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Cronaca Porto San Pancrazio

Bimbe morte nella casa di accoglienza, il padre: «La madre soffriva di disturbi»

L'uomo era stato accusato dalla moglie di abusi sulla primogenita, accuse che erano state di recente archiviate. Aveva chiesto che la donna fosse seguita da uno psicologo e che le figlie fossero affidate ai nonni

Niente e nessuno potrà più restituirgli le figlie e per questo chiede almeno di conoscere la verità. Chiede di sapere cosa sia davvero successo martedì scorso, 26 ottobre, nella casa di accoglienza di Porto San Pancrazio, a Verona; dove sono stati trovati senza vita i corpi di Sabadi, 11 anni, e di Sandani, 3 anni. Le due piccole si trovavano in quella struttura con la madre, Sachithra, anche lei morta. La salma della donna è stata recuperata ieri dalle acque dell'Adige dopo accurate ricerche.

In un'intervista ad Andrea Priante sul Corriere di Verona, parla Ruwan Kiriwellage, il padre di Sabadi e Sandani e marito di Sachithra. Una famiglia originaria dello Sri Lanka. Ruwan era arrivato in Italia da adolescente, vive a Verona e lavora come operaio in uno scatolificio. Sachithra l'ha conosciuta dopo, l'ha fatta venire in Italia, dove i due si sono sposati e hanno avuto le figlie. Due bimbe che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero state soffocate dalla madre, la quale si sarebbe poi tolta la vita.
La donna e le figlie si trovavano nella casa di accoglienza di Porto San Pancrazio per via di alcune accuse rivolte al marito da Sachithra. L'uomo era stata accusato di abusi su Sabadi e per questo tra marito e moglie c'era stata una rottura, seguita da un riavvicinamento e infine dal definitivo allontanamento, con il trasferimento della moglie e delle figlie nella struttura protetta. La Procura, però, aveva chiesto da poco l'archiviazione del procedimento. Ruwan ha spiegato di aver subito false accuse dalla moglie ed ha aggiunto che, secondo lui, la donna avrebbe avuto dei disturbi di natura psicologica. L'uomo ha ammesso che il suo non ero un matrimonio felice e che la moglie sarebbe stata spesso aggressiva con lui, impedendogli di vedere le figlie. E anche dopo la definitiva archiviazione delle accuse di abusi, gli assistenti sociali hanno chiesto all'uomo di avere pazienza per riprendere le visite.
Ora Ruwan non potrà più visitare nessuno perché le figlie sono morte, probabilmente per mano di una madre che avrebbe avuto bisogno di un aiuto psicologico. L'uomo avrebbe infatti chiesto alle assistenti sociali di affiancare uno psicologo alla moglie e avrebbe anche chiesto che le figlie fossero affidate ai nonni. Tutti suggerimenti che alla luce di ciò che è successo appaiono molto più che sensati. Ed è per questo che Ruwan si chiede perché nessuno lo ha ascoltato.

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