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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

«Si cambi la legge per garantire il reintegro lavorativo delle vittime di sfregio»

Il Comune di Verona chiede al Parlamento di modificare le norme per il diritto al lavoro dei disabili inserendo tra le categorie protette le vittime di aggressione con l'acido o con ustioni permanenti causate dal fuoco

Verona chiama Roma, e scende in campo per tutelare il posto di lavoro di chi viene sfregiato con l'acido o con il fuoco. Vittime di aggressioni crudeli, molto spesso donne che devono poi ricorrere a lunghe cure, perdendo l'attività professionale. Cicatrici fisiche e psicologiche che rendono difficoltoso il reintegro lavorativo e il ritorno alla normalità.

È iniziato l'iter per chiedere al Parlamento di modificare le norme per il diritto al lavoro dei disabili. E, in particolare, per far inserire tra le categorie protette anche le vittime di aggressione con l'acido, detto anche vitriolage, e da ustioni permanenti causate dal fuoco. A chiedere questa modifica è stata una delle mozioni approvate durante l'ultima seduta del consiglio comunale di Verona.

Lo spunto lo hanno dato la storia di una vittima di aggressione, Barbara Bartolotti, che nel 2003 è stata quasi uccisa da un collega di lavoro. Sposata, mamma di due bimbi e in attesa del terzo, Barbara Bartolotti era impiegata in una azienda edile. Un giorno, un collega che lavorava con lei, e sul quale non aveva alcun sospetto, le chiese di parlare e, a tradimento, la portò in un luogo sconosciuto, la colpì con martello e coltello, per poi darle fuoco.
Condannato a 21 anni, grazie a sconti di pena e indulto, l'uomo ha fatto solo pochissimi giorni di carcere e oggi lavora in banca. Mentre Barbara, dopo aver perso il bambino che aveva in grembo, non ha più trovato un'occupazione.

«La nostra attenzione sulle vittime di violenza è altissima e vogliamo accendere un altro faro su tutte quelle persone che, una volta sfregiate, difficilmente riescono a reintegrarsi nel mondo del lavoro - ha detto l'assessore alle pari opportunità Francesca Briani - Chiediamo di modificare la legge sul lavoro, visto che il reato di sfregio al volto è stato inserito tra le lesioni gravissime».

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