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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Bovolone / Via Achille Grandi

Anziana trovata uccisa in casa, sotto torchio il figlio. I vicini: «Una famiglia normale»

Paolo Bissoli, 52 anni, che mercoledì mattina ha avvisato i carabinieri di aver trovato il corpo della madre, è stato messo sotto interrogatorio dagli investigatori per diverse ore

Vanno avanti le indagini dei carabinieri per fare luce sul ritrovamento del cadavere di Maria Spadini, 80enne (non 70enne come erroneamente riferito all'inizio) residente al civico 17 di via Achille Grandi a Bovolone. A scoprire il corpo, sul quale sarebbero state presenti numerose ferite da arma bianca e due coltelli ancora conficcati nella schiena, è stato il figlio, Paolo Bissoli di 52 anni, che avrebbe poi avvisato i militari, ai quali avrebbe detto di essere rincasato dopo essere uscito molto presto e di aver trovato la «mamma a terra vicino alla cucina, in una pozza di sangue, ormai senza vita». 

Come ribadito sulla scena del crimine, il Comandante provinciale Pietro Carrozza ha sottilineato che sono in corso gli accertamenti del caso e che viene tenuta in considerazione ogni ipotesi. Al momento però, le attenzioni degli investigatori si sono concentrate proprio sul figlio, il cui interrogatorio avrebbe preso il via nella stessa mattinata alla caserma di Bovolone, salvo essere interrotto intorno alle ore 14 dal Pm Maria Federica Ormanni per trasferire il tutto a Verona e proseguire: secondo alcune indiscrezioni, la versione di Bissoli non avrebbe convinto gli inquirenti, che non intendono tralasciare nulla. 

Il fatto sembra assumere sempre più i contorni di una feroce agressione. Sul posto è arrivato anche il sindaco di Bovolone, Emilietto Mirandola, il quale ha spiegato di non conoscere personalmente la vittima e il figlio, sottolineando però che si tratta di «fatti che scuotono molto la comunità».

I vicini e l'idraulico

Per i vicini, la situazione in casa Spadini-Bissoli rientrava nella normalità. «Abitiamo vicini da 40 anni, ma non abbiamo notato niente di particolare», ha riferito un dirimpettaio, mentre da una delle abitazioni confinanti sul lato del civico di 17 un altro vicino ha spiegato: «Il marito è morto da una decina d'anni e il figlio da qualche tempo viveva con la madre, che io sappia non aveva un lavoro e fino alle 8 di questa mattina tutto sembrava tranquillo, poi sono andato a lavorare. Qualche volta litigavano, ma come capita in qualsiasi famiglia». 
Un'altra donna residente nella via ha aggiunto: «Conoscevo la signora Maria da una decina d'anni, da quando siamo venuti a vivere qua. Il figlio è arrivato quest'autunno mi pare, dopo un ricovero in ospedale ed essersi diviso dalla moglie. Maria parlava sempre bene del figlio, costretto ad usare le stampelle. Lei andava a fare la spesa in bici e quando le chiedevamo se voleva una mano una volta rincasata, diceva sempre che ce la faceva». 

Sensazioni un po' diverse quelle di Andrea D., idraulico di una ditta della zona che si occupava anche dell'abitazione Spadini-Bissoli: «L'ultima volta sono venuto qui la scorsa settimana per lo scaldabagno. Erano un po' particolari entrambi: il figlio, a parte salutarmi, non credo mi abbia mai rivolto la parola; la madre (ha detto con un sorriso, ndr) ci chiamava spesso, trovava sempre qualcosa che non andava. Poi quando venivo mi teneva sempre lì un po' di più per parlare, si sfogava e mi dava l'impressione di sentirsi sola. Mi dispiace molto per quanto accaduto». 

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