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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Una tubatura rotta rovina i rapporti tra Comune di Verona e Acque Veronesi

Il guasto in zona San Giorgio genera un botta e risposta tra il sindaco Federico Sboarina e il presidente della società consortile Niko Cordioli

Continuano i lavori dei tecnici per riparare il guasto idrico capitato ieri, 26 febbraio, in zona Porta San Giorgio a Verona. Guasto che ha causato un piccolo allagamento delle strade, poi arginato. I disagi maggiori permangono per gli automobilisti che devono fare i conti con una viabilità modificata e rallentata. Lungadige San Giorgio rimane percorribile solo per un senso di marcia, in direzione Ponte Pietra, e per alleggerire il traffico la Ztl è rimasta aperta e rimarrà aperta fino al termine dei lavori.

E dopo la voragine che si è aperta in corso Porta Vittoria durante il Venerdì Gnocolar, non siamo arrivati neanche a Pasqua che già la città di Verona ha dovuto fare i conti con un nuovo problema stradale causato da una rottura ai sottoservizi. Per questo il sindaco Federico Sboarina ha preteso da Acque Veronesi un controllo di tutte le criticità e una costante verifica dei tubi che passano sotto la città.

Sono d'accordo - ha scritto il consigliere comunale di minoranza Alberto Bozza, in polemica con il sindaco Sboarina - Ma se davvero vuole che siano messi in pratica verifiche e controlli, il sindaco deve stanziare la somma necessaria, circa 300 mila euro, per consentire alla azienda di poter fare il dovuto controllo. Ricordo che siamo in fase di approvazione del bilancio e sarebbe buona cosa far parlare i numeri prevedendo somme necessarie per intervenire sulla rete fognaria della città.

Da parte sua, Acque Veronesi ha risposto con i numeri delle verifiche effettuate e dei soldi investiti. "Al fine di garantire l'efficienza delle reti, nel solo 2017 abbiamo effettuato 450 interventi di riparazione sulle condotte di acquedotto, spendendo 559.000 euro ed ha eseguito oltre 300 interventi di riparazione sulle condotte di fognatura, spendendo 840.000 euro - hanno fatto sapere dalla società consortile - Nel corso degli anni 2007-2017 abbiamo investito continuamente nel rinnovo e nell'estensione di queste stesse reti, realizzando complessivamente 56,7 km di nuove condotte per l'acquedotto e 17,7 km di nuove condotte per la fognatura, per un totale di 19,9 milioni di euro". Acque Veronesi ha poi concluso ribadendo che i lavori di riparazione in zona San Giorgio saranno terminati nel giro di pochi giorni.

Ma la rottura della tubatura a San Giorgio ha provocato un'altra rottura, quella tra il sindaco Sboarina e il presidente di Acque Veronesi Niko Cordioli. Ieri, durante l'emergenza, la giunta aveva convocato il presidente della società. Cordioli non poteva presentarsi e al suo posto si è presentato il direttore generale di Acque Veronesi Berton. Sboarina ha inviato una lettera a Cordioli parlando di un "comportamento che va ben oltre lo sgarbo istituzionale", perché il dottor Berton aveva dichiarato che Cordioli non poteva essere presente perché fuori città. In realtà, Cordioli è stato visto vicino a Palazzo Barbieri e prima ancora nella zona in cui era avvenuto il guasto. Per Sboarina, quindi, Cordioli poteva benissimo presentarsi alla giunta, ma non l'ha fatto. "Un comportamento che non è passato inosservato agli occhi dell'amministrazione", conclude la lettera di Sboarina.

In tanti anni di politica e lavoro nella pubblica amministrazione mai mi era capitato di interfacciarmi con un sindaco di questo livello - ha risposto Cordioli sul suo profilo Facebook - I nostri operai erano al lavoro dalle prime ore della mattina, il direttore generale è andato in giunta in mia vece e appena mi sono liberato da impegni vari improrogabili sono corso sul posto per un sopralluogo e mi tocca pure sottolineare che è affar mio per quali strade cammino e chi incontro nei miei spostamenti. Al sindaco gnègnègnè Sboarina chiedo che invece di frignare si occupi di trovare i soldi per permetterci, in sinergia con il Comune, di fare i controlli delle tubature della città con il georadar, così come concordato con i suoi uffici. A Federico Sboarina uomo invece dico: sveglia, è passato da un pezzo il tempo delle merendine.

Rapida è arrivata la replica del sindaco Sboarina.

Il presidente pro tempore di Acque Veronesi dovrebbe avere ben presente che ci sono migliaia di veronesi a cui deve una risposta certa sulla durata dei lavori a Porta San Giorgio, dopo la rottura di un tubo dell'acquedotto - scrive Sboarina - Il tempo che impiega a pensare e scrivere amenità polemiche sul mio conto, dovrebbe spenderlo più proficuamente nel garantire efficienza al servizio che la sua azienda è tenuta a dare ai cittadini. Niko Cordioli mi fa sinceramente sorridere come commentatore, ma purtroppo mi fa ridere come presidente. Devo ricordargli pubblicamente che ci sono i trasporti pubblici in affanno e in ritardo per la deviazione del traffico, che centinaia di automobilisti sono costretti a lunghe code e soprattutto che i veronesi hanno diritto di sapere quanto dura questa situazione? Dovrebbe saperlo da solo e per questo non c’è niente di spiritoso nel disagio che una parte della città sta vivendo. Le risposte non deve mandarle a me, di sponda, su Facebook, deve rendere conto ad una intera città. Prendo atto che i suoi operai siano stati al lavoro sin dalle prime ore della mattina e lo siano tutt’ora senza che, peraltro, siano venuti a capo del problema. Sono ben consapevole che il direttore generale di Acque Veronesi si sia presentato in giunta e continui a relazionare sulla situazione, ma è del presidente pro tempore che si sono perse tracce e comunicazioni da ben prima, peraltro, del guasto di San Giorgio. Scopro anche che ha un curioso modo di procedere nei confronti del Comune di Verona, che, gli ricordo, non è socio di Acque Veronesi, avanzando pretese monetarie quanto meno dubbie. Sull’uomo Cordioli non occorre pronunciarsi. Da sindaco mi basta e avanza dover avere a che fare con il presidente pro tempore di Acque Veronesi.

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