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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via del Pontiere

Adunata degli alpini, Zaia: «Chi si comporta male va punito, ma non si faccia di tutta un'erba un fascio»

«Andrò ancora alle adunate, - ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia - dopodiché se c'è qualcuno che si comporta male, va punito senza se e senza ma»

Non si placano gli strascichi polemici per le presunte molestie che donne e ragazze, anche minorenni, stanno raccontando di aver subìto durante i giorni della 93esima adunata degli alpini a Rimini. Dopo gli interventi pubblici dell'eurodeputata dem Alessandra Moretti e del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, oggi tocca al governatore del Veneto Luca Zaia: «Andrò ancora alle adunate, - ha detto il presidente del Veneto - dopodiché se c'è qualcuno che si comporta male, va punito, condannato senza se e senza ma. Ma da qui a dire che tutti gli alpini sono dei poco di buono, decisamente no. Quindi le condanne, ci mancherebbe, tutti dobbiamo farle, gli alpini per primi le fanno queste condanne, però bisogna salvaguardare la foresta che cresce, e che oggi non è sotto i riflettori, delle persone per bene e che si comportano correttamente. C'è qualcuno che, invece, - ha concluso Zaia - tende a fare di tutta un'erba un fascio, a me spiace».

Luca Zaia - Facebook

L'Associazione nazionale alpini ha nelle scorse ore diramato una nota ufficiale nella quale stigmatizzava i «comportamenti incivili segnalati, che certo non appartengono a tradizioni e valori che da sempre custodisce e porta avanti», facendo comunque anche una serie di puntualizzazioni. Tra queste, il fatto che fino a ieri pare non fosse stata sporta alcuna formale denuncia alle forze dell'ordine. Notizia di oggi è invece che, così come riportato dall'Ansa, «una ragazza di 26 anni ha presentato una denuncia ai carabinieri per le molestie ricevute». Alcune segnalazioni sono state raccolte dal quotidiano online Fanpage.it che ha realizzato un video in cui sono state ascoltate le testimonianze di diverse donne, tra queste anche ragazzine minorenni. Ad essere stata poi oggetto di critiche nelle ultime ore è stata in particolare la seguente affermazione contenuta nel citato comunicato ufficiale dell'Associazione nazionale alpini: «Quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare è quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione», scriveva l'Ana.  

Nella giornata di ieri, invece, a difendere il corpo degli alpini ci aveva pensato l'ass. regionale in Veneto alle Pari opportunità Elena Donazzan. Quest'oggi, la stessa esponente di Fratelli d'Italia Elena Donazzan si è fatta firmataria di una nuova nota congiunta che è stata sottoscritta anche da Martina Bertelle, vicepresidente della Provincia di Treviso, Mara Bizzotto, eurodeputata della Lega, Morena Martini, sindaco di Rossano Veneto, Elena Pavan, sindaco di Bassano del Grappa e Silvia Rizzotto, consigliere regionale del Veneto. Esponenti politici che si dicono «donne con gli alpini» ed affermano: «Le polemiche, quando sembrano strumentali e forzate, hanno il solo scopo di infamare e non servono ad un corpo che ha dato all’Italia, nel solo anno scorso, poco meno di 117 milioni di euro e 4 milioni di ore di lavoro gratuito. Volontari veri, che si mettono in gioco con 5,6 milioni di euro raccolti, perché sono persone generose e perché la gente si fida di loro! Ci chiediamo - dicono le esponenti delle istituzioni presenti a Rimini - come si possano gettare ombre sugli alpini, gli stessi che in pandemia hanno garantito il supporto al sistema sanitario e sociale e da qualcuno celebrati e per il quale va tutta la nostra sincera gratitudine». 

La stessa nota firmata dall'ass. regionale Elena Donazzan e dalle altre rappresentanti delle istituzioni quindi prosegue: «Si faccia luce sulle accuse, ma se non risulterà nulla di ciò che si sta dicendo, chi pontifica oggi dovrà chiedere scusa domani. Dopo la strumentale polemica cavalcata certo per pura visibilità, siamo concordi con il presidente nazionale Favero quando dice che, se ci sono denunce e fatti concreti, saranno gli stessi alpini a chiedere giustizia. Noi c’eravamo, tutte. Ci siamo sempre, chi da 30 anni chi da qualche adunata. Abbiamo vissuto a Rimini, chi una giornata sola, chi tutti i giorni in mezzo alle piazze, tra la gente, cantando canzoni alpine e vivendo la giovialità tipica di questa festa di popolo. La gente perbene sa chi sono gli alpini. Qualunque città, che ha avuto la fortuna di ospitare una adunata, è rimasta innamorata di loro e del loro modo di essere. Così il sindaco di Rimini, che ha ringraziato, al termine dell’adunata, visibilmente commosso. Peccato - si conclude la nota - che chi strumentalizza non fosse presente».

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