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Malumori nel Carroccio, Zaia nostalgico: «Mi piaceva di più Lega Nord»

Non sono state ancora smaltite le tossine per la bocciatura al terzo mandato. L'assessore regionale Caner chiede di togliere il nome di Salvini dal simbolo del partito

La Lega non ha ancora smaltito tutte le tossine prodotte dalla bocciatura dell'emendamento che avrebbe concesso un terzo mandato consecutivo ai presidenti di Regione. Il provvedimento avrebbe permesso a Luca Zaia di ricandidarsi in Veneto, ma il voto contrario anche degli alleati del Carroccio ha acceso gli animi dei leghisti veneti, pronti a presentarsi anche da soli alle prossime elezioni regionali se il centrodestra non appoggerà il candidato leghista.

Sabato scorso, 24 febbraio, si è tenuta l'assemblea provinciale della Lega di Treviso e durante la riunione sia il presidente Zaia che l'assessore regionale Federico Caner hanno lanciato delle critiche ai vertici nazionali del partito. In quella che è stata ribattezzata «la giornata dell'orgoglio e dell'identità», come riportato da TrevisoToday, Zaia ha manifestato una certa nostalgia per il passato della Lega. «Mi piaceva di più Lega Nord», ha detto il presidente della Regione, aggiungendo che vorrebbe «un partito del lavoro, un labour degli operai e dei giovani».
Mentre più esplicito è stato Caner, dicendo: «Non è scritto da nessuna parte che il segretario debba essere lombardo, qui in Veneto abbiamo un peso e una storia, ma ci sono anche altre regioni, e comunque dovremo avere un altro peso e coinvolgimento nel partito. Si deve toglie il nome di Salvini dal simbolo, un conto è usare il nome di Zaia, Fontana o Fedriga per una lista che corre alla elezioni, ma la casa va oltre ogni componente singolo. Noi siamo un partito territoriale, né di destra né di sinistra, Salvini l'ha trasformato senza un congresso in un partito di destra e nazionalista».

Ieri, il leader Lega Matteo Salvini ha negato che ci siano tensioni tra lui e Zaia. Alla scuola di formazione politica della Lega, Salvini ha detto: «La prima telefonata stamattina me l'ha fatta Luca Zaia, per raccontarmi cosa stiamo facendo insieme». Difficile però nascondere che ci sia del malcontento all'interno del partito, anche tra i leghisti veronesi. Alcuni militanti scaligeri hanno infatti apprezzato le parole di Zaia e Caner, mentre altri hanno preferito non commentarle per concentrarsi sugli obiettivi comuni come quello dell'autonomia regionale differenziata.

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