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Cronaca

«Centinaia di profughi ucraini arrivati in regione». E anche i veneti avrebbero lasciato Kiev

Secondo il Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto molti rifugiati sono già arrivati in regione, mentre alcuni italiani presenti nella capitale ucraina sarebbero riusciti ad abbandonarla: tra loro Spiazzi, Tubini e Fortes

Sarebbero centinaia le persone in fuga dall'Ucraina giunte, o ancora in arrivo, in Veneto con i propri mezzi. È il Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto a riferirlo all'Ansa, secondo il quale intenderebbero raggiunte i parenti che già vivono in regione. 

«C'è chi si è fatto raggiungere al confine - riferisce Zappalorto - da amici e parenti partiti dal Veneto per poi essere portati in regione. Altri hanno organizzato piccole comitive con destinazioni ben precise, ovvero da chi sapevano potesse dargli ospitalità, altri ancora hanno usato la propria auto per mettersi in salvo con la famiglia». Secondo il prefetto il dato sarebbe in aumento e, tramite le associazioni ucraine, avrebbe preso il via una sorta di censimento per aiutare i bisognosi. 

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Non solo ucraini, anche gli italiani che vi erano andati per lavoro o semplicemente in cerca di nuove opportunità stanno cercando di rientrare in Italia. 
«Anche oggi stiamo bene, più vicini a casa… il cuore però scoppia… dietro di noi gli amici i colleghi i giovani studenti… un paese bellissimo, un popolo straordinario che in questi giorni sta mostrando al mondo il suo coraggio», sono le parole affidate ai social network da Matteo Spiazzi, regista veronese che nei giorni scorsi si trovava a Kiev insieme alla coreografa Katia Tubini e al compagno di lei, l'ex cestista Cristiano Zanus Fortes.
«Stiamo cercando di uscire dall’Ucraina via terra. Stiamo viaggiando per metterci in salvo. Ogni tanto troviamo dei posti di blocco e la tensione sale. Le strade sono molto dissestate e il pericolo di viaggiare di notte è grande. Abbiamo paura ma speriamo vada tutto bene», ha detto lo stesso Spiazzi al Corriere del Veneto, che con Tubini e Fortes avrebbe ricevuto l'indicazione per la partenza nel tardo pomeriggio di sabato, con l'obiettivo di raggiungere il confine ovest. «La situazione è molto rischiosa per noi in queste condizioni anche per questo stiamo cercando di viaggiare rapidamente verso una zona di frontiera in cui essere finalmente in salvo. Speriamo davvero che le cose vadano come previsto», ha detto Spiazzi. 

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