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D'Arienzo si scaglia contro Tosi: "L'emergenza sicurezza è colpa sua"

Per l'esponente dell'opposizione in Provincia la situazione è drammatica e alla base di questi problemi ci sono le politiche dell'amministrazione che hanno curato sempre e solo la propaganda

Mentre la provincia si piega sotto i colpi della malavita, con una quantità di furti e rapine in costante aumento, tanto da spingere l'amministrazione  a chiedere rinforzi di polizia e carabinieri da Mestre e Padova, tra i protagonisti della politica veronese si riaccende la polemica.

PROPAGANDA FINITA - Ad attaccare il primo cittadino di Verona è Vincenzo D'Arienzo, segretario provinciale del Pd, che si scaglia a testa bassa contro l'amministrazione Tosi: "Sparatorie, aggressioni violente, furti in pieno giorno. Questa è Verona. Si è spenta la propaganda ed è riapparso il degrado. E’ evidente che stiamo pagando a caro prezzo il triste risveglio dalla propaganda tosiana sulle politiche di sicurezza e di prevenzione del crimine totalmente inefficaci e inadeguate. Ancora una volta constatiamo il fallimento di Tosi. In città non si vede più il poliziotto di quartiere, mai difeso e anzi sostituito con un inefficace servizio di pattuglie miste che ha portato via risorse alle forze di sicurezza anziché integrarle e, peggio ancora, non c’è un’idea chiara di cosa fare".

NESSUN PROVVEDIMENTO - "Si leggono solo proclami e richieste confuse - continua l'esponente dell'opposizione -  come quella di istituire un presidio permanente di vigilanza in Pradaval. Si nasconde che già adesso è il posto più vigilato, con soste prolungate delle pattuglie miste. Eppure, non sono in grado di risolvere il problema. E i furti continuano. Su Pradaval, tornano a galla le falsità sullo spostamento del SERD. Non è cambiato nulla. E che dire delle ronde padane o del bluff dei Patti per la Sicurezza voluti dal suo amico Maroni? Questi sono ancora i risultati dell’assurda riduzione di risorse destinate alle forze di polizia operata dal governo che Tosi sosteneva. Non mi rassegno a vivere in una città pericolosa dove avvengono sparatorie in strada, risse e furti in pieno giorno e dove ci sono punti neri con frequentazioni poco raccomandabili".

UN PROBLEMA PIU' AMPIO - "Anche in provincia - specifica poi D'Arienzo - le cose non vanno. Con le forze a disposizione il territorio non è coperto completamente. Qui c'è un silenzio che non mi piace. La propaganda ha sempre agito sulla percezione, coprendo e negando i problemi, che invece ci sono. Il sindaco della città è distratto. Basti pensare al ruolo che assume nel Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Deve pretendere più tutela per i cittadini veronesi, se necessario anche mettendo in discussione le regole di ingaggio ed i pattugliamenti in essere. Deve pretendere che gli organici delle Polizie siano idonei e operare affinché i mezzi e le strutture a disposizione siano efficienti. Finora si è distinto solo per proposte di modifiche normative che sono state tutte e puntualmente cancellate per manifesta incompetenza. Ma anche come sindaco deve fare di più il suo dovere: l’evidente declino del buon vivere a Verona si contrasta mettendo finalmente in opera tutte le riqualificazioni urbanistiche di cui i quartieri da anni hanno urgente bisogno.

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