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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

«Filobus, indietro non si torna. Parlamentari del centrodestra dimostrino il loro impegno per la città»

Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Verona interviene sull'opera dopo lo slittamento del via libera ai finanziamenti arrivato nei giorni scorsi dal Cipess

«La non-decisione del Cipess sul filobus getta di nuovo nell’incertezza la città di Verona. Arrivati a questo punto, dopo quindici anni di continui e ingiustificati rinvii, anche pochi mesi di ulteriori ritardi possono infatti compromettere la realizzazione dell’opera che ora ha tempistica definita e che da questa amministrazione ha ricevuto un fondamentale impulso con lo sblocco dei fondi per la realizzazione dei parcheggi scambiatori e l’aumento di capitale di 1,5 milioni a favore della stazione appaltante Amt3». È il gruppo consiliare del Partito Democratico di Verona, composto da Francesco Casella, Alessia Rotta e Fabio Segattini, a spingere sul tema del nuovo sistema di trasporto pubblico. 
Negli ultimi giorni era atteso il via libera ai finanziamenti dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), invece dall'ultima riunione tenutasi il 27 dicembre è arrivato lo slittamento per chiarimenti tecnici

«Sta dunque al nuovo governo - proseguono i dem -, che nella persona del ministro Salvini e del viceministro Bignami finora non ha saputo dare una spiegazione plausibile allo stop impresso dal Cipess, finalizzare un finanziamento che nei precedenti governi era stato strenuamente difeso dai parlamentari veronesi».
E proprio nelle scorse ore è giunta la notizia che a gennaio si terrà un incontro tra il ministro delle infrastrutture, la Regione Veneto e il Comune di Verona sull'opera. In precedenza c'è stato il botta e risposta tra due ex sindaci di Verona, Sboarina e Tosi, con il primo che puntava il dito contro l'amministrazione Tommasi e il secondo invece che lo ha ripreso, ribadendo la necessità di un fronte comune sul tema: «Gli interessi della nostra città valgono di più di qualsiasi inutile guerriglia da piccolo cabotaggio politicante», ha sottolineato il leader di Fare!. 
Un progetto che il Partito Democratico sottolinea di aver "ereditato" dalle precedenti amministrazioni e che a questo punto non vorrebbe vederlo arenarsi per questioni di rivalità politica. 
«Il Filobus non è certamente il grande mezzo di trasporto pubblico e di massa che ci immaginavamo per questa città. È un intervento che abbiamo ereditato dal centrodestra cittadino perennemente in conflitto con se stesso, e che impallidisce al confronto con quanto hanno già saputo realizzare città vicine come Padova e Brescia. Ma con una buona comunicazione, tariffe favorevoli e un coordinamento con gli altri mezzi pubblici, il filobus può ancora contribuire a rendere migliore la mobilità cittadina. Perciò indietro non si torna.
Se tra i parlamentari veronesi di centrodestra c’è la volontà di aiutare la città a finalizzare questa opera, lo dimostrino in tempi brevi. Se invece in loro prevale l’astio politico o la volontà di affossare un investimento da 140 milioni di euro, lo dicano chiaramente e ne spieghino i motivi».

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