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Cronaca Borgo Roma / Viale del Piave

Scontri prima della partita di calcio Hellas Verona - Napoli: «Evitato che gli ultras raggiungessero il centro»

Amaro il commento del segretario generale provinciale del Siulp Davide Battisti: «Difficile evitare di indugiare sulla constatazione di come delle follie di tali professionisti del disordine finiscano per doversi far carico i cittadini»

È stata una «mattinata di tensione alle porte della città», così viene definito quanto accaduto sabato 21 ottobre, poco prima della sfida poi vinta dal Napoli contro l'Hellas Verona, in una nota congiunta del Comune e della questura scaligera. Scene purtroppo già viste altre volte in passato, scene che tutto lascia pensare (temere!) si ripeteranno ancora. Perché, al di là delle parole, ci sono i fatti e i fatti, non le opinioni, ci dicono che queste vicende, che nulla hanno a che vedere con il calcio o lo sport, purtroppo in Italia continuano ad essere sanzionate in modo troppo lieve.

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Comune e questura, ad ogni modo, rivendicano che è stato «evitato che tifosi ultras napoletani malintenzionati si recassero in centro a Verona per scontrarsi con i rivali dell’Hellas». È questo quanto è stato condiviso in una riflessione tra il sindaco Damiano Tommasi ed il questore Roberto Massucci in merito ai servizi preventivi messi in campo sabato mattina prima dell’incontro di calcio tra Hellas Verona e Napoli. A tali servizi preventivi, sottolineano ancora dal Comune e dalla questura, si aggiunge «il ruolo di un’importante misura precedentemente adottata, ovvero la necessità condivisa unitamente nelle scorse settimane di far terminare il mercato alle ore 12, dopo che la Lega Calcio aveva sostenuto l’impossibilità dello spostamento della partita».

La nota del Comune e della questura, inoltre, evidenzia che «il blocco delle forze dell’ordine all’altezza di via Piave prima di Porta Nuova ha evitato che oltre 300 ultras napoletani (arrivati con auto private per eludere i controlli) proseguissero verso Piazza Bra». Tutti questi, rimarca ancora la nota, «sono stati condotti nel quadrante Europa e identificati in totale sicurezza». Viene poi definito da Comune e questura come «più rigoroso», il provvedimento adottato nei confronti di «36 ultras napoletani» che in mattinata sarebbero «arrivati nei pressi del Bentegodi travisati con l’intento di ingaggiare scontri con l'opposta tifoseria anche con l’uso di petardi e fumogeni». Tutti, riferiscono Comune di Verona e questura scaligera, «sono stati identificati e sottoposti al procedimento di Daspo e conseguentemente allontanati dalla provincia di Verona».

Siulp: «A nulla sono valse le richieste di anticipare/posticipare l’incontro per ragioni di ordine pubblico»

In merito a quanto avvenuto ieri, è intervenuto anche il segretario generale provinciale del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia, ndr) Davide Battisti: «Gli scontri tra tifosi avvenuti a Verona a margine del match di calcio tra l'Hellas Verona e Napoli dimostrano, una volta ancora, come esistano frange di teppisti che usano il campionato di calcio come proscenio per dar sfogo ai loro istinti delinquenziali. Spiace però dover registrare come, e anche questa non è purtroppo una novità, a nulla sono valse le richieste di anticipare/posticipare l’incontro per ragioni di ordine pubblico, supportate dagli input degli investigatori e dall’evidenza dell’altissimo rischio della gara odierna».

Lo stesso Davide Battisti ha poi definito come «più che apprezzabile, dunque, la decisione del questore di Verona di ordinare, dopo l’identificazione, l’immediato allontanamento (prima del fischio d’inizio) di 36 tifosi napoletani individuati ed indentificati dagli investigatori come i responsabili dei primi disordini. Un provvedimento deciso ed autorevole - a cui, ne siamo certi, faranno seguito ulteriori conseguenti determinazioni - emesso a seguito di un eccellente lavoro corale degli operatori della forza pubblica».

Il segretario generale provinciale del Siulp Davide Battisti ha poi concluso: «Difficile evitare di indugiare sulla constatazione di come delle follie di tali professionisti del disordine finiscano per doversi far carico i cittadini, ai quali resta l’amarezza di dover convivere con maestosi dispositivi di sicurezza, dovendosi pure far carico dei relativi, impressionanti costi. Ai nostri colleghi, costretti a lavorare in condizioni proibitive, e per di più senza adeguati istituti normativi che consentano di rendere effettive le reprimende a carico di chi si rende autore di queste efferate e gratuite manifestazioni di violenza, dando costantemente prova di saper intervenire con equilibrio e professionalità in teatri operativi con così elevate criticità, va la nostra più sentita vicinanza e riconoscenza».

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