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Fine vita, la proposta di legge al voto in Consiglio regionale. Flavio Tosi: «È un colossale errore»

Secondo l'ex sindaco di Verona «la questione deve essere affrontata a livello nazionale e non certo regionale»

L'onorevole veronese Flavio Tosi, deputato e coordinatore regionale in Veneto di Forza Italia, è intervenuto per spiegare la contrarietà del partito azzurro alla legge d’iniziativa popolare sul cosiddetto "suicidio medicalmente assistito" che, proprio oggi, è al voto del Consiglio regionale del Veneto. Una posizione che, chiarisce nella sua nota l'on. Tosi, è ovviamente condivisa con il segretario nazionale Antonio Tajani: «La questione deve essere affrontata a livello nazionale e non certo regionale. - ha esordito l'ex sindaco scaligero Flavio Tosi - Di fatto questa procedura sanitaria, in determinate condizioni di sofferenza e con una prognosi infausta, accertate dai preposti comitati etici delle aziende ospedaliere, è già garantita da una sentenza della Corte costituzionale; ci sono stati casi anche in Veneto».

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Entrando quindi nel merito della proposta di legge oggi in discussione in Consiglio regionale, Flavio Tosi ha aggiunto: «La legge d’iniziativa popolare all’esame del Consiglio regionale veneto inciderebbe sui tempi della prassi prevista ed obbligherebbe ad erogare la cosiddetto "dolce morte": questo vorrebbe Luca Zaia, assicurare il fine vita e organizzarlo in tempi più rapidi delle altre Regioni. Noi - ha sentenziato Flavio Tosi - riteniamo questo un colossale errore, con conseguenze anche etiche drammatiche: si creerebbe infatti una sorta di migrazione della sofferenza da una parte all’altra del paese, verso i luoghi che garantiscono maggiore rapidità nella procedura».

Per tali ragioni, il deputato e coordinatore regionale in Veneto di Forza Italia Flavio Tosi ha quindi puntualizzato: «La questione va affrontata a livello nazionale dal Parlamento, in base ai dettami della Corte costituzionale, da un lato garantendo che non ci sia accanimento terapeutico e dall’altro tenendo conto che oggi già esistono le cure palliative che accompagnano il malato fino al trapasso, evitandogli inutili sofferenze».

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Questa mattina a Venezia, così come riportato dall'Ansa, il presidente del Veneto Luca Zaia, nel corso della discussione in Consiglio regionale sulla proposta di legge popolare sul fine vita, ha fornito alcune precisazioni: «Oggi non autorizziamo un bel niente. Al di là di quello che si è detto a livello nazionale, discutiamo un progetto che introduce dei tempi e il ruolo della sanità». Lo stesso governatore Zaia ha poi sottolineato: «Al momento, abbiamo cinque richieste rigettate e due accolte, una delle quali non per un malato terminale, ma per una condizione particolare, quella di Stefano Gheller».

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