso, altre figure non nascondono il malumore.

Ed è ancora una volta quella dell'assessore regionale Roberto Marcato la voce locale più critica all'interno della Lega. L'esponente padovano ha replicato al segretario regionale del Carroccio in Veneto Alberto Stefani sull'espulsione di Da Re. A uno Stefani che ha parlato di svecchiamento all'interno del partito, Marcato ha inviato questo messaggio: «Vorrei dire al nostro segretario: quelli che lui vuole rottamare rappresentano il dream team della Lega - si legge su PadovaOggi - Sono quelli che hanno fatto vincere il partito ovunque. Mentre gli attuali dirigenti finora mi pare abbiano collezionato una sconfitta a Padova, una a Verona e una a Vicenza. Io non chiedo la testa di nessuno. Per me Salvini può rimanere mille anni, ma prima si deve avviare una fase di riflessione profonda all'interno del partito. Dobbiamo chiederci chi siamo e dove stiamo andando una volta per tutte. Perché sentire parlare di rottamazione fa sorridere, soprattutto se chi ne parla non fa che collezionare sconfitte e si fa triplicare da Fratelli d'Italia in una regione come il Veneto».

E non solo in Veneto. Ormai la Lega è la seconda, se non la terza forza all'interno del centrodestra, dopo Fratelli d'Italia e Forza Italia, come si è visto nelle recenti elezioni regionali in Sardegna e Abruzzo. Ma di questo ieri Salvini non ha voluto parlare durante la sua visita al Letexpo di Veronafiere. «In Abruzzo siamo stati determinanti - ha commentato il leader della Lega - I nostri 43mila voti sono quelli che hanno fatto vincere il centrodestra». E guardando alle elezioni regionali in Veneto, Salvini ha assicurato che la Regione «rimarrà orgogliosamente a guida leghista».
Guida leghista auspicata anche dall'assessore Marcato, il quale aveva anche minacciato una Lega in corsa da sola e il candidato alle prossime elezioni regionali non sarà leghista. Salvini però lavora «per un centrodestra unito in Italia, in Veneto e in Europa». E a chi evidenzia che non sia l'unità del centrodestra a scricchiolare, ma è l'unità della Lega ad essere a rischio, Salvini ha risposto: «Il congresso in Veneto c'è stato ed è stato chiaro. E il congresso federale si farà quando sarà opportuno. Ma prima bisogna vincere le elezioni europee. Non abbiamo tempo da dedicare alla polemica o all'insulto». Un chiaro riferimento a Da Re, espulso anche perché aveva dato del cretino a Salvini.

Parole, quelle di Salvini, che suonano come quelle di Luca Zaia, il quale ha incontrato ieri il leader della Lega al Letexpo e sulle polemiche interne al partito non ha voluto parlare: «Non voglio entrare in questo dibattito e dovete evitare di continuare a fare domande che servono solo a fare polemiche, non voglio stare qui a perdere tempo con le polemiche ma devo impiegare il mio tempo per fare qualcosa di buono per i veneti»

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