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Cronaca Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

Verona, approvato il Piano sugli ospedali: cosa cambia in provincia

Novità importanti per le strutture di Malcesine, Zevio, Isola dela Scala e Bussolengo. Inaltarata la situazione a Borgo Trento e Borgo Roma. L'assessore regionale alla sanità, Coletto: "Stiamo guardando al futuro"

Dopo una seduta durata più di 22 ore e conclusasi alle 8 di venerdì mattina la commissione Sanità, presieduta da Leonardo Padrin, ha approvato le schede di programmazione ospedaliera per le 24 aziende sanitarie del Veneto. Con tale provvedimento si sono stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 21 aziende territoriali, le due aziende ospedaliere di Padova e Verona e l' Istituto oncologico veneto.

NEL VERONESE - Importanti novità nelle strutture della provincia, che non subisce grossi tagli ai servizi. Malcesine, a fronte della perdita del reparto di Ortopedia, guadagna 80 posti letto di riabilitazione ortopedica e cardiologica e resterà Centro studi per i casi post-poliomielite. A Bussolengo apriranno centri dialisi, Gastroenterologia e Nefrologia, ma non saranno aumentati i posti di Pediatria e Ginecologia come era stato chiesto da associazioni e gruppi consiliari del Partito democratico. Chiusura sancita invece per il Centro riabilitativo di Zevio: gli 80 posti saranno re-distribuiti nelle varie strutture della provincia veronese, in particolare a Bovolone. Declassamento approvato per l'ospedale di Isola della Scala che perde il Pronto soccorso e diventerà a tutti gli effetti "ospedale di comunità" per ospitare lungo-degenti. Situazione inalterata per Borgo Trento e Borgo Roma. Rinviata alla Giunta regionale, per ora, la decisione sull'ospedale di Caprino Veronese.

SCHEDE OSPEDALIERE: I PIANI DELLA REGIONE SUGLI OSPEDALI VERONESI

"Con il via libera alle schede ospedaliere - spiega Padrin - abbiamo portato a compimento il percorso di riorganizzazione del settore avviato con il Piano socio-sanitario. La commissione ha confermato l'impostazione della Giunta, ma allo stesso tempo ha reso più elastiche le dotazioni di posti letto territoriali. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare è questo: chi in Veneto ha bisogno di un posto letto avrà sempre una risposta positiva, che si tratti di una struttura intermedia, territoriale o ospedaliera. L'aspetto più caratterizzante di questi nuovi strumenti - informa Padrin - è l'apertura alle case di cura private alle quali lanciamo una sfida, quella di attrarre pazienti da fuori Regione. Lo stesso vale anche per le aziende ospedaliere, i grandi ospedali, ma anche gli ospedali dei capoluoghi di provincia. Questo permetterà alle nostre eccellenze di farsi valere sul mercato. Solo nel privato - precisa - questa novità potrebbe portare all'assunzione di circa 1300 addetti e ad un fatturato di 80 milioni di euro all'anno".

"Con il Piano e le schede - rileva l'assessore alla sanità, Luca Coletto - abbiamo avviato una riorganizzazione della sanità veneta che guarda al futuro. Ci sono - precisa - delle grosse innovazioni e posso dire tranquillamente che sono innovazioni che vengono riprese anche a livello nazionale. E' veramente un cambiamento di rotta rispetto alla gestione della sanità consueta, - ribadisce Coletto - che la migliora e la rende più fruibile, quindi la sposta verso il territorio dal punto di vista della prevenzione e delle cure immediate, che possono essere erogate sul territorio, valorizzando ancora di più quello che è il lavoro importante degli ospedali, che avranno bacini e specialità ben definiti. Questo consentirà di erogare al meglio le cure, a selezionarle valorizzando quella che è l'appropriatezza della cura e di conseguenza ci permetterà, pur erogando dei servizi migliori e dei servizi sempre più appropriatati, di risparmiare per reinvestire in sanità".

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