rotate-mobile
Politica Centro storico / Piazza Bra

Bozza: «Maggioranza spaccata sulla vendita delle farmacie Agec»

Il PD insiste sull'alienazione, ma la presidente Viviani frena. E dall'opposizione, il consigliere di Forza Italia ha gioco facile: «Babele di veleni e divisioni politiche le cui vittime sono i veronesi più indigenti»

Ha gioco facile il consigliere comunale di Forza Italia Alberto Bozza nel parlare di «spaccatura interna all'amministrazione del sindaco Damiano Tommasi». Il primo cittadino e la presidente di Agec Anita Viviani hanno chiuso la porta alla possibilità di vendere le farmacie gestite da Agec, ma il Partito Democratico non cambia idea e chiede un confronto tra le forze di maggioranza sull'emergenza abitativa. Emergenza su cui il PD locale ha riflettuto il mese scorso in un convegno e su cui ha avanzato una serie di soluzioni, tra cui la vendita di immobili e delle farmacie di Agec.

«Il PD, di fatto, commissaria Agec e quindi politicamente l'assessore Michele Bertucco che esprime i vertici dell'azienda comunale - ha commentato Bozza - Una babele di veleni e divisioni politiche le cui vittime sono i veronesi più indigenti che vorrebbero un'amministrazione operativa nel rendere reale il diritto alla casa». La presidente di Agec è, infatti, Anita Viviani, la quale è vicina all'area politica dell'assessore Bertucco ed ha fortissimi dubbi sulle proposte avanzate dal PD. Secondo lei, infatti, Agec può svolgere un lavoro migliore per i cittadini anche senza la vendita degli immobili al momento inutilizzati o delle farmacie. Viviani ha comunque ribadito che l'ultima parola spetta al Comune di Verona.

Comune di Verona in cui il PD intende discutere le proprie idee con gli alleati, fornendo però l'immagine di un'amministrazione confusa. «Dopo un anno e mezzo di amministrazione siamo già alle lotte intestine in seno alla maggioranza? - si chiede il consigliere di opposizione Bozza - Forse all'assessore del PD Benini non è andata giù la reprimenda che gli ha fatto Tommasi sulla sua stravagante idea di vendere le farmacie, asset determinante per le finanze di Agec. E sarebbe utile sapere anche, più in generale, che idea ha la sinistra di Agec, se la ritiene o meno un’azienda comunale multiservizi, pilastro del welfare cittadino. Intanto constato che dopo un anno e mezzo che governano la città non hanno ancora uno straccio di idea su come finanziare un piano per la casa. Si lascino stare le farmacie e si adotti un piano di cessione di quegli immobili di proprietà di Agec abbandonati e da ristrutturare. Penso al palazzo di Corte spagnola che è completamente vuoto, oppure quello ex fiera di Via del Pontiere in cui quasi tutti gli appartamenti sono sfitti, oppure l’ex municipio di Avesa».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bozza: «Maggioranza spaccata sulla vendita delle farmacie Agec»

VeronaSera è in caricamento