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Cronaca

Pfas, M5S incontra la Procura: "Assessori regionali a rischio siluramento"

I Pentastellati hanno "portato all’attenzione della magistratura i documenti che hanno fatto molto scalpore nelle scorse settimane". Mercoledì invece, nuovi rifiuti sono stati portati alla luce sull’'argine del torrente Poscola

Venerdì una delegazione del Movimento 5 Stelle ha incontrato il Procuratore capo della Procura della Repubblica di Vicenza, Antonino Cappelleri, per fare il punto della situazione sui Pfas.
All’appuntamento hanno partecipato il senatore Enrico Cappelletti, il consigliere regionale Manuel Brusco, la consigliera comunale Sonia Perenzoni e l’avvocato Edoardo Bortolotto: si è trattato di un incontro durante il quale i Pentastellati hanno espresso grande preoccupazione per la situazione del Veneto.
Assieme al Procuratore capo c’erano i pm Barbara De Munari e Hans Roderich Blattner, che seguono la vicenda dell'inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche.

Gli esponenti del M5S comunicano in una nota di aver "portato all’attenzione della Procura della Repubblica di Vicenza i documenti che hanno fatto molto scalpore nelle scorse settimane: la relazione sulle patologie legate all’assunzione delle sostanze perfluoroalchiliche e la lettera d’accompagnamento del direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan.
Quest’ultima nota, nella quale Mantoan ribadisce la necessità di spostare quanto prima la fonte dell’inquinamento, è stata al centro di un gravissimo caso politico: alcuni esponenti della giunta veneta, fra cui gli assessori Bottacin e Coletto, pur essendone a conoscenza, non l’hanno trasmessa al governatore Zaia.
Il presidente della Regione non ha gradito affatto questa omissione e voci insistenti parlano di un possibile siluramento di qualche assessore per questo motivo".

"È ciò che abbiamo chiesto anche noi come M5S - dicono gli esponenti del Movimento - qui c'è di mezzo la salute dei veneti, oltre alla dignità di chi rappresenta il governo della Regione".

Il materiale portato in Procura dalla delegazione a 5 Stelle è stato acquisito e verrà messo agli atti. Dal Giornale di Vicenza intanto arriva la notizia che una decina di avvisi di garanzia sarebbero pronti a partire, dopo quello riservato a Luigi Guarracino, l’ex amministratore delegato della Miteni iscritto sul registro degli indagati già nel giugno scorso. Le ipotesi di reato mosse dai due Pubblici ministeri, sarebbero quelle di avvelenamento delle acque e disastro ambientale e toccherebbero altri ex amministratori dell'azienda vicentina. 

Nella mattinata di lunedì 25 gennaio invece, nel corso delle attività di analisi dei terreni esterni all'’impianto, i tecnici ambientali di Miteni hanno rinvenuto a un metro e mezzo di profondità sull’'argine del torrente Poscola alcuni sacchi di plastica che contengono rifiuti industriali.
"Si tratta di materiali diversi - ha informato l'azienda -, mescolati a calce, sepolti presumibilmente negli anni Settanta quando furono realizzati gli attuali argini del torrente dalla società Rimar (Ricerche Marzotto).
La scoperta è stata fatta dai tecnici ambientali Miteni nel corso di una campagna di caratterizzazione esterna allo stabilimento, secondo un piano sviluppato nella conferenza dei servizi. Durante la campagna sono stati fatti numerosi carotaggi nel terreno sull’argine del torrente; in corrispondenza di uno di questi carotaggi è avvenuto il ritrovamento. Attualmente sono stati rinvenuti circa due metri cubi di rifiuti che devono essere esaminati per definirne la natura e l’origine.
L’'azienda ha immediatamente informato Arpav e tutti gli Enti per definire le modalità di rimozione dei materiali e concordare tutte le azioni di bonifica eventualmente necessarie".

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