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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Borgo Roma / Via delle Menegone

Sanità, la Regione approva schede ospedaliere: cosa cambia a Verona

Il comprensorio scaligero diventa sempre più Centro di riferimento nazionale ed europeo. Bussolengo perde 37 posti letto, Legnago 34 e 150 verranno tolti a Borgo Trento e Borgo Roma: potenziata la struttura dell'ospedale di Comunità

Prende corpo la grande riforma della sanità veneta delineata dal nuovo Piano sociosanitario regionale. La Giunta regionale ha infatti approvato le tanto attese schede di dotazione ospedaliera e territoriale. Tra i punti cardine della riforma "rafforzamento della Sanità territoriale con la nascita degli ospedali di comunità e delle medicine di gruppo integrate per portare le cure più vicine alla gente", "nessun taglio di posti letto, ma una diminuzione di quelli per acuti a favore dell'attivazione di letti di comunità (il saldo è +36), con conseguente aumento del numero di primariati, che passa dagli attuali 727 a 754", potenziamento dell'urgenza-emergenza per dare risposta ai casi gravi entro la proverbiale "golden hour", mantenimento di tutte le eccellenze attualmente presenti negli ospedali per acuti suddivisi in Hub di riferimento Europeo (le aziende ospedaliere di Padova e Verona), in Hub di riferimento provinciali (gli ospedali capoluogo) e in nosocomi "di rete", tarati sull'assistenza di circa 200mila abitanti l'uno.

"OSPEDALE DI COMUNITA'" - L'ospedale di Comunità è una struttura residenziale in grado di erogare assistenza sanitaria di breve durata. E' riservata a quei pazienti che, pur non presentando patologie acute ad elevata necessità di assistenza medica, non possono tuttavia essere assistiti adeguatamente a domicilio per motivi socio sanitari. Possono accedere ad esempio malati affetti da patologie croniche che periodicamente necessitano di controlli o terapie particolari, persone che a seguito di malattie acute o evolutive necessitano di terapie difficilmente erogabili a domicilio, malati in fase preterminale-terminale non gestibili a domicilio.

NEL VERONESE - La Regione ha conferma l'impegno sull'ospedale di San Bonifacio, che sarà ancora di più riferimento provinciale per l'Anatomia patologica. Conferme sono arrivate anche per l'ospedale di Legnago, definita "struttura di rete per il Sud della provincia di Verona" e punto di riferimento per l'attività analitica dei laboratori Analisi. Nessuna chiusura a Bussolengo, come da tanto tempo si sospettava: si procederà con una razionalizzazione della rete ospedaliera pubblica. Mantenimento anche per il Centro di riferimento post-poliomielite a Malcesine. A Verona ci sono 3,9 posti letto ogni mille abitanti della provincia: sono 3mila e 578 a fronte di una popolazione di 909mila 609. Nel dettaglio:

  • VERONA è stata individuata (assieme a Padova) come Centro di riferimento europeo, nazionale e regionale, in forza delle sedi universitarie con compiti di assistenza, didattica e ricerca. A Verona troveranno ancora più sviluppo i trapianti (una delle eccellenze italiane), lo sviluppo della ricerca sulle cellule staminali. La Regione intende i due ospedali come "Centri di riferimento su base provinciale con garanzia di risposta per le alte specialità e di supporto agli altri ospedali al fine di garantire la continuità delle cure e della completa presa in carico dei pazienti". Nelle strutture scaligere i posti letto per acuti saranno ridotti di 16 unità entro il 2015, ma ne verranno attivati 97 negli ospedali di Comunità. L'azienda ospedaliera universitaria integrata, formata dall'ospedale Maggiore di Borgo Trento e il policlinico di Borgo Roma, conta attualmente 1553 posti letto per acuti ma entro il 2015 dovranno essere 1403, con una differenza di 150 posti
  • A LEGNAGO si passerà dagli attuali 511 posti letto per acuti ai 418 del 2015: 93 posti in meno che andranno riassorbiti con gli ospedali di Comunità. Saranno attivati dunque 59 posti "Comunità", mentre i 34 restanti è ipotizzabile che vengano assorbiti da altre strutture.
  • BUSSOLENGO vedrà i suoi attuali 1143 posti letto per acuti ridursi di 58 unità in due anni, passando a 1085. 21 sono invece i letti previsti per ospedali di Comunità. (Il rapporto è quindi negativo di 37 posti letto).

RIFORMA "EPOCALE" - Il presidente del Veneto, Luca Zaia, l'ha definita una riforma "epocale, non solo perché viene dopo 17 anni dal precedente Piano socio-sanitario, ma perché disegna un'organizzazione sanitaria moderna e capace di essere efficiente per vari anni a venire. Siamo già molto più avanti di altri in giro per l'Italia - ha aggiunto Zaia, perché il nostro tasso medio di ospedalizzazione è di 7 giorni contro i 30 di alcune altre Regioni, e con questa riforma manterremo la leadership nazionale. Segnalo anche molti aspetti che non esito a definire di civiltà - ha proseguito Zaia - come le reti per la presa in carico del paziente dalla diagnosi alla guarigione delle quali la breast unit per il tumore al seno è un chiaro esempio. Come il rafforzamento dell'urgenza-emergenza per soccorrere chi sta davvero male e rischia la vita; come la scelta strategica degli ospedali di comunità, dove un malato che non è più nella fase acuta e i pazienti cronici e anziani troveranno l'assistenza a loto più adatta senza doversi sottoporre alla sofferenza del ricovero per acuti. Come gli hospice per i malati terminali dove scienza e umanità devono accompagnare la persona nell'ultimo tratto di vita. Come le medicine di gruppo che, a regime, saranno a disposizione della gente 24 ore su 24, 7 giorni su 7".

"Questo è un lavoro lungimirante - ha detto l'assessore alla Sanità regionale, Luca Coletto - portato avanti sulla base di precisi parametri validi a livello nazionale come il tasso di 3,0 posti letto per acuti per mille abitanti e di 0,5 posti letto per mille abitanti dedicati alla riabilitazione e alla lungodegenza. Questa nostra organizzazione farà scuola in Italia, anche per il forte rilancio della medicina sul territorio, che porta la salute più vicina alla gente, l'80% della quale non ha bisogno di un ospedale per acuti, ma di cure e servizi diffusi sul territorio. Ora il tutto passa al vaglio della Commissione sanità del Consiglio regionale e siamo sin d'ora totalmente disponibili a valutare assieme ogni proposta diversa o migliorativa".

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