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Venerdì, 29 Settembre 2023
Cronaca Centro storico / Via del Pontiere

Dopo le polemiche l'Ana si difende: «Presunte molestie, senza denunce». Ass. Donazzan: «Giù le mani dagli alpini»

L'Associazione nazionale degli alpini: «Quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare è quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione». L'ass. alle Pari opportunità in Veneto Elena Donazzan: «La macchina del fango ha creato da zero una situazione di presunti scandali»

Per tre giorni la 93esima adunata degli alpini ha riempito con oltre 400mila persone la città di Rimini e la riviera romagnola. Una grande festa dopo due anni di pandemia che, tra le tante cose belle che ha saputo mostrare, si sta tuttavia portando appresso alcuni spiacevoli strascichi di cronaca. Il caso, oramai di rilievo nazionale, riguarda diversi episodi di presunte molestie sessuali che sarebbero stati riferiti da oltre un centinaio di donne e ragazze. A raccogliere molte testimonianze è stato il gruppo locale di Non una di meno che ha anche creato un apposito canale Telegram. Tra glli altri, anche il quotidiano online Fanpage.it ha raccolto in un video una serie di racconti diretti e documentato con filmati alcuni episodi. Sulla vicenda è intervenuta nelle scorse ore l'eurodeputata veneta del Pd Alessandra Moretti, ma anzitutto anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il quale ha sottolineato come si tratti di episodi che «andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati», ribadendo che «le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione». 

Dal canto suo, l'Associazione nazionale degli alpini ha divulgato una nota ufficiale dal titolo abbastanza polemico, ovvero «Presunte molestie, senza denunce». Nel testo della comunicazione dell'Ana si legge: «Dopo la serie di segnalazioni raccolte da alcuni social network relative a molestie che sarebbero state rivolte ad alcune decine di ragazze durante la 93esima adunata nazionale degli alpini, conclusasi ieri a Rimini e San Marino, l’Associazione nazionale alpini prende ovviamente le distanze, stigmatizzandoli, dai comportamenti incivili segnalati, che certo non appartengono a tradizioni e valori che da sempre custodisce e porta avanti. Al tempo stesso, però, sottolinea che, dopo gli opportuni accertamenti, risulta che alle forze dell’ordine non sia stata presentata alcuna denuncia; rileva poi che - prosegue la nota dell'Associazione nazionale degli alpini - quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare è quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione, che però non possono certo inficiare il valore dei messaggi di pace, fratellanza, solidarietà e amore per la patria che sono veicolati da oltre un secolo proprio dall’adunata: messaggi che sono emersi in tutta la loro essenza sugli striscioni portati in sfilata domenica, con oltre 75mila penne nere provenienti da tutto il mondo».

L’Ana, inoltre, fa notare che «ci sono centinaia, se non migliaia, di giovani che pur non essendo alpini, approfittano della situazione: a costoro, per mescolarsi alla grande festa, basta infatti comperare un cappello alpino, per quanto non originale, su qualunque bancarella». In tal senso, l'Associazione nazionale alpini fa notare che «la grandissima maggioranza dei soci dell’Ana, poi, a causa della sospensione della leva nel 2004, oggi ha almeno 38 anni: quindi persone molto più giovani difficilmente sono autentici alpini». In conclusione della sua nota, l’Associazione nazionale alpini fa sapere che «per quello che le penne nere sono e rappresentano, ritiene quindi ingeneroso e ingiustificato veicolare un messaggio che associa la figura dell’alpino a quegli episodi di maleducazione». La nota dell'Ana, infine, sottolinea che «gli alpini in congedo sono quelli che hanno scritto e continuano a scrivere pagine intense di sacrificio, amore e solidarietà, come testimoniano ad esempio i 5,4 milioni di ore di lavoro volontario prestate in un anno durante l’emergenza Covid, e che si impegnano a trasmettere i loro valori ai giovani, così come accade nei campi scuola, che anche quest’anno saranno organizzati in tutta Italia per ragazze e ragazzi dai 16 ai 25 anni».

A difendere a spada tratta gli alpini in Veneto ci ha pensato in queste ore l'assessore regionale all'istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità Elena Donazzan. L'esponente di Fratelli d'Italia ha scritto sulla propria pagina Facebook: «Scandaloso! Stiamo ormai in una situazione in cui si cerca sempre di evidenziare il peggio e, dove non c’è, di crearlo! In questo caso la macchina del fango ha creato da zero una situazione di presunti scandali del tutto pretestuosa e faziosa. Giù le mani dagli alpini! Chi si riempie la bocca con queste parole verifichi prima di aprirla e di sparare fango alla ricerca di un po’ di visibilità mediatica! La mia risposta? Ore lavorate: 4.043.573! Ore lavorate valorizzate: 111.279.128 euro! Somme raccolte e donate: 5.622.174 euro! Ecco, - ha concluso l'ass. Elena Donazzan - questo sono gli alpini! Mani sempre pronte a sostenere la nostra patria!».

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Post Facebook Ass. Elena Donazzan - 10 maggio 2022
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