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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Addizionale Irpef per la Pedemontana, la Regione replica a Flavio Tosi

Il servizio finanziario della Regione Veneto: "Stupisce che il sindaco di Verona Flavio Tosi ignori le norme sul fiscal compact che lui stesso è tenuto ad osservare"

Sono stati in tanti a criticare la scelta della Regione Veneto di reintrodurre l'addizionale Irpef per ottenere un mutuo e rilanciare così i lavori della Pedemontana. Ma si vede che le dichiarazioni più fastidiose per l'ente regionale sono state quelle pronunciate dal sindaco di Verona Flavio Tosi, visto che proprio a lui si rivolge il servizio finanziario della Regione Veneto in una replica in cui si legge: "Stupisce che il sindaco di Verona Flavio Tosi ignori le norme sul fiscal compact che lui stesso è tenuto ad osservare nella attività quotidiana di amministratore. Le norme prevedono il rispetto del pareggio di bilancio fin dalla fase di previsione oltre che in quella di gestione. Per gli enti territoriali il totale delle entrate previste a bilancio, escluse quelle derivanti dall'accensione di mutui o prestiti, deve pareggiare con il totale delle spese previste. Ciò significa che a fronte del contributo previsto in spesa per la Superstrada Pedemontana Veneta, pari a 300 milioni di euro, la cui copertura viene garantita dall'accensione di un prestito di pari importo ancorchè vengano rispettati gli equilibri finanziari di bilancio, stando alle norme del fiscal compact ciò genera comunque uno spareggio di bilancio per la corrispondente quota di entrata da mutuo, in quanto quest’ultima non viene considerata tra le entrate valide per il rispetto del pareggio".

Ma le critiche non si fermano e i consiglieri regionale d'opposizione Cristina Guarda e Andrea Zanoni chiedono di trasferire la Pedemontana ad Anas. "La scelta di Zaia di tassare i veneti punta più a salvare il concessionario insolvente che l'opera stessa - scrivono i due consiglieri - Un’operazione cui si aggiungono i pedaggi che penalizzeranno i cittadini del territorio. Senza dimenticare gli espropriati che da almeno 3 anni attendono di essere pagati: sono loro che ci dicono che pagheranno 3 volte la pedemontana. E il presidente Zaia invece di schernirsi dalle giuste contestazioni dovrebbe ammettere i gravissimi errori nella gestione del progetto".

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