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Fontana presidente della Camera tra applausi e polemiche, Pro Vita: «Affidabile e competente». Calenda: «Inadatto»

Il portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus Jacopo Coghe dichiara: «Il nuovo presidente della Camera dei deputati non poteva essere persona più vicina alle nostre battaglie culturali e politiche». La dem Alessia Rotta: «Sono preoccupata»

L'elezione a presidente della Camera dei deputati del veronese Lorenzo Fontana, esponente della Lega di Matteo Salvini, avvenuta nella giornata di ieri, venerdì 14 ottobre, ha suscitato una folta schiera di reazioni diametralmente contrapposte. Esattamente come per l'elezione di Ignazio La Russa, esponente di Fratelli d'Italia e politico di lunghissimo corso, alla presidenza del Senato, anche per l'on. Lorenzo Fontana si sono nei fatti create nell'immediato due fazioni contrapposte, tra chi lo applaude per la sua coerenza e intransigenza nel difendere i valori tradizionali e chi invece lo vede come portatore di istanze politiche retrive ed oscurantiste. Comunque la si pensi, sia dinanzi all'elezione di Lorenzo Fontana sia dinanzi a quella di Ignazio La Russa, il dato neutro ed inoppugnabile è che il nuovo parlamento italiano ha dunque scelto per ricoprire la seconda e la terza carica più alte dello Stato due figure sicuramente "divisive". Il che, ovviamente, non implica a priori che i nuovi presidenti di Camera e Senato non siano poi in grado di rivelarsi, nell'esercizio delle loro funzioni istituzionali, imparziali e massimi garanti anche delle istanze delle minoranze parlamentari, così come sempre dovrebbe avvenire nella nostra democrazia.

Tra i primi a complimentarsi con il nuovo presidente della Camera Lorenzo Fontana vi è stato il collega di partito Paolo Borchia, eurodeputato veronese della Lega, il quale ha dichiarato: «Esprimo i miei più sentiti complimenti per l’elezione a Presidente della Camera dei Deputati a Lorenzo Fontana. Un profilo autorevole, capace di sintetizzare esperienza e garanzia. Senza dubbio una guida di spessore umano e culturale. Un grande onore per la nostra Verona e motivo di orgoglio per tutto il Veneto, il cui livello politico da oggi è più alto. Esprimo soddisfazione e gratitudine per aver ricordato nel suo discorso di insediamento l’autonomia differenziata, un obiettivo per noi irrinunciabile. All’amico Lorenzo auguro buon lavoro».

A queste parole hanno quindi fatto eco da Verona anche quelle del consigliere comunale a Palazzo Barbieri per la Lega Nicolò Zavarise, il quale via social ha scritto: «Congratulazioni a Lorenzo Fontana per l’elezione a presidente della Camera! Persona di profondo spessore politico e culturale, buon lavoro da tutti noi!». Anche la vicepresidente della Regione Veneto, l'esponente scaligera della Lega Elisa De Berti, ha espresso così sui social le sue congratulazioni al collega di partito: «Siamo orgogliosi di avere Lorenzo Fontana come nuovo presidente della Camera e siamo certi che ricoprirà questo ruolo con equilibrio e serietà».

Un plauso particolare verso il presidente Fontana è giunto anche dal portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus Jacopo Coghe che in una nota spiega: «Il nuovo presidente della Camera dei deputati non poteva essere persona più vicina alle nostre battaglie culturali e politiche. Insieme a Lorenzo Fontana, già ministro per la Famiglia e le disabilità, abbiamo organizzato il Congresso Mondiale della Famiglia nel 2019 a Verona. Ha sempre dimostrato affidabilità e competenza, - sottolinea ancora Jacopo Coghe - avendo a cuore i princìpi non negoziabili della vita, della famiglia, della libertà educativa e della tutela della disabilità. Facciamo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente, incoraggiandolo a garantire e dare rilievo istituzionale alla promozione del bene comune anche nel suo nuovo, alto incarico».

Come già accennato, vi è anche chi non ha propriamente gradito l'elezione di Lorenzo Fontana a presidente della Camera. Tra gli scontenti figura la consigliera comunale a Verona del Partito Democratico Alessia Rotta che, in una nota, si dice «preoccupata che Fontana sia stato eletto presidente della Camera per tutte le posizioni reazionarie, integraliste e discriminatorie che ha avuto in questi anni». Critiche a Fontana sono giunte anche dall'esponente di +Europa Anna Lisa Nalin, sua sfidante poi risultata perdente nel collegio uninominale alle ultime elezioni, la quale in un post su Facebook dal titolo "È questo l'alto profilo?" scrive: «Eletto nel blindatissimo uninominale di Verona per la coalizione di destra, si è sottratto al confronto per tutta la campagna elettorale, nonostante le mie insistenti richieste in quanto sua sfidante per la coalizione di centrosinistra. È la risulta della destra più integralista e più reazionaria che l’ha fatto votare anche se inviso ai leader locali (e non solo ai leader ma anche a buona parte della base) dei partiti facenti capo all’alleanza Meloni».

Non meno critico nei confronti di Lorenzo Fontana è stato poi il leader nazionale di Azione Carlo Calenda, reduce da un certo consenso nel territorio veronese, il quale ha dapprima rispolverato un video del 2016 in cui il nuovo presidente eletto della Camera esprimeva il suo saluto rivolto al congresso di Alba Dorata, ovvero un partito greco che lo stesso Calenda definisce «neonazista» e che ricorda essere stato «dichiarato nel 2020 dalla corte d’appello di Atene "organizzazione a delinquere"».

Poi lo stesso Carlo Calenda ha risposto ad un tweet di Giorgia Meloni, la quale aveva replicato alle tante critiche ricevute in queste ore per la duplice elezione di La Russa e Fontana usando queste parole: «Agli esponenti di sinistra che stanno rilasciando dichiarazioni irrispettose verso i nuovi presidenti delle Camere, - scrive la leader di Fratelli d'Italia - ricordo che le istituzioni vanno rispettate sempre e non solo quando sono loro espressione. Aggredirle in questo modo è un’offesa allo Stato e alla volontà popolare». Carlo Calenda, proprio in risposta a questo tweet, ha replicato: «Le istituzioni si rispettano in primo luogo eleggendo persone adatte a rappresentarle. La Russa e Fontana non lo sono, per storia personale e posizioni politiche prese e ciò non ha nulla a che fare con l’essere di destra o di sinistra».

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