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Autonomia, Fontana avverte anche gli alleati: «Non faremo sconti a nessuno»

Il candidato leghista ha incontrato alcuni amministratori veronesi e sull'autonomia ha ricordato la caduta del primo Governo Conte. «È la nostra battaglia e non siamo disposti a cedere un passo»

Lunedì scorso, 12 settembre, nella sede veronese della Lega, i candidati veronesi alle prossime politiche si sono incontrati con gli amministratori scaligeri del Carroccio. «A Roma serve una forza che possa ancora difendere il nostro territorio e l'unica possibilità per i veneti è votare Lega», ha dichiarato il vicesegretario federale Lorenzo Fontana di fronte ad una cinquantina di rappresentanti di alcuni comuni del Veronese, alla vicepresidente della Regione Elisa De Berti, al presidente della Provincia Manuel Scalzotto ed al consigliere regionale Filippo Rigo.

L'unico assente tra i candidati è stato Paolo Tosato, mentre erano presenti Lara Fadini, Vania Valbusa, Roberto Turri, Roberto Mantovanelli e appunto Lorenzo Fontana, il quale ha motivato il popolo leghista «perché per portare avanti le priorità degli amministratori, servirà una Lega forte all'interno della coalizione di centrodestra».

Tema principale del confronto tra amministratori locali e candidati è stata l'autonomia, intesa come «identità dei territori», come ha spiegato Fontana. «È trent’anni che ci proviamo ma a Roma non la vogliono, perché lì ti scontri non solo con i partiti ma anche con la burocrazia - ha dichiarato il candidato veronese - Nessuno vuole perdere potere per le competenze da dare ai territori. È la nostra battaglia e non siamo disposti a cedere un passo. Forse qualcuno se n'è dimenticato ma il Governo Conte cadde per questo e anche questa volta non faremo sconti a nessuno». Un messaggio preciso rivolto agli alleati e in particolare a Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni, infatti, non sembra essere del tutto in armonia con la Lega sull'autonomia.

«Nessuno è legato come noi alle amministrazioni e siamo l’unico movimento politico che può cambiare le cose perché ha un modello di visione diverso dagli altri - ha concluso Fontana - Non tutti i partiti sono uguali, anche tra gli alleati. I modelli di visione della società sono molto differenti. La Lega ha la classe dirigente migliore, il nostro senso di squadra non ha eguali. Non votare Lega significa indebolire le amministrazioni locali e sono convinto che non è questo che vuole la nostra gente».

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