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Cronaca Borgo Trento / Via IV Novembre

Intercettati dalla polizia, studiavano i furti da compiere a Verona: in auto gli arnesi necessari

Le volanti li hanno individuati centro cittadino e hanno deciso di eseguire alcuni controlli. In tre sono stati fermati a bordo di un'auto nella zona di Borgo Trento ed un quarto in lungadige Rubele: per tutti è scattato il Foglio di Via obbligatorio del questore

Stavano verosimilmente studiando la zona per una serie di furti, ma le forze dell'ordine li hanno scoperti. È scattata nel corso della notte l'operazione delle Volanti della polizia di Stato, quando è stato avvistato in via IV Novembre, a Verona, un 43enne di origini serbe che, una volta capito che gli agenti si stavano dirigendo verso di lui per controllarlo, si sarebbe dato alla fuga a piedi in direzione di lungadige Cangrande. 

La nota è stata subito diramata alle pattuglie tramite "Doppia Vela 37", la sala operativa della questura, consentendo di lì a poco di intercettare un'auto in sosta con targa svizzera, in via dell'Arsenale: anche questa, vedendo la "pantera" della polizia, si sarebbe allontanata con fare sospetto imboccando lungadige Cangrande in direzione di ponte Risorgimento. In quel punto i poliziotti hanno intimato l’alt, ritrovando a bordo del veicolo l’uomo che era scappato e altri due individui, anch’essi di origine serba e di età compresa tra i 35 e i 43 anni.

Dal successivo controllo in banca dati, è emerso che a loro carico era stato emesso un rintraccio urgente dalla polizia di Stato di Firenze, in quanto noti come autori di ingenti furti nel capoluogo toscano. Ed effettivamente nel corso della perquisizione personale, effettuata sul posto dai poliziotti ed estesa poi anche al veicolo, sarebbero stati trovati grimaldelli, passamontagna, guanti in pelle di colore nero e altro materiare che normalmente viene utilizzato per lo scasso. Inoltre, proprio durante le verifiche, sul cellulare dell'autista, ovvero che l'uomo che primo era stato avvistato in via IV Novembre, arrivavano dei messaggi in lingua inglese, che lui stesso avrebbe confermato alle forze dell'ordine riguardare uno scambio di informazioni con un'altra persona, per organizzare un’attività non meglio specificata poco dopo le quattro del mattino.

Intercettato grazie alla posizione condivisa su WhatsApp col complice, il presunto interlocutore è stato rintracciato poco dopo in lungadige Rubele: alle domande dei poliziotti, tuttavia, il 45enne anch'esso di nazionalità serba avrebbe mostrato il proprio telefono negando con convinzione di conoscere o di aver avuto contatti con gli altri soggetti fermati. Mentre provava a giustificarsi, però, l’attenzione degli agenti è stata catturata da una suoneria proveniente dall’abitacolo: a quel punto, visibilmente agitato, avrebbe tentato ancora una volta di ingannarli dichiarando di non essere a conoscenza della presenza di altri telefoni all’interno dell’auto. Una volta però che i poliziotti hanno scovato il dispositivo, non avrebbe più potuto negare l’evidenza dei fatti: ha così sbloccato il codice pin confermando il legame con gli altri uomini fermati.

Condotti tutti in lungadige Galtarossa per gli accertamenti del caso, a loro carico è scattato il Foglio di Via obbligatorio del questore. Nei confronti del titolare dell’auto anche una denuncia per possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso.

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