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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica San Massimo / Via Giovanni Anselmi

Anagrafe a San Massimo, 500 firme per riaprirla. Bianchini: «Una perdita di tempo»

La petizione del Partito Democratico di Verona ha trovato adesioni tra i cittadini, ma l'assessore non ci ripensa: «È più utile diffondere tra gli edicolanti l'opportunità di convenzionarsi con il Comune per offrire una serie di servizi, a cominciare dai certificati demografici digitali»

Il Partito Democratico di Verona ha dedicato la giornata di sabato, 30 ottobre, alla raccolta firme per la petizione con cui chiede la riapertura di uno sportello anagrafico a San Massimo. «Il riscontro da parte dei residenti del quartiere è stato inatteso - hanno riferito il consigliere comunale Federico Benini, il consigliere della terza circoscrizione Sergio Carollo e il segretario del terzo circolo PD di Verona Riccardo Olivieri - Circa 584 sottoscrizioni raccolte tra il mattino e il pomeriggio nel banchetto allestito nella sala civica della circoscrizione di Via Anselmi. Un segnale chiaro da parte dei cittadini sull'opportunità di mantenere almeno alcuni servizi comunali decentrati all'interno dei quartieri. I servizi decentrati non sono un capriccio dei cittadini, ma una necessità soprattutto per la fascia più anziana della popolazione che non può essere digitalizzata forzatamente. La mancata comprensione di tutto ciò comporta ulteriore lavoro di cura e assistenza che viene scaricato tutto sulle spalle delle famiglie».

Il messaggio di Benini, Carollo e Olivieri è diretto all'assessore ai servizi demografici Stefano Bianchini che «senza dire niente a nessuno e approfittando dell'emergenza Covid, ha di fatto chiuso a tempo indeterminato tutti i pochi sportelli polifunzionali periferici rimasti sul territorio, tra i quali non rientra quello richiesto a San Massimo in quanto già da tempo accorpato a quello circoscrizionale».

E l'assessore Bianchini ha risposto: «Il consigliere Benini va come i salmoni, controcorrente. Lo Stato e tutti i Paesi vanno verso la digitalizzazione e noi dovremmo fare l'esatto contrario? Invece di perdere tempo comunichi ai cittadini cosa si può fare. Se infatti il consigliere Benini avesse veramente a cuore il bene dei cittadini, anziché perdere tempo a raccogliere firme, userebbe il ruolo che ricopre per iniziative positive e propositive. Come ad esempio, diffondere tra gli edicolanti di tutta la città l'opportunità di convenzionarsi con il Comune per offrire una serie di servizi proprio sotto casa, a cominciare dai certificati demografici digitali, che evitano ai cittadini di recarsi allo sportello dell'anagrafe, evitando code e spostamenti. E che si aggiungono a quelli già presenti e che supportano i veronesi che ne hanno necessità nei passaggi per chiedere e ottenere certificati e documenti anagrafici. Gli anziani, ad esempio, possono contare su diversi canali e supporti, che vanno dall'appuntamento telefonico alla consegna a domicilio del certificato attraverso lo sportello argento per chi non si può muovere. A ciò si aggiunge l'ampia gamma di certificati online che, dal 15 novembre, vengono rilasciati gratuitamente in forma digitale, ben 14 tipologie di documenti che si possono scaricare comodamente da casa. Grazie alla digitalizzazione all'Anagrafe è necessario recarsi quasi esclusivamente per il rilascio e i rinnovo della carta d'identità, che scade ogni 10 anni. Forse il consigliere Benini non è a conoscenza di tutti questi servizi, compreso quello più recente che viene effettuato nelle edicole di quartiere. Farebbe bene non solo ad informarsi ma anche a fare la sua parte per il bene della comunità. È vero che l'anagrafe di San Massimo è stata chiusa nel 2017, ma ciò è avvenuto a causa della scarsa utenza, che non era sufficiente a giustificare i costi del personale in servizio. Nel frattempo è stato approntato il servizio in Via Sogare, dove doveva sorgere una struttura polifunzionale a copertura del territorio della terza circoscrizione. L'avvio dello sportello è stato bloccato dalla pandemia, ma gli uffici sono pronti per iniziare le attività per cui sono stati predisposti. La vera differenza tra i politici la fa chi fa semplicemente propaganda populistica, come il consigliere Benini, e chi invece fa politica attiva vera per risolvere i problemi della gente».

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