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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Fondazione Arena e 'ndrangheta, 19 imputati. «Ente lirico si costituisca parte civile»

La dda di Venezia ha chiesto i rinvii a giudizio per un'associazione a delinquere che avrebbe intascato 150mila euro al mese attraverso fatture gonfiate per lavori appaltati da Fondazione Arena

La direzione distrettuale antimafia di Venezia ha chiesto il rinvio a giudizio per 19 imputati, accusati a vario titolo di essere coinvolti in un lucroso giro di false fatture ai danni di Fondazione Arena. Secondo l'accusa, grazie a questo meccanismo criminoso, l'ente lirico avrebbe pagato circa 150mila euro in più ogni mese per il montaggio e lo smontaggio degli allestimenti per gli spettacoli dell'anfiteatro. E ad occuparsi dell'indagine è l'antimafia perché c'è il sospetto che i profitti dell'attività illecita siano entrati anche nelle casse di pericolose cosche 'ndranghetiste.

Dopo i primi quattro arresti sono dunque diventati 19 gli imputati nell'inchiesta che fin dal principio ha visto Fondazione Arena come parte lesa. Tra gli imputati, infatti, non ci sono figure interne all'ente lirico, il quale però al momento non figura neanche tra le parti civili. E a questo la sezione veronese di Sinistra Italiana chiede di rimediare. «Il primo atto obbligato, che diradi le nebbie e avvii la chiarezza, non può che essere la costituzione di parte civile della Fondazione nel procedimento penale e la richiesta di risarcimento del danno subito, quello economico, ma anche quello del prestigio morale infangato dalle infiltrazioni mafiose a Verona», hanno dichiarato gli esponenti locali di Sinistra Italiana. Inoltre, tra le parti civili, dovrebbe iscriversi anche la Regione Veneto, come richiesto un anno fa dal consiglio regionale .

Nove sarebbe gli anni in cui gli illeciti si sarebbero ripetuti all'ombra del monumento più importante della città di Verona, dal 2013 al 2022. Un'associazione a delinquere che avrebbe avuto al centro Giorgio Chiavegato, imprenditore attualmente agli arresti domiciliari e già amministratore della Eurocompany Group, l'azienda ora in liquidazione che avrebbe gonfiato le proprie fatture per i lavori richiesti tramite appalto da Fondazione Arena.
Nove anni, non pochi per Sinistra Italiana Verona, la quale si chiede come sia stato possibile che in tutto questo tempo nessuno all'interno dell'ente lirico si sia accorto di nulla. «Alcuni funzionari e amministratori di allora sono ancora nei loro posti di primaria responsabilità gestionale - ha sottolineato Sinistra Italiana Verona - Se non vi fu correità, sicuramente si è trattato di incapacità e di assoluta inadeguatezza. E che dire dei revisori dei conti? Proprio negli anni della crisi più nera della Fondazione, quando si è sfiorata la chiusura, con i bilanci a soqquadro, il balletto veniva smantellato, i lavoratori avevano lo stipendio decurtato, mentre fioccavano i prepensionamenti e gli stipendi delle comparse erano una inezia, nessuno della dirigenza si accorgeva di sovrafatturazioni da 150milaeuro al mese?».

Dubbi che Sinistra Italiana a rigirato al sindaco di Verona e presidente di Fondazione Arena Damiano Tommasi, nella speranza che «metta mano a questa situazione paradossale».

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