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Sciopero generale della scuola, l'Ass. veneto all'Istruzione: «Il messaggio è diseducativo»

L'Ass. Donazzan: «Non capisco come si possa giustificare la non riapertura delle scuole»

«Mi sarei aspettata un sindacato che volesse tornare a scuola, che battesse i pugni per denunciare che per questo governo la scuola è stato l’ultimo dei suoi pensieri. Scioperare è il messaggio più diseducativo che si potesse dare in questo frangente, e non ci sono giustificazioni». Questo è il commento dell’assessore regionale all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan alla notizia dello sciopero generale della scuola proclamato per il prossimo 8 giugno.

«Visti i dati si poteva prospettare con tranquillità un rientro a scuola nel mese di giugno per gli studenti degli ultimi anni di tutte le scuole di ogni ordine e grado - continua l'Ass. Donazzan - si sarebbero così aiutate le famiglie nell’accudimento dei propri figli, anche economicamente visto che la scuola è già pagata: un rientro che avrebbe favorito l’organizzazione dei centri estivi, ma soprattutto che avrebbe permesso ai nostri ragazzi di terza media e quinta superiore e ai nostri bambini di quinta elementare di recuperare un po’ di lacune ed una relazione umana con i propri docenti e compagni di classe».

L'assessore Elena Donazzan

L’assessore regionale del Veneto all'Istruzione Elena Donazzan

L’assessore regionale del Veneto all'Istruzione Elena Donazzan conclude: «Non accetto si strumentalizzi il tema della sicurezza: tutte le attività economiche sono ripartite, alcune non sono mai state chiuse e non capisco come si possa giustificare quindi la non riapertura delle scuole».

Di seguito riportiamo il testo della proclamazione dello sciopero generale da parte dei sindacati scuola avvenuta lo scorso 29 maggio:

«Eccezion fatta per l’aggiornamento delle graduatorie dei supplenti, proposta che aveva già trovato risposta risolutiva nel testo di conversione del Decreto Scuola approvato nei giorni scorsi dal Senato, su tutte le altre questioni esposte nella lettera inviata per il tentativo di conciliazione le Organizzazioni Sindacali hanno dovuto prendere atto della totale assenza di precisi impegni da parte dell’Amministrazione. In modo particolare, nessuna disponibilità rispetto alla richiesta di un potenziamento degli organici del personale docente e ATA, la cui necessità è resa evidente dai contenuti del documento con cui il Comitato Tecnico Scientifico indica le misure indispensabili per un riavvio in sicurezza delle attività in presenza, fissando parametri di distanziamento che imporranno un’articolazione del lavoro su gruppi ridotti di alunni.

Tale documento, nel fornire un dettagliato quadro della situazione di cui si dovrà tenere conto nel programmare la riapertura delle scuole dal prossimo settembre, alla luce di tutte le precauzioni da adottare per prevenire rischi di contagio, ha reso ancor più evidente l’insufficienza delle risorse destinate al sistema d’istruzione per fronteggiare l’emergenza; per consentire di far fronte all’accresciuto fabbisogno di docenti e collaboratori scolastici, oltre che alla necessaria dotazione di materiali igienico sanitari e di DPI per alunni e personale, occorre infatti prevedere un loro sostanzioso incremento. Se davvero si vuol tornare in sicurezza alle attività in presenza, non bastano piccoli aggiustamenti, servono investimenti straordinari. 

[...]

Dall’esito totalmente negativo del tentativo di conciliazione consegue la decisione dei sindacati di indire lo sciopero di tutto il personale della scuola statale per l’intera giornata di lunedì 8 giugno».

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