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Cronaca Veronetta / Ponte Nuovo

Adige in piena: riaperto Ponte Nuovo e Ztl di nuovo attiva. Arrivano pompe idrovore

Ponte Nuovo messo in sicurezza dai vigili del fuoco dopo i danneggiamenti alle impalcature. Le pompe saranno posizionate in Lungadige Re Teodorico e in Lungadige Matteotti

L'assenza di piogge nella giornata di oggi, 1 novembre, ha abbassato il livello di pericolosità dell'Adige, la cui piena è passata nella notte di ieri senza procurare danni irreparabili. Questo però non significa che l'allerta sia terminata perché le previsioni del tempo indicano nuove precipitazioni per le prossime giornate. L'attenzione resta dunque alta a Verona e nel resto della provincia.

Quella di Ognissanti è stata una bella giornata di sole e questo ha permesso ai veronesi di tirare un sospiro di sollievo dopo una piena che ha richiesto anche l'apertura per sei ore della galleria Adige-Garda. Per alcuni ponti, come quello di Arcè tra Bussolengo e Pescantina o come il ponte Principe Umberto a Legnago, la chiusura precauzionale rimane ancora in vigore. Sono stati invece riaperti il ponte di Peri a Dolcè e soprattutto Ponte Nuovo a Verona. E in città è tornata attiva anche la Zona a traffico limitato.

In particolare, Ponte Nuovo a Verona è stato riaperto dopo un necessario intervento di messa in sicurezza, visto che le impalcature erano state seriamente danneggiate dalla piena. Grazie ai lavori di ancoraggio eseguiti a tempo di record, oggi pomeriggio la viabilità è stata riaperta sul ponte. «I colpi ricevuti e la spinta dell'acqua hanno danneggiato seriamente l'impalcatura sul ponte ma abbiamo fatto il possibile per renderla più sicura», ha spiegato Rodolfo Ridolfi, funzionario tecnico dei vigili del fuoco.
E sempre nel capoluogo sono stati messi al sicuro anche gli argini e i punti più critici, dove sono state posizionate le paratie grazie al lavoro ininterrotto di protezione civile, polizia locale, vigili del fuoco, tecnici e funzionari degli enti competenti.

Ora l'attenzione viene rivolta ai prossimi giorni. Dopo la tregua di oggi, domani il meteo preannuncia nuove piogge, che dovrebbero tornare anche nella notte di sabato. Il Comune di Verona e Acque Veronesi hanno in programma di potenziare lo smaltimento della pioggia mediante l'utilizzo di idrovore in Lungadige Re Teodorico, in corrispondenza dell'intersezione con Piazza Frà Giovanni, e in Lungadige Matteotti, nel tratto vicino ai giardini pubblici. Entrambe le strade saranno chiuse per il tempo strettamente necessario alla posa, circa 30 minuti. E sul posto saranno presenti gli agenti della polizia locale.
Nel caso che il funzionamento dei dispositivi di emergenza si rendesse necessario (anche nei prossimi giorni) la zona sarà interdetta al traffico, sia veicolare che pedonale, fino al termine dell'emergenza. Il Comune consiglia comunque di evitare il transito in queste aree a partire dal primo pomeriggio di domani, se non strettamente necessario.
E qualora le pompe di sollevamento, a causa delle forti piogge e della concomitanza dell'Adige sopra lo 0 idrometrico, non fossero in grado di smaltire completamente la quantità d'acqua piovana accumulata, le zone più a rischio di allagamenti sono Interrato dell'Acqua Morta a partire da Vicolo Mustacchi, Via Prato Santo e Piazza del Porto a Parona, oltre alle già note criticità nell’area di Veronetta, Via XX settembre e Lungadige Porta Vittoria.

«Un grande grazie a tutti coloro che incessantemente stanno lavorando da ore per ridurre al minimo i danni della piena - ha dichiarato il sindaco Damiano Tommasi - Agli uomini e donne della protezione civile, della polizia locale, dei vigili del fuoco, ai tecnici degli uffici comunali, al personale di Acque Veronesi e a tutti i volontari che hanno contribuito a svolgere dal pomeriggio di ieri e per tutta la notte, e ancora continuano in queste ore un lavoro eccellente. Ancora una volta è stato dimostrato che la squadra funziona anche grazie al lavoro di coordinamento strategico messi in campo dall’assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi. Se c’è qualcosa da migliorare ritengo riguardi il ruolo che la città di Verona deve avere nel processo decisionale di apertura della galleria del Garda, dove ieri si sono verificate delle criticità. Un’opera che è nata anche per salvaguardare Verona in caso di piena dell’Adige e che quindi richiederebbe un assoluto allineamento in tempo reale attraverso l’istituzione di una linea di comunicazione diretta con il nostro Comune, proprio per evitare o limitare il più possibile i danni. Come è successo ieri sera con l’impalcatura del Ponte Nuovo».

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