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Ponte Nuovo chiuso per lavori, Zanotto: «Non si potevano più ritardare»

La Corporazione degli esercenti del centro storico di Verona ha attaccato il vicesindaco, insieme a Traguardi e a Bertucco, per un intervento che si protrarrà fino ad aprile. La replica: «In questo modo sarà garantito il flusso turistico che comincia a Pasqua e arriva fino all'estate»

È cominciata oggi, 22 novembre, la seconda fase dei lavori di sistemazione del Ponte Nuovo a Verona. Da oggi, dunque, il ponte è chiuso al traffico e, compatibilmente con le operazioni del cantiere, potrà essere attraversato solo a piedi o in bici. La fine delle lavorazioni e la riapertura dell'infrastruttura sono previste per il prossimo mese di aprile. Fino ad allora, cittadini e turisti dovranno spostarsi seguendo le indicazioni della viabilità alternativa.

Per un periodo di circa quattro o cinque mesi, dunque, Verona dovrà fare a meno di un suo importante collegamento viario. Un periodo relativamente lungo e non così tranquillo dal punto di vista turistico perché includerà le festività natalizie, quelle carnevalesche e anche quelle di San Valentino, sfiorando anche la prossima Pasqua. Ed è su questo che si concentrano le principali polemiche. «Perché i lavori a Natale?», chiede la Corporazione degli esercenti del centro storico di Verona.

«Non stiamo contestando l'utilità o la necessità di fare questi interventi - è l'opinione degli esercenti veronesi - Ciò che non ci si spiega è la ragione per cui si debba partire a ridosso del Natale, anche e non solo in considerazione del fatto che il cantiere inevitabilmente si fermerà per le festività». Per la Corporazione, l'inizio dei lavori poteva essere posticipato a gennaio. E per questo gli esercenti del centro storico sono arrivati anche a chiedere le dimissioni dell'assessore ai lavori pubblici Luca Zanotto.
«Quando parliamo dell'incapacità dell'amministrazione di programmare gli interventi e condividere le scelte con i cittadini, intendiamo qualcosa di molto concreto - hanno aggiunto Tommaso Ferrari e Pietro Trincanato, consigliere comunale e presidente di Traguardi - Il caso di Ponte Nuovo lo dimostra: l'intervento è da fare e nessuno lo mette in dubbio. Lo stanziamento del Comune finalmente c'è e questa è una buona notizia, ma è possibile che a nessuno, dentro Palazzo Barbieri, sia venuto in mente che chiudere un ponte e avviare un grande cantiere in quella zona sotto le feste, quando la città è già affollatissima, sarebbe stata una follia? È inconcepibile, soprattutto dopo ciò che nella stessa area è accaduto quest'estate in piena stagione turistica. È evidente che l'amministrazione si stia dando un gran da fare per recuperare quattro anni di immobilismo in pochi mesi prima delle elezioni, ma riempire la città di cantieri e iniziative dell'ultimo minuto non ingannerà i veronesi. Se poi il tempismo è quello visto con Ponte Nuovo, che doveva essere programmato coinvolgendo nel cronoprogramma residenti e commercianti, il danno è ancora peggiore. Com'è già accaduto in passato, a subire gli effetti peggiori sarà Veronetta, dove si riverseranno migliaia di auto senza che sia stato elaborato un piano alternativo del traffico e un piano della sosta».
Ed anche il consigliere Michele Bertucco ha accusato l'amministrazione di non aver saputo programmare correttamente un intervento ritenuto necessario e urgente. «Per anni non lo ha finanziato - ha detto Bertucco, parlando della sistemazione del Ponte Nuovo - Ora si decide in fretta e furia di farlo, informando i cittadini e i commercianti solo a ridosso dell’intervento e creando forti disagi in modo particolare alle attività economiche».

Difende invece le scelte fatte l'assessore Zanotto che se la prende con le minoranze per la loro «incapacità pratica» e per la «cattiva informazione».
«Ci vogliono cinque mesi di grandi lavori, compresa la posa di nuovi piloni, che per la sicurezza di lavoratori e pedoni devono essere fatti con il fiume basso, quindi in inverno - ha dichiarato il vicesindaco - Per i commercianti non cambia nulla perché non hanno le strade chiuse davanti alle vetrine, ma in questo modo sarà garantito il flusso turistico che comincia a Pasqua e arriva fino all'estate. A Verona ogni tre mesi ci sono i picchi di visitatori. Facciamo crollare il ponte? Dopo la ricostruzione del '46, nessuno ha più toccato e messo in sicurezza Ponte Nuovo. Noi invece, che siamo per le soluzioni concrete e a garanzia dell'incolumità, abbiamo investito oltre 3 milioni di euro per il consolidamento, ma un cantiere del genere non si apre in sei mesi, fra progetti e carotaggi. Il piano alternativo del traffico esiste, come quello della sosta. Ed a commercianti e residenti, già da due anni abbiamo comunicato che i lavori non si potevano più ritardare».

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