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Politica Concamarise / Via Capitello

Riceve lamentele in municipio, sindaco di Concamarise caccia richiedente asilo da una panchina

«Rimangono ore a bighellonare, non parlano italiano e stanno fino a notte fonda a "spiciolettare" col telefonino», ha detto Cristiano Zuliani. La replica del segretario PD Bonfante: «Forte con i deboli, lecchino con i potenti»

Non solo non li vuole accogliere, ma è arrivato anche a cacciarli perché, a suo dire, intimorirebbero mamme e nonne rimanendo a lungo seduti sulle panchine di Concamarise. Sembra che non ci sia proprio possibilità di mediazione tra il sindaco Cristiano Zuliani ed i richiedenti asilo ospitati in un centro di accoglienza.

Dopo la battaglia condotta contro l'apertura di un altro centro di accoglienza nella vicina Salizzole, Zuliani ha voluto affrontare anche uno dei richiedenti asilo attualmente accolti in un centro di Via Isolana. Il sindaco avrebbe ricevuto delle lamentele per la presenza dei profughi sulle panchine dei giardini di Via Capitello. E la settimana scorsa, il primo cittadino ha chiesto ad un richiedente asilo seduto sulla panchina del parco di andarsene. Il giovane, comunicando solo in francese, ha fatto fatica a capire le intenzioni e soprattutto le motivazioni dell'intervento del sindaco, ma alla fine ha capito anche dai gesti di Zuliani che per lui sarebbe stato meglio andarsene.

L'episodio è stato raccontato dallo stesso Zuliani su Instagram, dove il sindaco di Concamarise ha pubblicato la foto della panchina dove poco prima il richiedente asilo era seduto. «Quando soggetti maschi africani rimangono ore a bighellonare, non parlano italiano, stanno fino a notte fonda a "spiciolettare" col telefonino, spesso seduti a cazzeggiare sulle panchine, le mamme e le nonne vengono in municipio a lamentarsi - ha scritto il Zuliani - Con questi intoccabili puoi solo mimare di "sloggiare". Ma saremo tutti razzisti a Concamarise? Col sorriso mimare con le dita l'omino che cammina ha sempre il suo effetto producente».

Sarcastica, sempre via social, la replica del segretario provinciale del Partito Democratico Franco Bonfante. «Il coraggioso sindaco di Concamarise ha cacciato dal parco un giovane immigrato "di colore" che, dopo la giornata lavorativa, si era seduto sulla panchina - ha scritto Bonfante - Scommetto una pizza che se sulla panchina si fosse seduto un mafioso o un camorrista non avrebbe fatto assolutamente nulla. Forte con i deboli, lecchino con i potenti».

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