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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Bozza Dpcm: coprifuoco alle 22. Le 3 aree di rischio: possibile chiusura di bar e ristoranti

Nelle aree 2 e 3 in cui le Regioni o loro parti possono essere inserite sono previste limitazioni sugli spostamenti, ma anche il solo servizio di asporto o domicilio per i bar e ristoranti

Il nuovo Dpcm si avvicina e, come di consueto, è iniziata a circolare una bozza. Premessa essenziale: le misure potrebbbero cambiare, ma non l'impalcatura del decreto con la quale è dunque già ora importante iniziare a confrontarsi. Il nuovo Dpcm prevederà che in Italia «le Regioni» o, attenzione, «parti di esse», siano suddivise in tre aree o fasce di rischio, di fatto prevedendo per ciascuno dei tre livelli misure via via più restrittive.

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Utilizzando i colori per semplificare (lo fanno i giornali, nel Dpcm non ci sono!), si potrebbe dire che all'area 1 corrisponde una Regione o una parte di essa valutata "zona verde" (dove comunque si applicano le norme disposte su base nazionale, il colore giusto sarebbe forse più il giallo che non il verde, ma è per capirsi). Subito dopo viene dunque l'area 2 cui corrisponde una Regione o una parte di essa valutata "zona arancione" con previste misure dunque più restrittive e, infine, all'area 3 corrisponde una Regione o una parte di essa valutata "zona rossa" con misure ancora più drastiche.

Area 1 ovvero le misure su tutto il territorio (salvo restrizioni per Area 2 e Area 3)

L'Art. 1 della bozza del nuovo Dpcm che, si legge, dovrebbe entrare in vigore giovedì 5 novembre e durare fino al 3 dicembre 2020, stabilisce le norme valide «sull'intero territorio nazionale». Tra le novità vi figurano quelle già annunciate dal premier Conte ieri: chiusura di musei e mostre, chiusura nel weekend dei centri commerciali, stop ai punti scommessa ovunque essi siano e riduzione della capacità dei mezzi di trasporto al 50%. Per la scuola si legge che le istituzioni secondarie di secondo grado «adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso della didattica digitale integrata». In sostanza, Dad per tutte le classi delle scuole superiori.

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Le grosse novità sono però ancora tutte da scoprire. Vi saranno sicuramente alcune Regioni d'Italia che in virtù della loro situazione epidemiologica saranno assegnate all'area 2 o all'area 3. E qui le cose si complicano parecchio, stando alla bozza del Dpcm. A decidere se una Regione appartiene all'area 2 o all'area 3 saranno i dati dei contagi e una serie di criteri (21 in totale, tra cui i posti letto disponibli negli ospedali) che verranno valutati di volta in volta, mentre sarà poi un'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza a inserire ufficialmente una Regione o una parte di essa all'interno dell'una o dell'altra area. Una Regione o sua parte potrà poi essere fatta retrocedere, poniamo, dall'area 3 all'area 2 se le cose migliorano, o viceversa passare dall'area 1 all'area 2 se le cose si mettono male (sempre tramite ordinanza del ministro della Salute).

Per capirsi bene, ribadiamo il concetto: "area 1" equivale alla situazione meno grave (zona verde), mentre per "area 2" si parla nella bozza del Dpcm di «elevata gravità» (zona arancione), infine "area 3" è la peggiore ed equivale a «massima gravità» (zona rossa). In queste ultime ore le indiscrezioni riferiscono di Regioni come Piemonte e Lombardia che potrebbero essere già inserite nell'area 3 (scenario di «massima gravità»), cioè la peggiore sotto il profilo epidemiologico e con le restrizioni più severe.

Il Veneto è possibile finisca in area 2, ma non si può escludere resti invece sottoposto alla sola normativa valida sull'intero territorio nazionale con le restrizioni disposte all'Art. 1 della bozza del Dpcm. Resta poi come visto da tenere sempre a mente che potrebbero essere inserite anche solo «parti» di una Regione, cioè città, Comuni, province, dentro un'area di elevata gravità (area 2) o massima gravità (area 3). 

Area 2 ovvero «scenario di elevata gravità»

Nella bozza del Dpcm all'Art. 1 bis si leggono le misure più restrittive previste per quelle Regioni che verranno inserite in questa area o fascia di rischio, vale a dire che sono «caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto». Lo «scenario di elevata gravità» corrisponde allo "scenario di tipo 3" menzionato nel documento dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) dal titolo "Prevenzione e risposta a COVID-19", in base al quale ad esempio si prevede un sovraccarico dei servizi sanitari nel giro di due o tre mesi.

Di seguito riportiamo le principali misure contenute nella bozza del Dpcm per l'area 2 (zona arancione):

  • È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori «individuati al comma 1», cioè quei territori inseriti nell'area 2 poiché presentano lo "scenario di tipo 3" descritto dal citato documento ISS (da non confondere con l'area 3 di cui parleremo dopo e il cui scenario per l'ISS è di "tipo 4"), salvo che per «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». Sono però sempre consentiti «gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita». Inoltre, «è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».
  • «È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale Comune».
  • «Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie)». Resta però «consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio», nonché «fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze».

Area 3 ovvero «scenario di massima gravità»

È l'area peggiore nella quale una Regione o una parte di essa (città, Comune, provincia) potrà essere inserita. È di fatto il verificarsi di uno «scenario di massima gravità» che equivale allo "scenario di tipo 4" descritto nel già citato documento dell'Istituto Superiore di Sanità, in base al quale si prevede un sovraccarico dei servizi sanitari nel giro di un mese o un mese e mezzo.

Vediamo di seguito le norme contenute nell'Art. 1 ter della bozza del Dpcm, molto più restrittive e previste per le «Regioni o parti di esse» inserite nell'area 3 (zona rossa):

  • È anzitutto «vietato ogni spostamento in entrata e in uscita» dai territori identificati appartenere all'area 3 (cioè con "scenario di tipo 4" descritto dal documento ISS), ma nella bozza si legge anche che gli spostamenti sono vietati «all'interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da compravate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». In sostanza se un Comune rientrasse nell'area 3 i cittadini potrebbero spostarsi anche all'interno del Comune stesso, cioè uscire di casa, solo per le motivazioni sopra elencate.
  • «Sono sospese le attività commerciali al dettaglio fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità», questi ultimi negozi dovranno essere individuati in un apposito allegato al momento non consultabile. Nella bozza del Dpcm si legge inoltre che «sono chiusi indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari». Restano aperte invece edicole, farmacie, parafarmacie e tabaccai.
  • Come per l'area 2 anche per l'area 3 è previsto nella bozza del Dpcm che siano «sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie)», mentre restano comunque consentite sia la «ristorazione con consegna a domicilio» e «fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze».
  • Nelle Regioni o loro parti identificate appartenere all'area 3, poiché come visto si potrebbe uscire di casa solo con adeguata motivazione, la bozza del nuovo Dpcm specifica che «è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie». Tradotto, si può fare la passeggiata in prossimità di casa con la mascherina. Oltre a ciò, «è consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all'aperto ed in forma individuale».
  • Per la scuola dell'infanzia «possibilità di svolgimento in presenza dei servizi educativi», così come per il «primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado», cioè la prima media. Mentre per tutte le altre classi, dalla seconda media in sù «le attività didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza».
  • «Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti)».

Ricordiamo in conclusione che il quadro normativo potrebbe cambiare anche sensibilmente, non la sua impostazione. Le trattative tra governo e Regioni sono al momento in corso e proseguiranno probabilmente fino a domani, mercoledì 4 novembre, quando il nuovo Dpcm verrà presentato ufficialmente.

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