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Economia

Lavoro e disabilità in Veneto: 33500 gli occupati, poco più di 16 mila i posti scoperti

In regione i posti di lavoro riservati alle persone con disabilità sono complessivamente 49.750, il 32% dei quali risulta scoperto

Sono circa 33.500 i posti di lavoro occupati da persone con disabilità in Veneto, di cui 32 mila riferiti a 12 mila aziende soggette agli obblighi di assunzione previsti dalla normativa in materia di collocamento mirato e 1.300 ad altre 8.800 aziende senza obblighi di assunzione.

A delineare il quadro dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità in Veneto è l’annuale report dell’Osservatorio di Veneto Lavoro basato sull’analisi dei “Prospetti informativi disabili” che i datori di lavoro con almeno 15 dipendenti sono tenuti a trasmettere per indicare la propria posizione rispetto a tali obblighi.

Ai sensi della normativa vigente, infatti, tutti i datori di lavoro con almeno 15 dipendenti sono obbligati ad assumere un determinato numero di lavoratori disabili (quota di riserva) in funzione della dimensione d’impresa. Sono tuttavia previste condizioni di esonero o sospensioni, ad esempio per le imprese in crisi, e compensazioni territoriali per imprese multilocalizzate. La gestione dell’obbligo, inoltre, può avvenire mediante la stipula di apposite convenzioni o affidando commesse di lavoro alle cooperative sociali.

In base ai criteri definiti dalla normativa, in Veneto i posti di lavoro riservati alle persone con disabilità sono complessivamente 49.750. Di questi, 33.465 risultano coperti, mentre quelli scoperti sono poco più di 16 mila, per un tasso di scopertura pari al 32%. A questi andrebbero inoltre sottratte le posizioni relative alle imprese che hanno richiesto una sospensione dell’obbligo per situazioni di crisi o che l’hanno assolto tramite convenzioni, andando così a determinare un tasso di scopertura “netto” inferiore.

Nel 2022 il 57% delle aziende risultava aver adempiuto pienamente agli obblighi di assunzione. Le maggiori difficoltà si riscontrano nelle aziende più grandi, tenute a inserire più di 35 disabili, e all’opposto in quelle più piccole, tenute ad assumere una sola persona, mentre le quote di copertura più elevate si registrano tra le aziende con un obbligo di riserva relativo a 5-7 lavoratori con disabilità. In termini settoriali, i tassi di copertura più elevati si riscontrano nel settore del credito, nell’industria estrattiva, nel farmaceutico, nell’editoria e cultura e nelle utilities, mentre le aziende della concia, del marmo, del turismo, dei trasporti e delle attività di pulizia presentano le maggiori difficoltà nell’assolvimento dell’obbligo.

I dati mostrano nell’ultimo biennio un costante aumento sia delle aziende tenute all’obbligo che, conseguentemente, delle posizioni riservate e dei disabili in forza, con una lieve diminuzione del tasso di scopertura. Tendenze che potrebbero essere determinate da una molteplicità di fattori, tra i quali il favorevole contesto di crescita del mercato del lavoro regionale nel suo complesso e l’attività di sensibilizzazione portata avanti dal mondo associazionistico e dai Centri per l’impiego della regione.

I disabili occupati in Veneto sono prevalentemente uomini (56%), con un’età superiore ai 55 anni e una percentuale di disabilità inferiore al 66% (oltre l’80% del totale). I giovani costituiscono una componente molto marginale. La maggior parte dei lavoratori è impiegata con contratto a tempo indeterminato e nei settori dei servizi alla persona, del metalmeccanico e nei comparti del made in Italy.

I disabili in condizione di disoccupazione e iscritti al collocamento mirato al 31 dicembre 2022 risultano 30.203, prevalentemente di uomini (54%), con cittadinanza italiana (91%) ed età superiore ai 40 anni, spesso in possesso della sola licenza media. Entro 12 mesi oltre la metà degli iscritti ha avviato un rapporto di lavoro, spesso già entro il primo mese, con tassi sensibilmente più elevati al crescere del titolo di studio.

In Veneto, il piano attuativo regionale del Programma GOL – Garanzia Occupabilità dei Lavoratori, perno dell’azione di riforma del sistema delle politiche attive previsto dal PNRR, include le persone con disabilità nel target dei soggetti vulnerabili ai quali si intende garantire un accesso prioritario alle misure previste dal Programma, realizzando un modello di presa in carico cooperativo pubblico-privato e un insieme coerente di politiche attive sempre disponibili, flessibili, integrate e di tipo universalistico.

L’impianto delle misure regionali a supporto del lavoro dei disabili è attualmente costituito da incentivi e agevolazioni ai datori di lavoro per l’assunzione di persone con disabilità e per l’adattamento dei posti di lavoro; sostegni finanziari per la partecipazione a percorsi di istruzione e formazione, anche in ottica di transizione scuola-lavoro; interventi di promozione dell’autoimpiego; promozione di esperienze di politica attiva del lavoro, quali il “Voucher rafforzato” per la partecipazione a percorsi personalizzati di formazione e accompagnamento, il “Voucher Job Coaching” per l’inserimento lavorativo e il mantenimento dell’occupazione, la partecipazione a esperienze di tirocinio; interventi di informazione e formazione sulla figura del disability manager, ovvero il responsabile dell’inserimento lavorativo delle persone disabili.

I Centri per l’impiego si occupano dell’erogazione dei principali servizi rivolti a lavoratori e aziende, attraverso l’attività di case e account manager. In particolare, le persone con disabilità possono rivolgersi al CPI per iscriversi negli elenchi provinciali del collocamento mirato; concordare un percorso d'inserimento al lavoro e ottenere i relativi servizi di accompagnamento al lavoro; aderire agli avvisi pubblici per partecipare a selezioni presso enti pubblici e aziende private. I datori di lavoro possono invece rivolgersi al CPI per ottenere informazioni e supporto nelle procedure necessarie per l'espletamento degli obblighi previsti dalla l. 68/99; supporto nella selezione dei lavoratori, nonché nella gestione del loro inserimento; sottoscrivere convenzioni; ottenere un servizio di supporto nella gestione dell’inserimento in azienda delle persone disabili.

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