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«Abbassare al 10% l'Iva sulle bollette di case di riposo ed rsa»

Approvata dal consiglio regionale del Veneto la proposta di legge statale presentata da Forza Italia. Bozza: «Obiettivo è porre fine a un'ingiustizia». Voto a favore anche delle minoranze che però rilanciano: «Anche la Regione faccia di più»

Oltre ai contributi per il futuro Museo internazionale del Vino di Verona, nella seduta di ieri, 6 giugno, il consiglio regionale del Veneto ha approvato la richiesta rivolta al Parlamento nazionale di ridurre l'aliquota Iva sulle bollette di luce e gas per le case di riposo e le residenze sanitarie assistenziali (rsa). È passata infatti all'unanimità con 41 voti la proposta di legge statale che prevede di applicare alle case di riposo e alle rsa l'aliquota Iva agevolata al 10% per l’energia elettrica e il gas, così come avviene per le utenze a uso domestico.
La proposta è stata presentata dalla capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini e dai consiglieri Alberto Bozza, Tomas Piccinini e Fabiano Barbisan e prevede l'abbattimento dell'aliquota Iva dal 22% al 10% per cento. Abbattimento che genererà un minor gettito per le casse dello Stato di circa 10 milioni di euro ma che permetterebbe l'abbassamento delle rette da pagare per ogni ospite.

«L’obiettivo è porre fine a un’evidente ingiustizia, sollevando da oneri impropri sia gli utenti che le famiglie che i Comuni che si sobbarcano in larga parte i costi delle rette, incrementati vertiginosamente negli ultimi due anni con la crisi energetica e il relativo aumento dell’inflazione», ha commentato il consigliere regionale veronese Alberto Bozza.

«Bene un progetto di legge che chieda allo Stato di ridurre l’Iva per contenere i costi delle rette delle strutture assistenziali, ma anche la Regione Veneto deve fare la propria parte - ha contestato dalla minoranza la consigliera Elena Ostanel - A quando, invece, la riforma delle Ipab? Il Veneto è l’ultima regione in Italia a non aver adottato alcun provvedimento di riforma per le istituzioni assistenziali. Stiamo spostando ancora una volta la palla a Roma, evitando le nostre responsabilità e ignorando che a Roma c’è la vostra stessa maggioranza». Ostanel ha poi sollecitato interventi concreti da parte della Regione in materia di operatori socioassistenziali e di sostegni alle strutture residenziali per anziani.
E a marcare il tema della mancata attuazione della riforma delle Ipab è intervenuta anche la vicepresidente del consiglio Francesca Zottis. La consigliera del PD ha allargato lo sguardo alla riorganizzazione dei servizi sociosanitari e al coinvolgimento dei Comuni e del terzo settore, auspicando che la maggioranza affronti «esigenze che da troppi anni latitano sui tavoli regionali». Sempre del Partito Democratico è la consigliera Vanessa Camani, la quale ha contestato «l'impatto pressochè nullo sulla vita delle persone» del provvedimento approvato.
Più coerenza e «atti concreti da parte della Regione» sono stati invocati anche dalla 5 Stelle Erika Baldin che ha invitato la maggioranza a fare chiarezza su come intende intervenire per affrontare il problema dell’assistenza ai non autosufficienti, delle case di riposo e del caro-rette.

La presidente della commissione sanità e sociale Sonia Brescacin ha replicato ricordando la costante attenzione della Regione per le Ipab e le case di riposo, con l’adeguamento dei contributi regionali alle rette, l’incremento del numero di impegnative di residenzialità a carico del fondo regionale per quasi 44 milioni di euro nel triennio 2020-22 e l’abbassamento dell’aliquota Irap per le case di riposo che vale circa 10 milioni di euro sul bilancio regionale «Complessivamente - ha detto la consigliera della Lega - negli ultimi due anni la regione Veneto ha investito circa un centinaio di milioni di euro nelle strutture residenziali per anziani, calcolando solo questi tre interventi. La narrazione sulle politiche per la non autosufficienza va corretta. Cento milioni di euro, sui quasi 10 miliardi trasferiti dallo Stato per il funzionamento della sanità e del sistema sociale della Regione, per i 32mila ospiti delle case di riposo e le 200mila persone non autosufficienti presenti in Veneto, non sono gran cosa».
E apprezzamento per l’iniziativa di Forza Italia è stato espresso infine dal capogruppo di Fratelli d’Italia Enoch Soranzo, che ha ricordato come il tema dell’assistenza ai non autosufficienti richieda «risposte molteplici» ed ha auspicato l’impegno unanime di tutte le forze politiche nelle aule parlamentari.

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