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Fratelli d'Italia, ma senza reddito di cittadinanza. Senatore Urso a Verona: «Lo aboliremo, più risorse alle imprese»

Il candidato al Senato per Fratelli d’Italia nei collegi Veneto 1 e 2 Adolfo Urso, oggi in visita a Verona, è stato molto chiaro sul reddito di cittadinanza: «Lo aboliremo»

«Aboliremo il reddito di cittadinanza, destinando maggiori risorse al sostegno delle imprese, alla decontribuzione delle nuove assunzioni, alla riduzione del cuneo fiscale per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie». Così si è espresso il senatore Adolfo Urso, già viceministro per otto anni con delega al commercio estero ed attuale presidente del comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il quale giusto stamattina, sabato 17 settembre, ha incontrato a Verona una rappresentanza di imprenditori del distretto del marmo.

Lo stesso senatore Adolfo Urso ha poi aggiunto: «La ricetta di Fratelli d’Italia per superare questa crisi è chiara: anteporre a tutto le ragioni dell’Italia dei lavoratori e delle imprese, di chi produce e genera ricchezza». L’incontro, promosso e coordinato dal presidente del Verona Stone District Filiberto Semenzin, ha aperto un’intensa settimana di iniziative che vedranno il senatore Urso, candidato al Senato per Fratelli d’Italia nei collegi Veneto 1 e 2, incontrare e confrontarsi con le rappresentanze dei vari distretti produttivi ed industriali della Regione, dalla logistica all’enogastronomia, dall’occhialeria allo sport system, dal commercio al turismo, dalla blue economy fino ad eccellenze indiscusse del territorio quali le vetrerie di Murano.

Presente stamane all’incontro anche il candidato al Senato Matteo Gelmetti, che rappresenterà il partito di Giorgia Meloni nel plurinominale con Urso. «L’attuale parlamento non ha saputo rappresentare le ragioni e comprendere in tempo le preoccupazioni del mondo del lavoro: i 5 stelle e la sinistra hanno promosso iniziative che hanno danneggiato la capacità di competere delle imprese italiane, e questo gli imprenditori lo sanno fin dall’approvazione del decreto dignità», ha aggiunto senatore Adolfo Urso.

Nel corso del dibattito sono poi emerse alcune preoccupazioni legate alla permanenza delle sanzioni nei confronti della Russia e agli effetti del caro-energia: «Abbiamo chiesto a Draghi di intervenire fin da subito, - ha affermato il senatore Adolfo Urso - perché il tessuto produttivo e industriale italiano non può attendere la formazione del prossimo governo. Ci ha in parte ascoltati, ma non basta. Attueremo nei primi 100 giorni di governo una messa in sicurezza del sistema-paese: abbiamo idee e proposte chiare in tal senso, dal price cap al prezzo del gas e disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica per arginare speculazioni ed extra-profitti che stanno danneggiando le imprese italiane» ha concluso il senatore Urso.

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