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Piscine alle Golosine, sit-in per la riapertura. Bassi: «Solo polemiche senza proposte»

Un gruppo di cittadini si è radunato di fronte ai cancelli ancora chiusi dell'impianto. L'assessore agli impianti sportivi replica: «Il gestore ha tempo fino al 10 dicembre. In quella data sapremo se si riaprirà a gennaio o se si dovrà revocare la concessione»

Con un sit-in organizzato sabato mattina, 27 novembre, i partiti di opposizione a Verona hanno messo la prolunga alla polemica sulla chiusura della piscine alle Golosine.
Questa estate, l'amministrazione comunale aveva ammesso di aver «fatto tutto il possibile e anche di più» per riaprire la struttura e di non essersi ancora arresa. Ma di fronte all'impegno nella ricerca di una soluzione, la risposta è stata una raccolta firme organizzata da Partito Democratico, Verona in Comune, Movimento 5 Stelle, Traguardi, Europa Verde, Partito Socialista Italiano e +Europa. Mentre il resto della minoranza, composto dai tosiani, ha preferito ampliare la polemica sulle piscine delle Golosine inserendola in una più ampia critica alla gestione degli impianti sportivi a Verona.

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Il tempo intanto passa ed il quartiere delle Golosine rimane ancora senza le sue piscine. Ed al PD e agli altri partiti che hanno raccolto le firme sembra chiaro che il gestore a cui è stato concesso l'impianto comunale non lo riaprirà più. «E cos'ha fatto l'amministrazione comunale in questi mesi? - si chiedono le minoranze - Solo un continuo scaricabarile di responsabilità. La situazione di difficoltà della società che ha in gestione le piscine era nota all’amministrazione comunale da molto tempo, ma per incompetenza o negligenza non si è fatto nulla. Il risultato è che le piscine delle Golosine sono le uniche a non aver ancora riaperto e a pagare sono i cittadini della quarta circoscrizione che non potranno usufruire di questo servizio».
Un messaggio ribadito anche sabato scorso, durante una manifestazione statica davanti all'impianto. «È ora di smetterla con le chiacchiere e di riaprire le piscine subito e in sicurezza - è la richiesta avanzata dai partecipanti alla protesta - Il Comune ha la possibilità di intervenire per risolvere la situazione. Lo faccia. Noi siamo pronti a confrontarci anche pubblicamente con l’amministrazione comunale per trovare la soluzione più rapida ed efficace. Le piscine delle Golosine sono uno dei servizi più apprezzati e utilizzati della circoscrizione e basta passare davanti all’impianto per capire come questa chiusura stia velocemente portando al degrado la struttura e l’area verde circostante».

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Chiamato ancora una volta ad una risposta, l'assessore a patrimonio e impianti sportivi di Verona Andrea Bassi ha spiegato: «La piscina alle Golosine è un impianto comunale dato regolamentare in concessione ad un soggetto privato che, come molti altri del settore è entrato in crisi a causa della pandemia. E, diversamente da altri, questo settore al momento non ha ancora ricevuto un aiuto concreto dal Governo. Tutt'altro che immobili, noi seguiamo da mesi costantemente la situazione, senza inutili annunci o prese di posizione. Con questo atteggiamento, abbiamo ottenuto nelle scorse settimane l'integrale rimborso di abbonamenti e voucher non goduti dagli utenti, cosa non sempre scontata quando si verificano queste situazioni. Quando ci è stato definitivamente chiaro che il gestore non avrebbe avuto la forza di riaprire, gli abbiamo indicato una strada alternativa rispetto alla revoca. Revoca che, sebbene chiesta a gran voce da alcuni, sarebbe un percorso ad ostacoli e che mal si sposa con l'esigenza di una riapertura immediata dell'impianto che è il primo ed unico obiettivo del Comune. Il gestore si è subito dimostrato interessato ad intraprendere la strada alternativa ed infatti questi due mesi sono stati intensi e pieni di contatti, con un intenso lavoro amministrativo che richiede riservatezza e i tempi necessari. Per questo abbiamo atteso e abbiamo dato al gestore la data limite del prossimo venerdì 10 dicembre. Se entro quella data non avremo notizie, procederemo con la revoca della concessione già il lunedì successivo. Dalla manifestazione di sabato sono emerse solo critiche e polemiche, ma nessuna proposta di soluzione concreta diversa da quelle già proposte. Andiamo avanti quindi per la nostra strada, speranzosi che entro il 10 dicembre arrivi la fumata bianca e si possa quindi annunciare la riapertura da gennaio del centro natatorio. Alle chiacchiere, in sostanza, noi rispondiamo con fatti concreti».

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