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Nella notte Conte firma il Dpcm: dalla zona gialla alla rossa, cosa cambia nell'Italia divisa

In tutta Italia scatta alle ore 22 il coprifuoco, Dad 100% alle superiori. Restrizioni nelle zone "arancioni" e "rosse": sospensione della ristorazione e limitazioni per la mobilità interna

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato nella notte tra martedì 3 e mercoledì 4 novembre il nuovo Dpcm di cui ieri era stata anticipata una bozza. Le nuove regole sarebbero dovute entrare in vigore da giovedì 5 novembre fino al prossimo 3 dicembre 2020. Palazzo Chigi alle ore 19 di oggi, mercoledì 4 novembre, ha però comunicato ufficialmente in una nota che l'entrata in vigore slitterà a venerdì 6 novembre e questa sera alle ore 20.20 il premier Giuseppe Conte terrà una conferenza stampa.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 20.20: VENETO ZONA GIALLA

Pochissime, ad ogni modo, le variazioni apportate al testo del Dpcm rispetto alla bozza, nonostante le forti perplessità espresse dai governatori di Regione: l'unica significativa modifica parrebbe essere stata quella che riguarda l'area o fascia 3, cioè la cosiddetta "zona rossa" per le Regioni con scenario epidemiologico di «massima gravità» o di "tipo 4", dove potranno comunque restare aperti i parrucchieri di cui nella bozza si prevedeva invece la chiusura. Ma procediamo con ordine: cosa accade da venerdì 6 novembre quando entrerà in vigore il nuovo Dpcm?

Scarica il Dpcm del 3 novembre 2020

Scarica gli allegati al Dpcm 3 novembre 2020

Nei fatti l'Italia sarà suddivisa in tre differenti aree o fasce di rischio, sulla scorta dell'analisi dei dati epidemiologici e la valutazione di 21 criteri, con i quali si stabilisce il livello di gravità della situazione epidemiologica di una Regione o parte di essa, ma anche la capacità di fronteggiare dal punto di vista dei servizi sanitari (posti in ospedale disponibili, ad esempio) l'emergenza in corso. A ciascuna area o fascia di rischio corrisponderanno differenti misure restrittive per contenere il contagio. Le Regioni d'Italia resteranno in fascia 1, oppure saranno assegnate alla fascia 2, o alla fascia 3 tramite un'apposita ordinanza del ministro della Salute che avrà validità di 15 giorni e poi si procederà ad una nuova valutazione dei dati ed eventuale ricollocazione della Regione in una differente fascia, a seconda che le condizioni siano migliorate o peggiorate. Per alcune parti delle Regioni assegnate alla fascia 2 (arancione) o alla fascia 3 (rossa), potrebbe anche essere fatta valere «un'esenzione» dalle misure più restrittive previste, circostanza da stabilire sempre con ordinanza del ministero della Salute e in accordo coi presidenti di Regione coinvolti.

Al momento non sono ancora state ufficializzate le ripartizioni delle varie Regioni nelle tre differenti fasce, quel che appare quasi certo è però che, ad esempio, la Lombardia e Milano rientreranno in una tra la fascia 2 o la fascia 3, dunque con restrizioni molto dure. Il sindaco di Milano Sala lo ha affermato via social, confermando anche la firma del Dpcm da parte del premier. Per quanto riguarda la Regione Veneto tutto lascerebbe pensare che possa rientrare nella fascia 1, dunque la cosiddeta "zona verde" (o meglio "zona gialla" come il governo è intenzionato a definirla a differenza dei giornali), nella quale si applicano le disposizioni stabilite per l'intero territorio nazionale senza ulteriori restrizioni. Come per l'Emilia Romagna, tuttavia, anche il Veneto non è escluso al momento possa essere inserito in fascia 2, il che comporterebbe ad esempio che bar e ristoranti possano fare solo il servizio di asporto e domicilio.

In realtà, attraverso il meccanismo previsto dal Dpcm dell'esenzione dall'applicazione delle misure più restrittive «in relazione a specifiche parti del territorio regionale» per quelle Regioni inserite in fascia 2 o fascia 3, è anche possibile che il Veneto si ritrovi in fascia 2 cioè "zona arancione", ma che alcune sue parti, cioè quelle meno in difficoltà sotto il profilo epidemiologico, siano esenti dalle restrizioni e, di fatto, restino in fascia 1. Naturalmente per avere certezze in merito è ancora necessario attendere i provvedimenti ufficiali del ministro della Salute Roberto Speranza attesi in queste ore. 

Le nuove misure a livello nazionale (fascia 1 o zona verde/gialla)

Il Dpcm stabilisce all'Art. 1 una serie di nuove norme valide per tutta l'Italia, fatte salve le ulteriori restrizioni in vigore per quelle Regioni che finiranno o in fascia 2 (zona arancione) o in fascia 3 (zona rossa). Tra queste nuove norme che sicuramente si dovranno applicare in Veneto (salvo ulteriori restrizioni) ricordiamo:

  • Coprifuoco alle ore 22 e da quest'ora in poi spostamenti solo motivati con autocertificazione: «Dalle ore 22 alle ore 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute»
  • Chiusura di musei e mostre.
  • Chiusura nel weekend dei centri commerciali.
  • Stop ai punti scommessa ovunque essi siano.
  • Riduzione della capacità dei mezzi di trasporto al 50%.
  • Didattica a distanza per tutte le classi delle scuole superiori. Per le classi che potranno continuare a fare didattica in presenza è previsto l'«uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina».

Le restrizioni per la fascia 2 (zona arancione)

All'Art. 2 il Dpcm identifica le restrizioni ulteriori previste per quei territori (Regioni o parti di esse) che saranno inserite nella fascia 2, giornalisticamente ribattezzata "zona arancione". In questo caso, tecnicamente, si parla di territori con uno «scenario di elevata gravità» (corrispondente allo scenario di "tipo 3" nella suddivisione in quattro livelli operata dall'Istituto Superiore di Sanità). 

Le principali restrizioni che si applicano alle Regioni (fatte salve eventuali esenzioni per parti di esse) che verranno inserite nella fascia 2, o "zona arancione", sono le seguenti:

  • «È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori di cui al comma 1, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti n cui la stessa è consentita. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».
  • Il Dpcm vieta all'interno delle Regioni o loro parti che saranno inserite in fascia 2 anche gli spostamenti tra Comuni diversi tra loro, salvo adeguata motivazione tramite autocertificazione: «È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale Comune».
  • Per i territori inseriti in fascia 2 è prevista la sospensione del servizio di ristorazione: bar e ristoranti potranno fare solo il servizio d'asporto o domicilio dalle ore 5 fino alle ore 22 (quando scatterà il coprifuoco).

Le restrizioni per la fascia 3 (zona rossa)

All'Art. 3 del nuovo Dpcm vengono indicate le ulteriori restrizioni previste per quelle Regioni o parti di esse che saranno assegnate alla fascia 3, giornalisticamente parlando le cosiddette "zone rosse". Il Veneto è certo non rientrerà in questa situazione almeno in prima battuta (e si spera mai). In questo caso si parla nel Dpcm di «scenario di massima gravità» (corrispondente allo scenario di "tipo 4" nella suddivisione in quattro livelli operata dall'Istituto Superiore di Sanità).

Le principali restrizioni che si applicano alle Regioni (fatte salve eventuali esenzioni per parti di esse) che verranno inserite nella fascia 3, o "zona rossa", sono le seguenti:

  • Gli spostamenti saranno vietati, salvo quelli «motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute», non solo in entrata e in uscita dai territori in fascia 3 o "zona rossa", ma anche all'interno di quegli stessi territori. Cioè vuol dire che si potrà uscire di casa solo per gli spostamenti motivati, di fatto un ritorno al lockdown conosciuto a marzo ed aprile.
  • Il Dpcm per le Regioni o parti di esse inserite in "zona rossa" prevede la sospensione delle «attività commerciali al dettaglio», salvo quelle ritenute essenziali (allegato 23). Chiudono dunque anche i negozi.
  • È prevista la sospensione dei mercati, salvo quelli con banchi di generi alimentari.
  • È sospesa l'attività di ristorazione, quindi bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie etc. che potranno fare solo servizio a domicilio o d'asporto dalle ore 5 alle ore 22.
  • Nei territori in "zona rossa" la Didattica a distanza riguarderà tutte le classi dalla seconda media fino alle superiori. In presenza la didattica potrà essere svolta solo nella scuola dell'infanzia ed in prima media, sempre con mascherina indossata tranne che per i bambini con meno di sei anni o nel caso di incompatibilità all'uso.
  • Sospese anche le attività in presenza nelle università, solo didattica a distanza.
  • Nelle Regioni o loro parti inserite nella fascia 3 resterà comunque consentita l'attività motoria, cioè la passeggiata, «in prossimità della propria abitazione» sempre indossando la mascherina e nel rispetto della distanza di un metro almeno dagli altri. Prevista anche la possibilità di svolgere «attività sportiva in forma individuale».
  • Rispetto alla bozza circolata ieri, anche in "zona rossa" potranno restare aperti barbieri e parrucchieri, ma il Dpcm prevede comunque la sospensione dei «servizi alla persona» tranne quelli individuati dall'allegato 24. Sono chiusi i centri estetici nelle "zone rosse".

Allegato 24 Dpcm 3 novembre 2020

Allegato 24 Dpcm 3 novembre 2020: servizi alla persona ammessi anche in "zona rossa"
Allegato 23 Dpcm 3 novembre 2020
Allegato 23 Dpcm 3 novembre 2020: attività di commercio al dettaglio ammesse anche in "zona rossa"

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