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Fondazione Arena e Arena di Verona Srl, è faida aperta con la Giunta Tommasi. Pd: «Centrodestra vuole fermare la città»

Da Traguardi l'appello al dialogo: «Una contrapposizione tra amministrazione comunale, governance di Fondazione Arena e rappresentanti delle categorie economiche rischia di danneggiare gravemente il sistema Verona»

«Anche sulla partita dell’extralirica il centrodestra ha mostrato di saper parlare un linguaggio soltanto: quello dell’arraffare poltrone per cercare di tornare con ogni mezzo ad occupare i posti di potere che il voto dei cittadini alle scorse elezioni amministrative gli avevano negato». È questo il commento a caldo che il gruppo consiliare comunale del Partitto Democratico a Verona, composto dal capogruppo Fabio Segattini e dai consiglieri comunali Alessia Rotta e Alberto Falezza, ha affidato ad una nota dopo la mossa a sorpresa della sovrintendente di Fondazione Arena Cecilia Gasdia. Quest'ultima, infatti, attraverso una modifica dell'assetto del Cda votato dai membri del Consiglio di indirizzo, è stata nominata presidente anche di Arena di Verona Srl, la controllata di Fondazione Arena che si occupa sostanzialmente della programmazione extralirica di concerti ed eventi nell'anfiteatro romano.

Dopo le parole di sconcerto espresse dal sindaco Damiano Tommasi che, pur essendo presidente di Fondazione Arena, si è detto all'oscuro di tutto, gli esponenti dem hanno dunque a loro volta criticato duramente l'operato della sovrintendente Gasdia: «Al di là di tutti i possibili profili di illegittimità della manovra, che saranno esaminati a fondo, questo non è uno sfregio che il centrodestra ha fatto al centrosinistra, perché la Fondazione Arena non è campo di lotta politica. - hanno affermato Fabio Segattini, Alessia Rotta e Alberto Falezza - Lo sfregio è ai danni della città, che a partire dal suo monumento simbolo, l’Arena, viene fatta terra di scorribande politiche e affaristiche».

Non meno tenere sono state le considerazioni dell'assessore al bilancio del Comune di Verona Michele Bertucco e della consigliera comunale, capogruppo di In Comune per Verona - Sinistra Civica Ecologista a Palazzo Barbieri, Jessica Cugini: «È più di un colpo di mano di dubbia legittimità la deposizione del nuovo organigramma di Arena di Verona srl da parte della sovrintendente Cecilia Gasdia», hanno affermato in una nota Bertucco e Cugini, definendo l'operazione un «atto clandestino, avvenuto senza informare il sindaco e presidente di Fondazione Arena, Damiano Tommasi».

In aggiunta, Michele Bertucco e Jessica Cugini hanno evidenziato che «Arena di Verona srl ad oggi non ha ottenuto dalla Giunta comunale nessuna autorizzazione per l'utilizzo dell'anfiteatro Arena per gli spettacoli di extralirica che sono già programmati e con i biglietti in vendita». Insomma, la partita parrebbe poter riservare nuovi colpi di scena. In ogni caso, Bertucco e Cugini hanno poi ribadito che «alla luce degli ultimi avvenimenti», risulta a loro avviso quanto mai «necessario», così come richiesto dalle sigle sindacali di categoria, lo svolgersi di «un Consiglio comunale straordinario, dove sia possibile ascoltare le preoccupazioni più volte espresse (e in quest’ultimo tempo amplificate) dalle lavoratrici e dei lavoratori».

Sulla vicenda sono infine intervenuti anche i consiglieri comunali di Traguardi, la capogrppo Beatrice Verzè, Giacomo Cona e Pietro Trincanato: «Quando accaduto in merito al rinnovo del Consiglio di amministrazione della società Arena di Verona Srl costituisce un fatto gravissimo e irrispettoso nei confronti dell'intera città e dei processi democratici che la governano», hanno dichiarato i tre esponenti di Traguardi. Gli stessi hanno infine lanciato un appello: «Si torni a dialogare in termini di trasparenza e correttezza, come non è stato fatto finora, nonostante i ripetuti richiami, da un lato, e le rassicurazioni dall'altro. Una contrapposizione tra amministrazione comunale, governance di Fondazione Arena e rappresentanti delle categorie economiche rischia di danneggiare gravemente il sistema Verona».

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