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Filobus, Bertucco: «Amt prede le distanze dal suo stesso progetto»

Pare che la richiesta di modificare il progetto non sia altro che uno stratagemma per non perdere il finanziamento governativo e che l'azienda abbia in mente altro sulla filovia

«Sarà mia cura segnalare al Ministero dei trasporti la nota di Amt in cui l’azienda prede le distanze dal suo stesso progetto che appena qualche giorno prima aveva ufficialmente inoltrato al Ministero con l’indicazione di nuove tempistiche e modifiche al filobus. Dobbiamo concludere che l'atto fosse soltanto un pro forma, nulla di serio?». Il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, insieme al resto dell'opposizione veronese, continua ad attaccare l'amministrazione comunale sul progetto del filobus, di cui sono state recentemente chieste modifiche al Ministero dei trasporti, principale finanziatore dell'opera. Pare però che questa richiesta avanzata dal Comune e da Amt, l'azienda partecipata che appalta i lavori della filovia, non sia altro che uno stratagemma per non perdere il finanziamento pubblico e che la stessa Amt abbia in mente altro per il progetto filobus. «Sono proprio curioso di vedere se della commedia fa parte anche il dicastero guidato da Paola De Micheli, oppure se è Amt che tenta di prendere in giro i veronesi dicendo una cosa ma facendone un'altra - ha concluso Bertucco - La gestione del progetto filobus, già tragica nell'era Tosi, si sta coprendo di ridicolo sotto l'amministrazione di Federico Sboarina».

Via Dalla Corte filobus cantiere-2
(Un cantiere deserto del filobus)

E la posizione quantomeno ambigua di Amt è criticata anche dal Partito Democratico, che dietro all'attuale gestione del progetto filobus scorge cause di tipo politico. «Malgrado il rimpasto di giunta, il sindaco Sboarina è ancora troppo occupato a gestire l'eterna spartizione delle poltrone tra le varie anime della sua maggioranza per occuparsi della città e del Piano B del filobus che promette da giugno - hanno dichiarato i consiglieri comunali Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani - Il sindaco ha lasciato alla struttura di Amt il compito di arrangiarsi. Questa amministrazione sta anteponendo l'interesse delle fazioni politiche all'interesse della città che invece ha bisogno di risolvere celermente l'empasse filobus senza passare anni per tribunali. Il fronte infatti è duplice: mantenere il finanziamento da una parte ed evitare una causa infinita con l'Ati dall'altra, tenendo conto che la revoca dell'appalto è arrivata all'improvviso dopo anni passati a rassicurare, malgrado le evidenze, che i cantieri stavano procedendo per il verso giusto».

Via Scarlatti cantiere filobus-2
(Altro cantiere del filobus inattivo)

Nel frattempo, i cantieri dell'opera, ancora aperti ma abbandonati, continuano ad essere d'intralcio, come evidenziato da Michele Croce, leader di Prima Verona, da Stefano Peretti, del Comitato Quartieri Attivi, da Claudio Rubagotti del Comitato Opera Filavia e da Giovanni Valenza del Comitato San Paolo. «Che di un trasporto pubblico moderno, efficiente, sostenibile, a misura di studenti, pendolari e residenti più anziani, ci sia bisogno è palese - scrivono - Che i modi per realizzarlo sin qui adottati siano stati a risultato zero è altrettanto evidente. Questa vicenda deve essere risolta attraverso un nuovo, grande, patto con la città: il sindaco esca dal suo bunker e si confronti con maggioranza e opposizione e coi cittadini, a partire da quelli riuniti nei comitati spontanei che da anni con i loro tecnici offrono soluzioni sempre inascoltate. Troviamo insieme una soluzione, una via di uscita, che dia ai veronesi un trasporto pubblico degno del suo ruolo europeo in un lasso di tempo certo e ragionevole, senza buttare a mare quanto fatto sinora. Ma facciamolo subito».

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