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Nuove misure per la quiete pubblica a Verona, l'amministrazione: «Al vaglio un piano, ma nulla è ancora deciso»

«Parlare di decisioni già assunte - ha detto l'assessora alla sicurezza Zivelonghi - è prematuro e soprattutto dannoso a un percorso di valutazione sereno quale è quello che vorremmo instaurare»

«In merito ad alcune notizie riportate sui media ma non diffuse in maniera ufficiale dall’amministrazione e riguardanti le misure per contenere il disturbo della quieta pubblica, si precisa che non c’è nulla di deciso e definito in quanto il lavoro fatto finora dagli assessorati coinvolti è stato quello di analizzare le criticità e ipotizzare alcune soluzioni possibili». È quanto si legge in una nota diramata nelle scorse ore da parte di Palazzo Barbieri. 

Sul tema era intervenuto Alberto Bozza, consigliere regionale e comunale di Forza Italia, il quale aveva presentato una domanda di attualità discussa poi in Consiglio comunale proprio sulle nuove regole in relazione alla cosiddetta movida cittadina. Alberto Bozza aveva commentato: «Capisco che dopo la sentenza della Cassazione ai Comuni servano nuove regole, pena il rischio di richieste di risarcimento danni dei residenti che abitano vicino ai locali notturni, tuttavia spero che l’amministrazione Tommasi, che già sui plateatici ha dimostrato di essere poco sensibile nei confronti delle attività di bar e ristorazione, non usi quella sentenza come pretesto per nuove disposizioni punitive nei confronti degli esercenti, ma anche di tutti coloro, giovani e turisti, che troverebbero meno attrattiva Verona, e in particolare il centro storico, se diventasse un dormitorio».

Polemiche non nuove, quelle attorno ai cosiddetti "bar fracassoni" e alla movida, che hanno coinvolto, a Verona e non solo, un po' tutte le amministrazioni comunali degli ultimi vent'anni almeno. Questa volta il compito di fornire spiegazioni e mediare tra le varie istanze in gioco spetta all’assessore al commercio Italo Sandrini, il quale ha dichiarato: «Si precisa che quello di cui si sta discutendo è semplicemente un’ipotesi di piano con aspetti tecnici che sono in fase di valutazione dagli assessori che fanno parte della cabina di regia e che saranno oggetto a breve di confronto con gli esercenti e con i rappresentanti di categoria, come è sempre stato fatto. La condivisione è fondamentale per poter prendere successivamente decisioni ponderate che cercano di tutelare tutti i cittadini».

Sulla stessa lunghezza d'onda si è espressa anche l’assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi: «La cabina di regia costituita dagli assessori maggiormente coinvolti, con i rispettivi uffici, sul tema "movida" sono da tempo all'opera per l'individuazione di possibili interventi, la cui adozione non potrà prescindere da interlocuzioni con le rappresentanze dei soggetti coinvolti, come è prassi della nostra amministrazione. Parlare di decisioni già assunte - ha quindi ribadito Zivelonghi - è prematuro e soprattutto dannoso a un percorso di valutazione sereno quale è quello che vorremmo instaurare».

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