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«Rete regionale per la procreazione medicalmente assistita senza strutture pubbliche dell'Ulss 9»

La giunta della Regione Veneto ha varato la nuova struttura per i centri di procreazione medicalmente assistita e la consigliera regionale Bigon evidenzia l'assenza di centri dell'Ulss scaligera

Alla luce della delibera della giunta regionale del Veneto con cui si istituisce la Rete Regionale per la Procreazione Medicalmente Assistita (Pma), la consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon avverte: «Per ora non ci sono notizie positive circa l'inserimento di strutture pubbliche appartenenti all'Ulss 9».

La nuova Rete Regionale per la Pma è stata pensata con una suddivisione in varie strutture a partire dai Centri Hub Regionali in connessione con Centri Hub, Centri Spoke e Ambulatori di prossimità. L'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona è stata inserita nei Centri Hub Regionali, mentre tra i Centri Spoke nel Veronese ne è previsto uno al Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. «Nulla è dato a sapere circa l'ospedale di Villafranca - evidenza Bigon - che secondo le schede deve diventare un centro di riferimento per l'area maternità».

«È fondamentale un chiarimento da parte della giunta - ha concluso la consigliera PD - Se davvero si confermasse l'assenza di Villafranca dalla rete ci troveremmo di fronte ad un nuovo caso di depotenziamento del pubblico e di mancata osservanza delle schede approvate dalla stessa Regione. Cosa ancor più grave se si pensa che questo servizio è di particolare delicatezza e necessita non solo della massima diffusione territoriale ma soprattutto della natura pubblica del servizio stesso».

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