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Cronaca Centro storico / Corso Cavour

Domenica a Verona è tempo di "Storm", l'esercitazione dela Protezione civile in caso di nubifragio

L’ultima risale al 2016: «Un momento di formazione e di conoscenza delle attività della Protezione civile in linea con le iniziative di prevenzione promosse dall’amministrazione»

Comune e Provincia di Verona uniscono i rispettivi nuclei di Protezione civile per un’esercitazione che interessa il territorio comunale ed alcuni Comuni della provincia. «Un lavoro, - spiega una nota di Palazzo Barbieri - quello degli uomini e delle donne della Protezione civile, che richiede costante formazione e allenamento e che deve rispondere ad una macchina organizzativa impeccabile, per arrivare al momento del bisogno il più preparati possibile. Da qui la necessità di fare costante prevenzione».

Prende il nome di "Storm 2023" l’esercitazione prevista domenica 29 ottobre a Verona, a Povegliano e sul lago di Garda, mentre il sottotitolo è: "Operare in caso di nubifragi e venti a oltre 100 km/h". Una simulazione d’emergenza che, secondo quanto è stato spiegato, vedrà attivare 350 volontari dei gruppi veronesi, una cinquantina di funzionari e 18 operazioni, dette "cantieri", coordinate dall’unità operativa della Provincia e dal Comune di Verona, con la partecipazione della prefettura, del comando dei Vigili del fuoco di Verona, della Protezione civile regionale, della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio e dell’Ispettorato di porto della Regione del Veneto per il lago di Garda.

«Purtroppo le emergenze legate al clima sono fenomeni a cui dobbiamo abituarci – ha detto oggi in conferenza stampa l’assessore alla Sicurezza e alla Protezione civile Stefania Zivelonghi -. La simulazioni sono un’occasione fondamentale di formazione per gli uomini e per le donne della Protezione civile e per farne conoscere ai cittadini l’attività e l’importanza del servizio. Un servizio che ha bisogno di tutti, perciò invito i cittadini ad assistere alle simulazioni auspicando la partecipazione anche dei giovani».

Il consigliere provinciale con delega alla Protezione civile, Michele Taioli, ha poi aggiunto: «È dal 2016 che non veniva fatta un’esercitazione di questa portata. Un progetto che vede insieme il Comune di Verona e alcuni Comuni della provincia, un test importante anche per la macchina organizzativa che sta dietro a tutto l’apparato. Saranno 500 gli addetti impegnati nei diversi cantieri che toccano tutte le specificità della Protezione civile».

Presente anche il comandante della polizia locale Luigi Altamura che ha commentato: «Le ricordiamo tutti le immagini dopo il nubifragio dell’agosto 2020 che mise in ginocchio la città e il suo territorio. Se in quell’occasione Verona si rialzò in meno di 24 ore fu anche grazie all’insostituibile attività della Protezione civile e dello straordinario lavoro che fece a servizio della comunità. L’iniziativa non arrecherà disagi a cittadini e residenti, la polizia locale scorterà i due gruppi che si sposteranno nei diversi cantieri e sarà presente a supporto della viabilità. Ci tengo a ricordare anche l’importanza del ruolo dei cittadini, chiamati ad adottare le misure di auto protezione».

Il programma

Secondo quanto annunciato dal Comune di Verona, sono tanti gli scenari che verranno affrontati, in ipotetiche condizioni di forte maltempo: dalla rimozione, calandosi con funi, di rami e tronchi ammassati da una piena del fiume contro le pile del ponte di Castelvecchio, lato Arsenale, a una barca rovesciata dalle onde davanti al porto di Pacengo a Lazise, con il recupero di eventuali naufraghi e la verifica dello sversamento di idrocarburi. Molti cantieri riguarderanno anche la gestione delle risorse umane e dei mezzi in caso di emergenza: dall’allestimento della sala operativa al Quadrante Europa, all’attivazione del sistema regionale di comunicazione Tetra.

Buona parte delle simulazioni si terranno in città. Ad esempio le motopompe per il rischio idrogeologico verranno accese in Lungadige Catena. Alcune squadre appositamente formate si occuperanno di recuperare ipotetici reperti di valore storico-culturale e di metterli in sicurezza presso il Forte Santa Caterina. Al parcheggio C dello stadio in via dello Sport sarà, invece, allestito un campo Base Sfollati, con una tendopoli e un presidio medico avanzato. Presso un’azienda che si è resa disponibile a Povegliano, verrà affrontato infine lo scenario di un possibile incidente industriale, in cui l’evento meteo provoca diversi danni agli impianti con rotture di tubazioni e fuoriuscite di sostanze pericolose. L’esercitazione, nelle sue diverse fasi, occuperà l’intera giornata di domenica, dalle 5 del mattino alle 8 di sera. Alle 10, a Castelvecchio, saranno presenti il sindaco Damiano Tommasi e il presidente della Provincia Flavio Massimo Pasini.

«La precedente esercitazione, - ricordano sempre da Palazzo Barbieri - si era tenuta nel 2016 a Bussolengo e aveva avuto come focus la gestione di un campo base completo. Queste attività, obbligatorie, sono necessarie per verificare il corretto apprendimento di competenze e aspetti organizzativi da parte dei volontari e delle volontarie di protezione civile e per testare sul campo le attrezzature poi utilizzate nelle emergenze reali. Sono previste, da parte dei Comuni coinvolti, ordinanze di regolazione del traffico per consentire lo svolgersi delle operazioni in sicurezza, sia per i cittadini che per i volontari».

Erano presenti in conferenza stampa il responsabile Unità Operativa di Protezione civile della Provincia di Verona Carlo Poli con il funzionario Armando Lorenzini, il consigliere provinciale Michele Taioli, il vicesindaco di Povegliano Maurizio Facincani, l’assessore alla Sicurezza di Lazise Stefano Marai con il comandante della Polizia locale Massimiliano Gianfriddo, il presidente della Consulta Provinciale della Protezione Civile Riccardo Nichele e il presidente della Consulta comunale della Protezione civile Marco Semprebon.

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