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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

Pronto soccorso, nel 2023 a Verona 92 aggressioni verso il personale. Arrivano nuove telecamere: «Tuteliamo i nostri operatori»

Gli infermieri sono i più colpiti (72,8%), a seguire i medici. Il direttore generale Bravi: «Maggiore tutela per la tranquillità dei nostri operatori»

I quattro Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona sono la prima e più immediata porta d’accesso dei pazienti in ospedale. Basti pensare che, stando ai dati forniti dall'azienda, Aoui Verona ogni anno risponde complessivamente alle urgenze di «circa 122 mila persone». Il Pronto soccorso di Borgo Trento, anche per la presenza del Trauma center provinciale, registra in particolare «il maggior numero di accessi, 55 mila all’anno con una media di circa 150 persone al giorno». Segue il Pronto soccorso di Borgo Roma con «38 mila pazienti l’anno», ovvero «108 al giorno».

Due sono i Pronto soccorso situati nell’Ospedale della Donna e del Bambino: il Pediatrico dove transitano «20 mila pazienti all’anno e presta aiuto a circa 57 bambini al giorno», mentre il secondo è l'Ostetrico-Ginecologico con «circa 10 mila pazienti all’anno, che corrispondono a 27 pazienti al giorno». Dall'Aoui sottolineano che «la particolare condizione di stress, sia fisico che psicologico, in cui si trovano i pazienti dei Ps, e in qualche caso anche i loro accompagnatori, fa sì che questo luogo di cura a volte si trasformi nello scenario di sfogo con aggressioni nei confronti degli operatori sanitari». Stando ai dati sulle aggressioni forniti dall'azienda, nel 2023 sono stati «92 gli episodi nei confronti degli operatori sanitari dei Pronto soccorso veronesi, sia verbali che fisiche». A pagarne il dazio più alto sono gli infermieri con 67 aggressioni (il 72,8% del totale), seguono i medici con 10 episodi (10,8%), gli Oss 9 e tutte le altre figure con 6 episodi segnalati.

Callisto Marco Bravi, direttore generale dell'Aoui Verona, ha commentato: «I nostri numeri non dipingono una situazione di particolare allarme. Ma i dati statistici spesso dimenticano un aspetto importante, che è la tranquillità di chi svolge il proprio lavoro. Per questo, la nostra Azienda non sottovaluta il tema della sicurezza dei suoi dipendenti, non solo attraverso gli investimenti, ma anche con la formazione e il sostegno a chi denuncia. Inoltre, abbiamo recentemente accolto la richiesta di installare nuove telecamere all’interno di tre Pronto soccorso. Questa misura - ha spiegato il dg Bravi - si somma alle altre già in essere, in altre zone degli ospedali, come le postazioni di polizia, la vigilanza armata presente in forma stabile in Ps nelle ore serali e notturne e la Ronda dinamica che sorveglia le aree ospedaliere».

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